Quando è il momento di ristrutturare la cucina della propria casa ci sono molti aspetti da valutare ed elementi da tenere in considerazione.
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Quando è il momento di ristrutturare la cucina della propria casa ci sono molti aspetti da valutare ed elementi da tenere in considerazione.
Quando arriva il momento di ristrutturare la cucina della propria casa ci sono molti aspetti da valutare ed elementi da tenere in considerazione.
Prima di proseguire sarà utile soffermarsi su che cosa si intenda per ristrutturazione di una cucina: molto spesso si utilizza infatti questa terminologia in maniera impropria, riferendosi a operazioni che non possono rientrare in tale contesto.
Se si ha soltanto intenzione di sostituire mobili ed elettrodomestici o magari si vogliono cambiare unicamente le mattonelle poste di fronte ai fornelli allora non siamo nel campo della ristrutturazione (si vuole casomai rimodernare l’ambiente).
Diversamente da quanto accade nel caso in cui si abbia necessità di intervenire rifacendo gli impianti e ripensando le finiture su larga scala.
Senza dimenticare che, prima di procedere con la ristrutturazione, sarà importante fare mente locale anche sulla nuova disposizione di arredi ed elettrodomestici. Il motivo è presto detto ed è essenzialmente di natura impiantistica. Occorre pensare e mettere nero su bianco quella che sarà la futura disposizione degli accessori nella stanza: un passaggio chiave per la corretta gestione e l’ottimizzazione di prese e scarichi.
Bypassare questo step vuol dire esporsi al rischio di ricorrere ad antiestetiche e pericolose prese volanti e snodi oppure di vedere coperta una presa da un mobile a colonna.
Quando si parla di ristrutturazione casa si fa riferimento insomma a un intervento complesso, che va in profondità e che punta a risolvere tutta una serie di problemi.
Vediamo allora insieme quali sono i consigli degli esperti di costo-ristrutturazione-casa per procedere al rinnovamento di spazi come quello della cucina.
Sappiamo bene come la cucina rappresenti il cuore pulsante dell’intero appartamento: è qui che infatti ci prendiamo cura di noi e della nostra salute ma anche dei nostri cari quando prepariamo il cibo.
È un luogo di grande creatività, un laboratorio all’interno del quale bisogna sempre sentirsi accolti e a proprio agio.
In questa stanza si concentra un gran numero di impianti, ecco perché quando arriva il momento di progettare la ristrutturazione della cucina occorre definire al massimo tutto ciò che li riguarda. Il riferimento è essenzialmente agli impianti elettrico, idrico e a quello del gas.
Il primo impianto che prenderemo in esame è quello elettrico: esso è presente in cucina come anche negli altri ambienti di casa, ma qui è utilizzato in maniera intensa. Come mai? Per la grande presenza di elettrodomestici. Ecco perché la cucina dovrà essere costellata – in maniera intelligente – di prese e interruttori.
Inoltre dal momento che in questa stanza vi sono più pericoli e una maggiore probabilità che si verifichino incidenti domestici, oltre a progettare sulla carta distanze e alloggiamenti si dovranno prendere le dovute precauzioni.
Cosa fare? In primis sarà necessario prevedere che le prese a servizio di chi cucina siano affacciate direttamente sul piano di lavoro (sono quelle che utilizziamo per frullatori, griglie elettriche e robot).
Dovranno essere posizionate a una distanza da fornelli e lavello di almeno 60 centimetri. Nel caso in cui poi siano presenti prese nascoste dietro ai principali complementi d’arredo e mobili di cucina (alle quali verranno collegati gli elettrodomestici di uso più comune) si dovrà ricorrere alle prese bipolari. Queste ultime sono comandate da un interruttore: danno e tolgono elettricità così da proteggere gli elettrodomestici più grandi.
Per quanto riguarda poi l’impianto idrico, si compone di alcune parti ben precise ovvero: carico dell’acqua fredda e carico dell’acqua calda, scarico acque reflue. Il livello di usura delle tubazioni è tra i motivi che più spesso conducono a una ristrutturazione completa della cucina.
Ovviamente bisogna consultare tecnici specializzati affinché il lavoro sia effettuato nel rispetto degli standard di sicurezza e a regola d’arte. Certi impianti, specie nelle case di meno recente costruzione, sono obsoleti: un tempo non troppo lontano basta pensare che si utilizzavano i tubi di piombo.
Infine uno sguardo all’impianto del gas, spesso presente nelle case degli italiani che ancora lo preferiscono all’impianto di tipo elettrico per i fornelli.
I vantaggi dell’impianto a gas riguardano in primis i minori costi d’acquisto del piano di cottura e la continuità del funzionamento anche in caso di momentaneo mancanza di corrente elettrica.
Pericolo di ustioni e perdite di gas assieme alla difficoltà di pulizia sono invece alcuni dei principali svantaggi.
L’induzione elettrica è un’alternativa efficace (l’acqua bolle in circa tre minuti), inoltre il piano è facile da pulire e non vi sono rischi di rovesciamento del pentolame o di fiamme libere. Lo svantaggio è però il consumo elettrico, inoltre è richiesto l’utilizzo di pentolame specifico.
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