Negli ultimi anni sono aumentate le truffe online per case vacanza: la Polizia Postale ha rilasciato un vademecum per evitare questo rischio.
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Negli ultimi anni sono aumentate le truffe online per case vacanza: la Polizia Postale ha rilasciato un vademecum per evitare questo rischio.
Minipiscina Kinedo (photo credit Blu Wom Milano)
Le statistiche pubblicate dagli operatori del settore indicano per l’estate 2024 un ritorno all’affitto delle case vacanza.
Questa soluzione risulta la più gettonata soprattutto per le famiglie, ma non mancano single, coppie e gruppi di amici che vi ricorrono.
Il motivo è sicuramente dovuto ai notevoli aumenti di prezzi che hanno caratterizzato questa stagione estiva: la casa in affitto rappresenta allora la soluzione più economica per risolvere il problema dell’alloggio.
Ormai in tanti organizzano la propria vacanza tramite Web perché in questo modo è possibile trovare facilmente la sistemazione desiderata inserendo gli opportuni criteri di ricerca. L’indagine viene però fatta spesso in maniera troppo disinvolta e senza la sufficiente attenzione.
Con l’aumento delle richieste di case vacanza, infatti, le cronache degli ultimi giorni segnano anche un aumento delle truffe perpetrate ai danni di ignari cittadini. Non sono pochi i malcapitati che, dopo aver pagato cifre anche considerevoli, hanno avuto l’amara scoperta di trovarsi di fronte a una casa fantasma.
Vediamo allora come difendersi da questo rischio, seguendo i consigli della Polizia Postale.
Un primo suggerimento è comunque quello di utilizzare le più note piattaforme di intermediazione immobiliare per vacanze, come Airbnb, Booking, ecc., anzichè rispondere all’inserzione diretta di un privato.
In questo modo, se ti capiterà di trovare un annuncio dall’aria poco affidabile, potrai segnalarlo immediatamente ai gestori del sito.
Prima di addentrarci nei consigli da seguire per scongiurare le possibili fregature, facciamo una piccola carrellata sui vari tipi di truffa in cui potresti incorrere.
La prima è quella più classica e anche più onerosa da tutti i punti di vista, ovvero la casa fantasma, la casa che in realtà non esiste.
Paghi l’acconto (o addirittura a qualcuno è capitato di pagare l’intero importo), arrivi sul posto e scopri che la casa è inesistente.
Un altro tipo di truffa è quella che gioca al rialzo. Vorresti prenotare una casa per un certo periodo, ti viene detto che non c’è disponibilità (cosa che non è vera) per proporti una sistemazione alternativa a un prezzo molto più alto.
Oppure potrebbe capitarti di aver prenotato un appartamento all’interno di un villaggio, ma al tuo arrivo trovi l’alloggio già occupato da un’altra famiglia, che l’aveva prenotato tramite un’agenzia anziché utilizzando un sito web.
Infine, un’altra truffa è possibile grazie ai magheggi del computer. Oggi, infatti, puoi far sembrare una reggia anche la peggiore topaia, grazie ai programmi di fotoritocco e all’Intelligenza Artificiale. Quindi, all’arrivo a destinazione, potresti trovarti di fronte a qualcosa di completamente diverso da ciò che ti aspettavi.
La cosa che più attrae l’aspirante affittuario sono le immagini della casa.
Non per niente, i siti di intermediazione dove è possibile inserire gli annunci immobiliari raccomandano agli inserzionisti di utilizzare foto belle e di qualità.
Attenzione, però: se le immagini sono troppo patinate e poco realistiche, potrebbero essere foto di repertorio e non la rappresentazione di una casa davvero esistente.
Come fare allora a capire se un’immagine corrisponde davvero alla casa descritta?
Basta caricarla su un motore di ricerca e verificarne l’origine. Puoi farlo anche, ad esempio, con Google.
