Il piano cottura è l’elettrodomestico più utilizzato in cucina: si può scegliere tra differenti tipologie, variabili per design, dimensioni e funzionamento.
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Il piano cottura è l’elettrodomestico più utilizzato in cucina: si può scegliere tra differenti tipologie, variabili per design, dimensioni e funzionamento.
Il piano cottura è l’elettrodomestico più utilizzato in cucina ma, al di là della sua funzionalità, la sua presenza contribuisce indubbiamente anche a caratterizzarne l’estetica.
Le dimensioni standard disponibili in commercio sono da 30, 60, 75 e 90 cm. Il piano da 60 cm è quello più comune, mentre quello da 90 cm è il meno utilizzato.
I piani si distinguono in base alla tecnologia di funzionamento:
• a gas
• elettrico
• in vetroceramica
• a induzione.
Alcuni modelli in commercio:
•Candy CLG 64 SPX Incasso Gas Acciaio inossidabile
•Hotpoint-Ariston PC 750 T (AN) R /HA
•Bosch POH6B6B10 Incasso Gas Nero.
Il piano cottura a gas è disponibile in diversi materiali, tutti ugualmente affidabili grazie alle attuali elevate prestazioni dei prodotti:
• l’acciaio inox è molto resistente ad agenti esterni come acidi e prodotti chimici e ha un’estetica che si adatta a ogni tipo di cucina
• l’acciaio smaltato ha le stesse caratteristiche dell’acciaio inox, ma presenta una grande varietà di colori ed è più semplice da pulire
• il cristallo temperato è oggi una scelta molto diffusa, perché il materiale non si scalda come l’acciaio ed è più semplice da pulire.
I piani cottura a gas sono sempre dotati di una valvola di sicurezza o termocoppia che arresta la fuoriuscita del gas, nel caso in cui la fiamma dovesse rimanere accidentalmente accesa o anche se si dimentica il gas aperto senza fiamma.
Questi piani possono avere due tipi di accensione:
• accensione elettronica a tasto: richiede l’utilizzo di due mani, in quanto con una si gira la manopola e con l’altra si preme il tasto di accensione
• accensione elettronica sotto manopola: è il sistema più diffuso in quanto l’accensione avviene ruotando e premendo la stessa manopola e quindi utilizzando una sola mano.
I piani a gas non sono molto efficienti dal punto di vista energetico, perché il gas, oltre alla pentola, riscalda anche l’aria intorno a questa, sprecando circa un 60% di energia.
Il costo medio di un buon piano cottura di questa tipologia si aggira intorno ai 300 euro.
Il bruciatore del piano cottura a gas consente una diffusione uniforme del calore sotto la pentola e una regolazione completa della fiamma.
Esistono diversi tipi di bruciatore:
• rapidi, con una potenza di 3000 W e un diametro di 91 mm
• ausiliari, con una potenza di 1000 W e un diametro di 43 mm
• semirapidi, con una potenza di 1650 W e un diametro di 64 mm.
Altri tipi di bruciatore possono variare in base al tipo di piano:
• a doppia, tripla e quadrupla corona, ideali per sviluppare cotture molto rapide paragonabili a quelle delle cucine professionali
• ultrarapido, con una potenza di 3500 W e un diametro di 110 mm, consente tempi di riscaldamento ridotti e cotture molto veloci e uniformi.
Al di sopra dei bruciatori ci sono poi delle griglie che servono per garantire stabilità alle pentole.
Le griglie possono essere in metallo o in ghisa: queste ultime sono più resistenti alle alte temperature, trasmettono meglio il calore e hanno una maggiore durata nel tempo.
A copertura del piano cottura si utilizzano i coperchi, in vetro temperato, da acquistare separatamente.
Il piano cottura elettrico di tipo tradizionale presenta in genere quattro fuochi di differente potenza, regolabili con i comandi.
Oggi questi piani sono caduti decisamente in disuso, mentre sono ancora abbastanza venduti quelli con tre fuochi a gas e una piastra elettrica.
