Non solo Pulcinella: scopriamo il Gaetano Pesce designer

Oltre a essere un artista provocatore, Gaetano Pesce è stato anche un grande designer. Scopriamo le sue creazioni nel campo dell’arredamento.

Serie Up di Gaetano Pesce

Serie Up di Gaetano Pesce (photo credit B&B Italia)

La controversa opera di Gaetano Pesce a Napoli

In questi ultimi giorni Napoli è sotto la luce dei riflettori per la controversa opera di Gaetano Pesce, installata in Piazza Municipio. L’omaggio a Pulcinella, intitolato Tu si’ ‘na cosa grande, ha attirato l’attenzione per la sua inequivocabile forma fallica, scatenando l’ilarità del web con una valanga di meme esilaranti ma, al tempo stesso, ha acceso vibranti polemiche.

A mio avviso, si è forse trascurata l’intenzionale ironia dell’autore, scomodando riferimenti inconsci ai simboli fallici della vicina Pompei o attribuendo le reazioni a un possibile errore nel montaggio dell’opera.

In realtà, Gaetano Pesce è stato un artista noto per la sua pungente ironia, ma anche per aver esplorato temi complessi e drammatici come la sessualità e la violenza di genere, provocando polemiche già in vita. Provocare e suscitare riflessione sono, del resto, parte integrante della missione di un artista.

Oltre a essere un artista provocatore, Pesce è stato però anche un rinomato designer. Scopriamo quindi meglio la sua figura, con particolare attenzione alle sue creazioni nel campo dell’arredamento.

Chi è Gaetano Pesce?

Gaetano Pesce, nato a La Spezia nel 1939 e scomparso quest’anno a New York, è stato un artista, architetto e designer italiano, noto per il suo approccio innovativo e sperimentale.

Dopo aver studiato architettura all’Università di Venezia, ha sviluppato uno stile unico, caratterizzato dalla fusione di arte, design e provocazione sociale.

Nel campo del design è famoso per aver sfidato la tradizione, introducendo materiali non convenzionali come la resina e la schiuma poliuretanica.

Pesce ha sempre rifiutato l’idea che il design debba essere solo funzionale o estetico, cercando invece di rendere gli oggetti espressivi e vivi, capaci di raccontare una storia. Il suo lavoro spesso evoca emozioni, invita alla riflessione e cerca di rompere i confini tra arte e design.

Tra le sue collaborazioni più rilevanti ci sono quelle con importanti aziende come B&B Italia, Vitra e Cassina.

Negli anni, ha esplorato una vasta gamma di settori, dall’arredamento all’architettura, e le sue opere sono state esposte nei musei più prestigiosi del mondo, come il MoMA di New York e il Centre Pompidou di Parigi.

Gaetano Pesce è ricordato come un creatore che ha saputo coniugare innovazione, ironia e impegno sociale in ogni sua opera.

La Serie Up di Gaetano Pesce

La Serie Up, progettata nel 1969 per C&B Italia (oggi B&B Italia), è una delle creazioni più iconiche del design moderno.

Composta da sette modelli di poltrone e divani, esplora il rapporto tra forma, funzione e significato politico, diventando un manifesto del design come strumento di espressione sociale.

L’opera più celebre della serie è la Up5_6, una poltrona dalla silhouette sinuosa, che evoca una figura femminile con forme morbide e accoglienti, accompagnata da un pouf sferico collegato alla seduta tramite una corda. Questo legame simbolico rappresenta, secondo Pesce, la condizione di prigionia della donna nella società patriarcale, intrappolata da stereotipi e aspettative culturali.

Realizzata in schiuma poliuretanica espansa, la Serie Up fu rivoluzionaria anche dal punto di vista tecnico. Le poltrone venivano compresse e imballate sottovuoto, per poi espandersi alla loro forma definitiva una volta liberate dall’involucro. Questa soluzione non solo ottimizzava il trasporto, ma rifletteva l’idea di libertà negata, con la poltrona che riacquistava vita una volta liberata dall’imballo.

Pesce ha saputo coniugare un linguaggio formale innovativo a una profonda riflessione sociale, utilizzando il design per denunciare il ruolo limitato della donna nella società contemporanea.

La Serie Up, con la sua estetica accattivante e la sua carica simbolica, ha sfidato il concetto tradizionale di arredamento, trasformando gli oggetti quotidiani in strumenti di critica sociale. A oltre cinquant’anni dalla sua creazione, continua a essere un simbolo di libertà e ribellione, dimostrando come il design possa non solo rispondere a esigenze funzionali, ma anche affrontare questioni politiche e culturali di grande rilevanza.

Le altre opere di design di Gaetano Pesce

Oltre alla celebre Serie Up, Gaetano Pesce ha creato numerose opere di design che hanno lasciato un segno profondo nel panorama internazionale. Tra le sue creazioni più significative spiccano pezzi che esprimono una fusione unica tra funzionalità, sperimentazione materica e provocazione sociale.

Una delle opere più rilevanti è la sedia Sansone (1980), un esempio emblematico dell’uso di materiali industriali come la resina. Questa sedia, caratterizzata da una struttura robusta e massiccia, rompe con le convenzioni del design tradizionale, proponendo un oggetto non solo funzionale, ma anche scultoreo.

Pesce utilizzava la resina per creare forme uniche e irripetibili, poiché il materiale, in fase di indurimento, assumeva contorni sempre diversi. La sedia Sansone è una dichiarazione del suo approccio anti-industriale, in cui ogni pezzo è diverso dall’altro, contraddicendo l’idea di serialità tipica del design moderno.

Un altro esempio del suo genio è il Divano Tramonto a New York (1980), una delle sue opere più poetiche. Il divano rappresenta lo skyline della città americana, con i grattacieli stilizzati sullo schienale e un sole rosso che tramonta sul bracciolo.

L’artista utilizza ancora una volta la resina, mescolandola con tessuti e schiuma poliuretanica, per creare un effetto visivo unico. Il divano non è solo un oggetto d’arredamento ma anche un racconto visivo del paesaggio urbano e della sua malinconia.

Nel 2005, Pesce ha realizzato la Sedia Nobody’s Perfect, una delle sue opere più emblematiche per il messaggio di unicità e imperfezione. È una sedia fatta di resina colorata e modellata a mano, in cui ogni parte della seduta è volutamente diversa dall’altra. L’approccio esprime la visione di Pesce sul design, dove l’imperfezione diventa un valore estetico e concettuale, in contrasto con l’omogeneità del prodotto industriale.

Tra le altre opere significative posso citare il Tavolo Palla (1992), in cui la base sferica sembra in bilico, creando un senso di instabilità visiva. Questo pezzo sottolinea la continua ricerca di Pesce per spingere i limiti del design, esplorando l’intersezione tra equilibrio e movimento.

Per concludere, possiamo dire che le opere di Pesce, attraverso l’uso di materiali non convenzionali e la rottura delle regole del design tradizionale, rappresentano un vero e proprio manifesto di libertà creativa.




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