Per quanti anni bisogna conservare i documenti per non rischiare di perdere superbonus e bonus casa ordinari? Scopriamolo in questo articolo.
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Per quanti anni bisogna conservare i documenti per non rischiare di perdere superbonus e bonus casa ordinari? Scopriamolo in questo articolo.
Per ottenere i vari bonus fiscali per lavori di ristrutturazione non occorre fare richiesta, ma è necessario conservare alcuni documenti da esibire in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Vediamo allora quali sono questi documenti da conservare, per scongiurare la perdita delle agevolazioni e dover procedere alla restituzione dell’importo detratto.
Alcuni dei documenti da conservare per eventuali controlli sono gli stessi per le varie tipologie di bonus che ormai conosciamo.
Tra questi ci sono i documenti relativi alle spese. In primis, tutte le fatture, non solo quindi quelle relative ai lavori da pagare all’impresa ma anche quelle per l’acquisto di materiali e il pagamento degli onorari dei professionisti coinvolti nella progettazione e nell’esecuzione delle opere.
Chi usufruisce del bonus mobili dovrà naturalmente conservare anche fatture e ricevute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.
In questa categoria rientrano anche le ricevute di pagamento di altri tipi di spese come diritti di segreteria, tassa per l’occupazione di suolo pubblico o oneri concessori.
Vanno poi conservate le ricevute dei bonifici, dalle quali risultino:
• il numero e la data della fattura a cui fanno riferimento
• la causale del versamento, con riferimento alla norma di legge prevista per l’agevolazione
• il codice fiscale del beneficiario o dei beneficiari della detrazione (ordinante)
• il codice fiscale o la partita IVA del soggetto a cui è destinato il pagamento.
Bisogna poi conservare anche la notifica preliminare ASL nei casi previsti dal Testo Unico in materia di sicurezza nei cantieri (d. Lgs 81/2008) , ovvero per i lavori in cui:
• è prevista la presenza in cantiere, anche non contemporanea, di più di una impresa
• la durata prevista dei lavori è superiore a 200 uomini – giorno.
Ma per tutti gli adempimenti previsti per rispettare le norme in materia di sicurezza nei cantieri ti consiglio la lettura del mio e-book Sicurezza sul lavoro nei cantieri condominiali.
Se l’immobile non è ancora censito in catasto, occorrerà presentare una domanda di accatastamento e conservarla.
In caso di lavori condominiali, è necessario conservare copia della delibera assembleare con la quale sono stati approvati e delle tabelle millesimali di ripartizione delle spese.
Nell’eventualità in cui la richiesta di agevolazione sia effettuata da un inquilino, è necessario conservare anche una dichiarazione di consenso da parte del proprietario dell’immobile.
Tale dichiarazione non è invece necessaria se a far eseguire i lavori e godere dell’agevolazione è un familiare convivente dello stesso proprietario.
Sempre in ambito condominiale, il singolo condomino non è tenuto a dotarsi di tutta la documentazione, ma al suo posto può conservare una dichiarazione dell’amministratore, in cui questi attesti di aver compiuto tutti gli adempimenti previsti per legge.
Sono infine da conservare i titoli abilitativi necessari alla realizzazione dell’intervento (Permesso di Costruire, SCIA, CILA).
Per i lavori che non necessitino di titoli abilitativi devi predisporre una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (impropriamente detta autocertificazione), in cui dichiari che l’intervento rientra tra quelli agevolati e indichi la data di inizio dei lavori.
Per avere data certa, puoi anche protocollare in Comune questa dichiarazione.
Poiché ci sono bonus anche per l’acquisto di immobili ristrutturati, di case antisismiche o di box auto, in questi casi dovrai conservare anche l’atto di acquisto o il preliminare, se non è ancora stato stipulato.
Gli stessi documenti devono essere conservati anche per poter usufruire dell’ecobonus per interventi di miglioramento energetico degli edifici esistenti.
In più, però, in tal caso bisogna trasmettere telematicamente la comunicazione ENEA. Da qualche anno tale comunicazione è richiesta per qualunque intervento di efficientamento energetico, anche oggetto di bonus ristrutturaizone o bonus facciate.
Pertanto ai documenti da conservare bisognerà aggiungere:
• il codice univoco CPID, ricevuta di invio telematico all’ENEA
• l’asseverazione di un tecnico abilitato attestante il rispetto dei requisiti previsti dalla legge.
