Pompa di calore splittata: quando preferirla?

La pompa di calore splittata ha una configurazione composta da due unità separate: una posta all’esterno dell’edificio, l’altra all’interno.

pompa di calore splittata Viessmann

Pompa di calore splittata (photo credit https://www.viessmann.it/)

Cos’è una pompa di calore splittata?

Le pompe di calore sono ormai diventate una tecnologia di grande successo nel settore dell’efficientamento energetico e della climatizzazione degli ambienti.

Tra le varie tipologie disponibili, la pompa di calore splittata si distingue per la sua versatilità e le sue prestazioni efficienti. Ma cos’è esattamente una pompa di calore splittata e come funziona?

Il termine splittata si riferisce alla sua configurazione, che prevede due unità separate:
• un’unità da collocare all’interno dell’abitazione
• una da installare all’esterno.

Come tutte le pompe di calore, anche quella splittata rappresenta una soluzione innovativa ed efficiente utile a garantire al contempo:
• il riscaldamento
• il raffrescamento
• la produzione di acqua calda sanitaria.
Per questo motivo, queste macchine (tra cui rientrano anche quelle monoblocco) sono dette anche pompe 3 in 1.

Differenze tra pompa di calore splittata e monoblocco

Le pompe di calore, di qualunque tipo siano, sono formate sempre dallo stesso numero e tipo di componenti.

In una pompa di calore monoblocco però, le componenti sono posizionate tutte nella stessa macchina e il circuito gas è chiuso ermeticamente. La sua installazione può essere effettuata indifferentemente all’interno o all’esterno della casa.

Nella pompa splittata invece le due unità, quella interna e quella esterna, sono collegate tramite delle tubazioni gas esterne.

Dal punto di vista dell’efficienza energetica le prestazioni delle due tipologie sono del tutto simili. D’altro canto il dispositivo è sempre lo stesso solo che, in uno dei due casi, è semplicemente scomposto in due parti.

A prima vista l’installazione di una pompa splittata può sembrare più complessa, tuttavia su quella della versione monoblocco incide il peso maggiore.

Un’altra differenza sostanziale è che per pompe di calore monoblocco con un contenuto di gas inferiore ai 3 kg, non dovendo eseguire collegamenti con tubazioni che conterranno gas, non è necessario che l’installatore sia in possesso del patentino F-Gas. Il patentino è comunque sempre necessario per la manutenzione.

Pompa di calore splittata o monoblocco: quale scegliere?

In alcuni casi, lo stesso prodotto può essere commercializzato in entrambe le configurazioni. Per questo motivo, se vuoi acquistarne una devi conoscerne dettagliatamente pro e contro per comprendere quale fa più al tuo caso.

Come abbiamo visto, l’efficienza energetica non varia di molto tra le due tipologie. Lo stesso possiamo dire dei costi per l’acquisto e l’installazione, per cui la scelta non sarà sicuramente incentrata sull’aspetto economico.

Un elemento discriminante potrebbe essere lo spazio da destinare all’installazione delle macchine. La pompa monoblocco è certamente più ingombrante. L’unità esterna di quella splittata è invece di dimensioni ridotte e può essere posizionata in modo discreto, riducendo l’impatto anche visivo. Di contro, essendo costituita da due macchine in un certo senso raddoppia il problema, perché occorre trovare il posto dove collocare anche l’unità interna…
Insomma, ti consiglio di fare il punto, insieme al tuo termotecnico, sugli spazi a tua disposizione, per capire quali sia la scelta migliore che ti garantisca anche il rispetto dell’estetica del fabbricato.

Altro fattore da considerare è il clima locale. Nei climi particolarmente rigidi le pompe monoblocco patiscono il rischio ghiaccio: le tubazioni che le collegano al circuito interno contengono acqua, che potrebbe ghiacciarsi quando il sistema è spento e fuori fa molto freddo.
Per evitare questo inconveniente, le tubazioni devono essere coibentate oppure occorre aggiungere del glicole con funzione antigelo all’acqua del circuito.

Il problema non sussiste invece con le pompe split perché tra macchina esterna e l’unità idronica interna scorre il fluido refrigerante del tipo R 410A e non l’acqua.

Altro fattore da considerare è che le unità interne delle macchine splittate sono caratterizzate da una certa rumorosità, per cui si consiglia di installarle in appositi locali tecnici o di sgombero.

È giusto però ricordare che i modelli più innovativi prevedono una buona riduzione delle emissioni sonore, per cui, in fase di acquisto, presta particolare attenzione a questa voce sulla scheda tecnica.

Incentivi e agevolazioni fiscali per l’installazione di una pompa di calore splittata

Qualunque sia alla fine la tua scelta, ricorda che le pompe di calore consentono di usufruire di incentivi fiscali e contributi economici per la loro installazione, aspetto particolarmente importante per ottenere un significativo risparmio sui costi previsti per l’intervento.

Se sostituisci una pompa di calore di questo tipo al generatore di calore esistente, puoi usufruire di agevolazioni di vario tipo:
ecobonus 65%
superbonus 70% (a patto di garantire il salto di due classi di efficienza energetica)
conto termico.

Se invece installi la pompa in un immobile privo di impianto di riscaldamento (quindi non si tratta di una sostituzione) puoi comunque usufruire del bonus ristrutturazione 50%.




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