L’utilizzo dei piani elettrici risulta utile nei casi in cui non è realizzabile il collegamento alla distribuzione del gas; inoltre, hanno un prezzo decisamente contenuto.
Numerosi sono però gli svantaggi:
• sono piuttosto lenti a riscaldarsi, anche se mantengono il calore a lungo
• è difficile regolare la cottura
• sono poco convenienti per gli elevati consumi energetici
• è facile scottarsi perché non si vede la fiamma
• possono ossidarsi facilmente e quindi richiedono una certa cura nella pulizia.
La vetroceramica è un materiale molto resistente al calore (può raggiungere anche gli 800°C) e agli shock termici, per cui anche se venisse gettata dell’acqua fredda sul piano riscaldato, il materiale rimarrebbe integro.
I piani cottura in vetroceramica sono particolarmente adatti alle cucine in cui non è possibile far arrivare le condutture del gas, come quelle a isola, le cucine delle taverne o quelle esterne.
La temperatura di questi elettrodomestici può essere regolata attraverso comandi touch control.
I piani cottura in vetroceramica presentano numerosi vantaggi, quali l’assenza di fiamma, una maggiore stabilità delle pentole e facilità di pulizia. Di contro, sono caratterizzati da alcuni aspetti negativi:
• hanno un costo elevato
• il piano si riscalda e bisogna fare attenzione a non scottarsi
• richiedono il consumo di molta energia elettrica per il funzionamento
• necessitano di pentole particolari.
Il pentolame per i piani in vetroceramica deve infatti avere il fondo piatto e opaco.
Il prezzo di un piano cottura in vetroceramica può variare tra i 200 e i 900 euro perché dipende da molti fattori, tra cui il materiale, il design, il numero dei fuochi e la disposizione dei tasti.
Il funzionamento può avvenire con l’utilizzo di due tipi di piastre:
• piastre radianti
• piastre alogene.
Nel primo caso, all’interno del piano cottura è presente una resistenza circolare che, riscaldata, trasmette il suo calore alla vetroceramica e da questa alla pentola.
Il processo di riscaldamento in questo modo è poco efficiente, perché il calore deve passare prima dalla resistenza alla vetroceramica e poi da questa alla pentola e solo il 47% dell’energia utilizzata viene sfruttata, disperdendo la rimanente parte.
Nel secondo caso invece il calore si sviluppa attraverso potentissime luci alogene ad alta efficienza. In questo modo si ottiene un rendimento decisamente maggiore, pari a circa il 58%.
In commercio esistono anche piani cottura a funzionamento misto, che utilizzano sia piastre alogene che resistenze elettriche.
Anche i piani cottura a induzione sono alimentati da energia elettrica e hanno la superficie in vetroceramica, ma funzionano in maniera completamente diversa.
Sfruttano infatti il principio dell’induzione, tramite bobine che generano un campo magnetico e riscaldano direttamente le pentole, senza riscaldare il piano in vetro.
Il rendimento è elevatissimo, pari a oltre il 90%, per cui non c’è quasi alcuno spreco di energia.
Anche i piani a induzione hanno però un costo piuttosto elevato e richiedono pentole specifiche per l’uso (con il fondo spesso, piatto e ricco di materiale ferroso), ma numerosi sono i loro vantaggi.
Tra questi, come accennato, l’assenza di fiamma e il fatto che la superficie rimane fredda, ma anche un’estrema facilità di pulizia e la possibilità di garantire cotture uniformi e molto rapide.
È opportuno però ricordare che per usare un piano di questo tipo bisogna avere un contatore elettrico di potenza superiore a quella in genere prevista per le utenze domestiche, per sopportare gli elevati carichi richiesti. Di conseguenza, si può registrare un aumento dei costi in bolletta.
Il prezzo di un piano cottura a induzione si aggira intorno a una media di 700 euro, ma varia ovviamente in base a vari fattori, tra cui il design, il materiale e il numero dei fuochi.
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