L’asseverazione può anche essere sostituita da una dichiarazione resa dal direttore dei lavori.
Inoltre, in alcuni casi (per esempio per la sostituzione degli infissi o della caldaia), può essere sostituita da una certificazione resa dal produttore.
Per il Superbonus 110%, oltre a quelli citati sono da conservare ancora altri documenti:
• l’APE convenzionale ante e post intervento per il super ecobonus
• le asseverazioni del progettista, del direttore dei lavori e del collaudatore per il super sismabonus
• il visto di conformità, se si usufruisce di sconto in fattura o cessione del credito.
Ma per quanti anni occorre conservare questi documenti? La sentenza n. 8500 del 25 marzo 2021 della Corte di Cassazione ha introdotto una novità che non farà molto piacere ai contribuenti.
In genere, l’Agenzia delle Entrate può contestare una dichiarazione dei redditi entro i 5 anni successivi alla sua presentazione.
L’interpretazione corrente, in merito a una eventuale contestazione della detrazione spettante, era stata finora quella di far decorrere i 5 anni dalla prima rata.
La Corte di Cassazione ha invece sentenziato che l’Agenzia delle Entrate può verificare documenti, fatture e bonifici finché non è scaduto il termine per controllare l’ultima rata. I 5 anni dovranno quindi essere conteggiati a partire da questa.
Come ha fatto osservare il Sole 24 Ore, la sentenza della Cassazione è in contrasto con lo Statuto del Contribuente, che all’articolo 8, comma 5, recita: L’obbligo di conservazione di atti e documenti, stabilito a soli effetti tributari, non può eccedere il termine di dieci anni dalla loro emanazione o dalla loro formazione.
Il Parlamento potrebbe pertanto intervenire in questo senso.
Per prima cosa è importante sapere che non occorre per forza conservare gli originali, ma si possono anche archiviare delle copie.
La tecnologia ci viene inoltre in aiuto, per evitarci di dover stoccare un’imponente mole di carte. Dopo averli scansionati e salvati in formato pdf, infatti, i documenti possono essere conservati:
• su unità esterne tipo pennette USB
• su hard disk esterni
• in cloud.
(Prima pubblicazione 29 febbraio 2016)
Foto di Jerzy Górecki da Pixabay
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6 Commenti. Nuovo commento
Buongiorno Architetto. Ai fini della pratica edilizia per l’accesso al bonus ristrutturazioni, uno studio di consulenza ha recuperato per mio conto un documento in comune fatturandomi la prestazione + le spese anticipate per mio conto. Essendo una prestazione connessa alla Ristrutturazione, ho fatto bonifico con causale Detrazioni Fiscali per Ristrutturaziobne Edilizia. Lo studio di consulenza ora si lamenta di aver ricevuto il mio bonifico al netto della Ritenuta Fiscale. Hanno ragione? Devo bonificargòli la differenza anche se possono recuperare il minor incasso come credito vs l’erario in dichiarazione dei redditi? Grazie infinite
Il bonifico parlante prevede l’applicazione di una ritenuta di acconto dell’8% che il fornitore può recuperare fiscalmente.
Lei non deve pagare niente di più di quanto le hanno fatturato.
Architetto buongiorno, leggo sull’articolo che “Sono infine da conservare i titoli abilitativi necessari alla realizzazione dell’intervento (Permesso di Costruire, SCIA, CILA)”, la Scia presentata dal tecnico a cui ho affidato i lavori, riporta genericamente “Ristrutturazione dell’immobile, diversa distribuzione degli spazi interni, rifacimento dell’impianto idrico, elettrico, realizzazione di fossa biologica e sostituzione di infissi interni ed esterni”, non sono presenti ad esempio alcuni lavori effettuati ma previsti nel bonus ristrutturazione (es. tutti i muretti di cinta)? Come si faranno eventualmente dimostrare tali lavori?
Può far presentare un’integrazione con gli interventi mancanti.
Grazie per l’articolo, vedrò di conservare la documentazione per la ristrutturazione della mia casa. Comunque non ho mai sentito di casi in cui l’agenzia venga a chiedere documentazione.
Invece a me risulta che alcuni contribuenti abbiano avuto dei controlli. Meglio non rischiare. 🙂