Dalla schermata iniziale del browser, vai sul menu Immagini che puoi vedere a destra.
Nella stringa dove solitamente si inserisce il testo di ricerca troverai due icone. Oltre a quella classica con la lente d’ingrandimento c’è infatti quella che rappresenta una macchina fotografica. Cliccaci su e dalla schermata che si apre carica la foto (che avrai prima scaricato sul tuo PC) di cui vuoi verificare la provenienza.
Scorrendo i risultati, potrai risalire all’autore originario della foto, che potrebbe essere ad esempio un fotografo professionista che ha postato l’immagine su uno di quei siti dedicati proprio alla condivisione di immagini di repertorio.
In caso contrario, invece, se l’immagine ti rimanda soltanto al sito, o ai siti, di intermediazione immobiliare, significa che si tratta proprio di scatti reali della casa da affittare.
Nell’annuncio immobiliare troverai anche una descrizione della casa da affittare e della sua posizione nel luogo di vacanza.
Oltre all’ubicazione rispetto al centro cittadino, potrai trovare indicati, ad esempio, la distanza dal mare, la vicinanza con luoghi di interesse e con i principali servizi e così via.
Verifica la veridicità di queste informazioni facendo una ricerca con Google Maps. Sulle mappe presenti in Rete puoi infatti inserire l’indirizzo indicato e individuare l’esatta posizione dell’immobile pubblicizzato. In questo modo puoi anche visionarne qualche immagine esterna che potrai mettere a confronto con la foto di cui al punto precedente.
Tramite i recapiti messi a disposizione dalla piattaforma di intermediazione cerca di contattare direttamente via chat l’inserzionista.
A tale proposito, mai fidarsi di chi non fornisce nome, cognome e dati di contatto. Ad esempio, diffida da un indirizzo mail senza nome, ma con solo un generico nickname.
Potrai in questo in questo modo chiedergli un contatto telefonico e fare una chiacchierata per avere maggiori informazioni sull’immobile e qualche altra foto.
Evita però di farti convincere ad affittare la casa senza l’intermediazione del sito in cui hai trovato l’annuncio.
Cedendo alla tentazione di pagare meno risparmiando la commissione dell’intermediario, rischierai di incorrere più facilmente nella truffa.
Se l’alloggio in questione non è troppo lontano dalla tua residenza, potresti addirittura valutare l’opportunità di incontrare il proprietario di persona, visitare direttamente la casa e magari consegnargli la caparra in quella circostanza.
Un efficace specchietto per le allodole è proporre un prezzo particolarmente allettante per l’immobile offerto.
Per evitare di incappare in questa lusinga, fai una piccola ricerca di mercato per capire quali sono i prezzi correnti degli immobili simili nella stessa zona. Puoi fare la ricerca usando la stessa piattaforma in cui hai trovato l’annuncio o altri siti simili.
Se il prezzo proposto non appare in linea con la località e le caratteristiche della casa, potrebbe essere un primo campanello di allarme. Di fronte a questo possibile rischio, meglio desistere dall’affare.
A volte i truffatori ricorrono anche al trucco dell’offerta valida solo per pochi giorni, mettendo fretta all’interessato, che cercherà di sfruttare l’occasione versando una caparra.
Attenzione anche ai prezzi civetta che non includono numerose voci (pulizia, extra vari, penali, ecc.).
A ogni modo, una volta valutata la veridicità dell’annuncio, la richiesta di una caparra è del tutto legittima per confermare l’impegno, anche se l’importo non dovrebbe superare il 20% del totale dovuto.
Le piattaforme ufficiali di solito non accettano pagamenti tramite bonifico bancario ma richiedono la carta di credito, più sicura per le transazioni.
La Polizia Postale, nel suo vademecum, raccomanda infine di non inviare documenti personali nel corso della trattativa.
Carta di identità, passaporto o patente potrebbero infatti essere utilizzati per scopi poco leciti.
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