Imposta Municipale Propria (IMU): la scadenza per l’acconto 2024 è fissata al prossimo 17 giugno. Vediamo allora come si effettua il calcolo.
Iscriviti alla Newsletter
Imposta Municipale Propria (IMU): la scadenza per l’acconto 2024 è fissata al prossimo 17 giugno. Vediamo allora come si effettua il calcolo.
Ceramiche Keope – Villa privata a Egna (Photo credit Studio Roscio)
Il 17 giugno scade il termine per pagare l’acconto IMU (la scadenza ordinaria del 16 cade di domenica). Dal 2020 l’Imposta Municipale Propria incorpora anche la Tassa sui Servizi Indivisibili, la TASI.
In questo modo la TASI è stata di fatto abolita e non è più necessario fare due pagamenti distinti.
La scadenza della prima rata IMU si presenta spesso come un vero e proprio rompicapo, per cui può essere utile fare un riassunto per sapere chi deve pagare e come si calcola l’importo.
È comunque possibile anche versare tutto l’importo in un’unica soluzione, a giugno.
Per le unità immobiliari a uso abitativo sono soggetti al pagamento dell’IMU i proprietari dei seguenti immobili:
• le cosiddette seconde case, cioè gli immobili non utilizzati come abitazione principale del proprio nucleo familiare
• gli immobili di lusso, quelli ricadenti nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (immobili di pregio, ville e castelli).
Se un immobile è in comproprietà, l’IMU va pagata da ciascun comproprietario in proporzione alla propria quota e con versamenti separati.
Sono invece esenti dal pagamento dell’IMU i proprietari dei seguenti immobili:
• gli alloggi adibiti ad abitazione principale del proprio nucleo familiare in cui venga fissata anche la residenza anagrafica
• le abitazioni appartenenti alle cooperative edilizie
• i fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali
• la casa coniugale assegnata al coniuge a seguito di provvedimento di separazione legale
• gli immobili posseduti dal personale in servizio alle Forze armate e alle Forze di Polizia.
È previsto uno sconto del 25% per gli immobili locati a canone concordato. Tale sconto è cumulabile con la riduzione del 50% della base imponibile riconosciuta per gli immobili vincolati, dichiarati di interesse storico-artistico.
A giugno quindi dovrai pagare l’acconto IMU, corrispondente alla metà dell’importo complessivo. Il saldo, costituito dalla restante parte, dovrà essere invece versato entro dicembre.
L’acconto di giugno si calcola applicando le aliquote in vigore l’anno precedente, mentre Il saldo di dicembre si calcola con le aliquote in vigore per l’anno in corso.
Quindi, per prima cosa, verifica quali sono le ultime aliquote deliberate dal tuo Comune. Puoi farlo consultando il sito del MEF.
Per calcolare l’IMU si parte da una base imponibile, equivalente alla rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per un coefficiente variabile a seconda della tipologia di immobili.
Per le abitazioni e per le loro pertinenze, come garage, cantinole e tettoie, tale coefficiente è pari a 160.
Le categorie catastali in cui rientrano tali immobili sono pertanto:
• A/1, A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7, A/8, A/9 e A/11
• C/2, C/6 e C/7.
Una volta ottenuta la base imponibile, essa va moltiplicata per l’aliquota fissata dal Comune entro un range compreso tra un minimo e un massimo stabiliti a livello statale.
La cifra risultante dal prodotto tra la base imponibile e le aliquote fissate per l’IMU darà la somma complessiva da pagare, di cui la metà costituirà l’acconto da versare entro il 17 giugno e la restante parte il saldo.
Il tributo è calcolato in base alla percentuale e ai mesi di possesso dell’immobile, considerando per intero il mese in cui il possesso è superiore ai 15 giorni.
Per fare un esempio di calcolo IMU, consideriamo un appartamento dato in locazione dal proprietario, per cui trattasi di seconda casa.
Per stabilire la base imponibile bisogna conoscere la rendita catastale, che si ricava dalle visure catastali.
Se ti serve una visura catastale, richiedila qui.
Supponiamo che l’immobile abbia una rendita di 400 euro, per cui la base imponibile sarà:
400 x 1,05 x 160 = 67.200
L’aliquota fissata dal Comune per l’Imposta Municipale Propria è dello 0,8%.
L’imposta da pagare sarà pertanto pari a:
67.200 x 0,8% = 537,60 euro.
Dall’importo così ottenuto bisognerà poi sottrarre eventuali detrazioni previste dal Comune per ottenere l’acconto da pagare a giugno. Il saldo di dicembre avrà il medesimo importo.
Ti ricordo che è previsto un importo minimo, al di sotto del quale le tasse non si pagano, pari a 12 euro l’anno.
I Comuni non inviano a casa modelli precompilati, per cui spetta al contribuente provvedere a scegliere la modalità di versamento.
Il pagamento può essere fatto in banca, anche tramite home banking, o presso gli sportelli degli uffici postali, mediante modello F24 o bollettino di conto corrente postale.
Per il pagamento con modello F24 occorre utilizzare i seguenti codici tributo:
• 3912 – per l’abitazione principale e relative pertinenze
• 3918 – per gli altri fabbricati.
Iscriviti alla Newsletter
3 Commenti. Nuovo commento
sono madre di 5 figli a tre di essi ho dato in comodato d’uso una delle 3 seconde case che utilizzano come abitazione principale: la tassa IMU e TASI come devono essere pagate e da chi?
L’Imu deve essere pagata dal proprietario. La Tasi deve essere ripartita tra proprietario e comodatario come indicato in questo articolo: https://www.guidaxcasa.it/come-si-ripartisce-la-tasi/
Grazie mi è stata molto utile. Spiegazione chiara.