Con l’arrivo del nuovo anno riprende piede la vecchia bufala secondo cui l’Unione Europea renderebbe di fatto illegale la coltivazione degli orti domestici.
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Con l’arrivo del nuovo anno riprende piede la vecchia bufala secondo cui l’Unione Europea renderebbe di fatto illegale la coltivazione degli orti domestici.
Inizia il nuovo anno e, complice anche la grande cassa di risonanza mediatica rappresentata dai social network, ritorna in auge una notizia in giro da un paio di anni, secondo cui dal primo gennaio 2016 l’Unione Europea avrebbe di fatto messo al bando la coltivazione degli orti domestici.
La notizia risale addirittura al 2013, ma era tornata a diffondersi in maniera virale lo scorso primo aprile 2015 (curiosamente, proprio il primo di aprile!).
Secondo tale informazione il Parlamento europeo avrebbe emanato una normativa che avrebbe reso illegale la coltivazione di ortaggi in casa.
Insomma quei cattivoni di Bruxelles avrebbero avuto di mira proprio una delle più grandi passioni di casalinghe, pensionati, hobbysti.
Pubblicato intenzionalmente come simpatico pesce d’aprile, l’annuncio è stato poi recepito come vero e incautamente diffuso persino da alcuni siti specializzati di agricoltura e giardinaggio.
Per sgomberare il campo da ogni dubbio, visto che ancora la notizia continua a essere percepita da qualcuno come vera, facciamo un po’ di chiarezza.
Questa nel dettaglio la notizia: la coltivazione degli orti sarebbe diventata illegale per ragioni di sicurezza alimentare, perché questi piccoli appezzamenti di terreno non sarebbero assolutamente sicuri dal punto di vista dell’igiene e della salute e avrebbero contribuito a diffondere pericolosi batteri come l’Escherichia coli, diventando una delle principali cause di morte in Europa.
Proprio per la propagazione di questo batterio nel 2011, quando si verificò il fenomeno del cosiddetto cetriolo assassino, era stata decisa un’indagine della Commissione Europea, il cui risultato sarebbe stato la proibizione della coltivazione.
La legge, denominata Plant Reproductive Material Law, renderebbe illegale coltivare, riprodurre o commerciare semi di ortaggi che non siano stati preventivamente analizzati, approvati e accettati da una Agenzia delle Varietà Vegetali Europee.
Non solo. Per chi contravvenisse al divieto, la UE avrebbe predisposto anche salatissime multe, che vanno dai 5 mila ai 150 mila euro, fino ad arrivare addirittura al carcere per chi si fosse macchiato anche della cessione a terzi dei prodotti coltivati.
Ma dietro questa decisione ci sarebbero state (e la falsa notizia cita anche una fonte giornalistica) delle fantomatiche multinazionali del seme che, volendo avere il controllo assoluto su tutta la vendita e produzione mondiale, sarebbero spaventate anche da quel poco che si coltiva in ambito domestico.
Sembra paradossale ma, pur essendo nata come semplice pesce d’aprile, la notizia è stata talmente ritenuta verosimile da più parti, che è stata necessaria la smentita ufficiale di diverse associazioni, come Slow Food, nonché quella di alcuni parlamentari europei.
Per la verità a far credere vera questa notizia aveva contribuito anche una legge realmente discussa al Parlamento europeo, relativa alla produzione e alla messa a disposizione sul mercato di materiale riproduttivo vegetale, vale a dire le sementi.
La norma non costituiva un divieto ma riguardava semplicemente la regolamentazione della vendita su larga scala, interessando infatti aziende con più di 10 dipendenti e con un fatturato annuo superiore a 2 milioni di euro.
Niente che riguardasse quindi chi utilizza i semi per produrre per il proprio consumo personale o i piccoli agricoltori.
In ogni caso la proposta fu respinta, per cui non se ne fece nulla.
Niente paura, quindi: coltivare il proprio orticello privato non solo non è illegale, ma comporta tantissimi benefici.
Il primo è certamente la possibilità di avere a disposizione sulla propria tavola ortaggi biologici, coltivati con metodi naturali e prodotti a km Zero.
Tutto ciò contribuisce naturalmente anche a far risparmiare sulla spesa, visto che gli stessi prodotti non si dovranno acquistare al mercato o nei centri commerciali.
Ma a ciò si aggiunge anche un altro beneficio: da più parti gli psicologici segnalano quanto siano positivi sul nostro organismo gli effetti derivanti dalla cura di un piccolo orto in balcone o in giardino.
Quindi anche il benessere psicofisico dell’individuo trae vantaggio da questa attività.
Insomma, come sempre il Web è un mezzo utile e interessante grazie al quale possiamo rimanere costantemente aggiornati sull’attualità e approfondire le nostre conoscenze.
Ma, come tutti gli strumenti, può essere utilizzato in maniera fraudolenta o scorretta, per cui è opportuno navigare in Internet in maniera attenta e consapevole.
Questa vicenda, come tante altre, ha trovato terreno fertile perché in troppi sono propensi a vedere sempre complotti pronti dietro l’angolo.
Non sto qui a mettervi in guardia su tutti i pericoli che corrono in Rete, ma mi permetto solo di darvi qualche piccolo consiglio in merito alle notizie, per non prendere come oro colato tutto ciò che leggete.
Innanzitutto valutate con spirito critico quello che apprendete; verificate le fonti da cui arrivano le notizie e, se avete dei dubbi, confrontate le diverse opinioni in merito.
photo credit: 07 orto Campo Tures via photopin (license)
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