Il benessere abitativo è assicurato non solo da un buon isolamento termico e acustico, ma anche da una corretta illuminazione degli ambienti.
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Il benessere abitativo è assicurato non solo da un buon isolamento termico e acustico, ma anche da una corretta illuminazione degli ambienti.
Lampada Akoya di Fabbian (photo credit Clara Buoncristiani)
Il benessere abitativo, ovvero le condizioni migliori in cui un individuo può trovarsi all’interno di una casa, è garantito non solo da un buon isolamento termico e acustico, ma anche da una corretta illuminazione degli ambienti.
Infatti, una illuminazione sbagliata causa disagio generale e stanchezza agli occhi. Inoltre, la luce è fondamentale per svolgere in condizioni di confort e sicurezza le normali attività domestiche.
Un progetto di interni deve quindi tenere in considerazione due livelli di illuminazione:
• quella naturale
• quella artificiale.
Il comfort visivo è garantito però non solo dalla giusta quantità di luce presente in ambiente, ma anche dal rapporto visivo tra interno ed esterno.
Per questo motivo sono importanti le finestre, che non solo devono far filtrare la giusta quantità di luce, ma anche permettere la visione dell’esterno.
Piuttosto determinante è anche il colore della luce, che può avere diverse tonalità, raggruppabili in 3 grandi categorie:
• la luce calda (2000 – 3500° K) è quella generata dalle vecchie lampadine a incandescenza (ma replicabile anche dagli attuali LED) e offre un senso di piacevole accoglienza
• la luce neutra (3500 – 4500° K) è di un bianco più puro, molto simile a quello del sole in una bella giornata
• la luce fredda (4500 – 6000° K) è di un colore più tendente ai riflessi del ghiaccio, illumina di più ma trasmette una sensazione di asettico, per molti poco gradevole.
La luce naturale è quella migliore perché non altera i colori reali e giova al benessere psico – fisico degli individui. Inoltre, è anche gratuita, dettaglio di non poco conto.
È per questo che nel settore della progettazione degli edifici sostenibili l’apporto della luce naturale è di fondamentale importanza, poiché una corretta illuminazione diurna, integrata con l’illuminazione artificiale nelle giuste proporzioni, influisce in maniera significativa sul risparmio energetico dell’edificio.
Di contro, però, soprattutto in particolari climi, un’eccessiva disponibilità di luce può avere anche effetti negativi negli ambienti chiusi.
L’elevato irraggiamento può provocare il surriscaldamento degli ambienti interni, per rimediare al quale occorre far lavorare in maniera intensa gli impianti di climatizzazione, con conseguente aumento dei consumi energetici.
In questi casi, quindi, occorre provvedere all’installazione di opportune schermature solari in grado di ombreggiare l’edificio quando occorre.
Per garantire l’ingresso di una buona quantità di luce diurna in casa, la superficie delle finestre dovrebbe essere pari almeno al 10 – 12% di quella del pavimento.
A tale scopo il decreto ministeriale 5 luglio 1975, Requisiti igienico sanitari abitazioni, stabilisce che la superficie apribile delle finestre di un locale sia non inferiore a 1/8 della superficie calpestabile di pavimento.
Si tratta dei cosiddetti rapporti aero – illuminanti degli ambienti, il cui rispetto è fondamentale non solo per la corretta illuminazione, ma anche per assicurare un adeguato ricambio d’aria.
Per progettare l’illuminazione artificiale si fa riferimento al concetto di illuminamento, una grandezza fotometrica che rappresenta il rapporto tra il flusso luminoso emesso da una sorgente e la superficie dell’oggetto illuminato.
Tale grandezza riguarda quindi l’ambiente o l’oggetto illuminato e non la sorgente luminosa.
L’illuminamento raggiunge il suo valore massimo quando i raggi luminosi sono perfettamente perpendicolari alla superficie illuminata e quello minimo, pari a zero, quando sono invece paralleli.
L’unità di misura del flusso luminoso è il lumen, mentre quella dell’illuminamento è il lux.
Quest’ultima corrisponde all’illuminamento prodotto su una superficie perpendicolare ai raggi da una sorgente posta a un metro di distanza e avente l’intensità luminosa di una candela.
Un lux equivale a un lumen su metro quadro.
In un progetto di illuminazione di una casa si considerano quindi i diversi valori di illuminamento necessari per i vari locali.
Più precisamente, si prendono a riferimento differenti valori a seconda di differenti piani di riferimento su cui si proietta la luce, ad esempio il piano di un tavolo o di una scrivania, posti di solito a 90 centimetri, o lo stesso piano del pavimento.
Questi sono i valori di illuminamento per metro quadro generalmente consigliati per i vari locali della casa:
• soggiorno: 150 – 200 lux
• cucina: 200 – 250 lux
• camera da letto: 100 – 150 lux
• studio: 300 lux
• bagno: 100 – 150 lux
• corridoi, scale: 50 – 100 lux
• garage, cantine, soffitte: 50 -100 lux.
Per l’illuminazione di una abitazione si utilizzano diversi tipi di apparecchi e di lampadine, la cui potenza è in genere indicata in Watt.
Come fare quindi per capire quanti Watt occorrono per illuminare ogni stanza? Non esiste una esatta corrispondenza tra Watt e lumen, in quanto tale valore varia in funzione del tipo di lampadina, a seconda ad esempio che si tratti di una lampada a incandescenza, alogena, al neon o LED.
Per questo motivo, è necessario utilizzare delle specifiche tabelle di comparazione a seconda del tipo di lampada in dotazione agli apparecchi scelti.
Facciamo un esempio. Supponiamo di voler illuminare un soggiorno di 20 metri quadri con lampade a LED.
Considerando che la resa di una lampada a LED è di circa 60 lumen per ogni Watt e che per un soggiorno occorrono intorno ai 200 lux (lumen per metro quadro), avremo:
20 x 200 = 4.000 lumen
4.000/60 = 67 Watt circa.
Naturalmente, il calcolo sarà differente se si utilizzano lampadine di altro tipo.
(Prima pubblicazione 13 aprile 2016)
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23 Commenti. Nuovo commento
Salve, sono attratto dal mestiere dell’illuminotecnica e vorrei chiedere che tipo di percorso deve seguire un giovane che vuole intraprendere questa carriera? Università esclusa. Ci sono corsi validi di illuminotecnica? Se si quali? Grazie mille.
Certo, può trovarli anche online, ma l’ottimale è avere sempre una formazione tecnica di base, anche diploma.
Salve, avrei due domande: 1) se sto progettando un ambiente, come faccio a sapere che tipo di lampadina (led, alogena al neon…) è più opportuno utilizzare. Da dove si comincia? 2) nei calcoli non devo tener conto della luce naturale? Grazie
1) Dal seguire un bel corso di illuminotecnica 🙂
2) sì, deve tenerne conto.
in caso di luce indiretta prodotta da led a parete che illuminano il soffitto, bisogna usare qualche coefficiente correttivo per compensare la luminosità assorbita dal soffitto? grazie. paoplo
No, i valori sono indicativi, si possono sempre correggere leggermente in eccesso se si ritiene che l’illuminazione sia insufficiente.
Salve devo illuminare una aula di disegno lunghezza 10m2 larghezza 6m2 volevo sapere quanti punti luce servono grazie
Può richiedere qui una consulenza personalizzata: http://www.guidaxcasa.it/contatti/
Di nuovo buongiorno, leggo dalla sua risposta; “Deve invece conoscere i lux che servono per quella stanza e, in base ai lumen della specifica lampada, calcolare quanti ne servono.”
Riformulo la domanda…ho un soggiorno di 20 mq (avevo sbagliato prima) e vorrei illuminarlo con luci di tipo Led RGB che vanno verso il soffitto. Che lampade devo acquistare?, con quanti lumen?
Grazie di nuovo
Non è che lei deve scegliere una lampada di una determinata potenza… Lei deve coprire tra i 3.000 e i 4.000 lumen, quindi, in base a quanti lumen hanno le lampade scelte, ne calcola il numero necessario.
Buonasera, il suo esempio sembra calato per me.
Ho un soggiorno di circa 30 mq ma con lampade a muro (2) che diffondono la luce verso l’alto. Attualmente ho 2 led da 14W ma vorrei sostiuirle sempre con led di tipo RGB per poter sfruttare l’integrazione col sistema Alexa di Amazon. Che potenza devo ottenere per avere una luce adeguata, considerando che di solito questo tipo di lampade dichiarano una potenza maggiore di quella effettivamente erogata?
Grazie
Cordiali saluti
La domanda “quanta potenza serve” è impropria perchè ovviamente, più le lampade sono potenti, meno ne servono per illuminare una stanza.
Deve invece conoscere i lux che servono per quella stanza e, in base ai lumen della specifica lampada, calcolare quanti ne servono.
Salve in un soggiorno di 35 metri quadri pari a 35 lux se devo mettere delle strisce led su due pareti della stanza quanti lumen mi occorrono ho calcolato sui 3.500 lumen e giusto? grazie e buona giornata.
35 lux da distribuire per 35 mq equivalgono a 1.225 lumen.
E’ certamente vero che i valori citati dai manuali sono di tale ordine di grandezza, altrettanto certamente tali valori sono antecedenti alla tecnologia led.
A parte l’esperienza del mio soggiorno (da middle class in decennale decadenza); ciò che mi rende perplesso sono le potenze richieste e i nostri normali contratti di fornitura dell’elettricità.
Per assicurare i lux corrispondenti a 67w (a led) con le vecchie lampade ad incandescenza, dovrei installarne per circa 500 w.
Applicando i valori da “manuale” agli ambienti domestici, i classici 3 kwh di potenza diventano pochini; l’uso di un asciugacapelli (1500-2000 w) può essere un fattore di crisi, probabilmente non potrò usarlo contemporaneamente alla lavatrice.
Ma le lampadine a incandescenza sono in pensione da anni…
Credo che occorra specificare cosa si intende per illuminazione da “soggiorno”.
Un normale soggiorno – stanza in cui si mangia, si guarda la televisione, … – da 20 mq viene degnamente illuminato con 1400-1600 lumen; con le lampade led comunemente disponibili, ciò è assicurato da lampade led da 14 w o poco più.
L’illuminazione da lei proposta mi sembra adeguata per una “esposizione” (es: vetrina da negozio).
Veramente i manuali suggeriscono per le aree di esposizione valori medi di circa 500 lux.
Salve, articolo molto interessante e di facile consultazione.
Un consulto: per una cameretta per bambini (neonati) di mq 3.5*3.5, quante lampadine da 400 lumen consiglieste di utilizzare? Considerando il range 100-150 lux ho calcolato 4/5 punti luce, ma mi interesserebbe il parere di un esperto, considerando che si tratta di una stanza “particolare”. Grazie in anticipo
Grazie. Il suo calcolo è corretto. La cosa importante è scegliere, come ha fatto lei, un tipo di luce non troppo brillante.
articolo disgustoso
Potrei sapere il motivo di tanto astio?
Lo studio della luce naturale e artificiale è fondamentale e viene ancora prima di pensare a come progettare e arredare una casa.