Il conto corrente condominiale è un rapporto bancario o postale specifico per il transito di denaro necessario alla conduzione degli affari del condominio.
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Il conto corrente condominiale è un rapporto bancario o postale specifico per il transito di denaro necessario alla conduzione degli affari del condominio.
Il conto corrente condominiale è un rapporto bancario o postale specifico per il transito del denaro necessario alla conduzione degli affari del condominio.
Le attività condominiali richiedono infatti la gestione di somme in denaro anche ingenti (per i condomìni più grandi) in entrata e in uscita.
Tra le somme in entrata ci sono ad esempio le quote condominiali; tra quelle in uscita, i pagamenti per le utenze o per le spese di manutenzione.
Un tale flusso di denaro necessita di trasparenza e chiarezza per la sua amministrazione, scopo che si può ottenere con un conto corrente dedicato.
Il rapporto bancario prevede l’invio periodico presso il domicilio eletto dei rendiconti mensile o trimestrale. In essi sono evidenziate tutte le voci di entrata e di uscita e le spese di chiusura.
I condòmini possono versare le quote direttamente sul conto intestato al condominio o consegnarle all’amministratore; ma quest’ultimo dovrà comunque depositarle sul conto.
L’apertura di un conto corrente dedicato non è più solo consigliata, ma oggi anche obbligatoria, dopo l’entrata in vigore della Riforma del condominio (legge 220 del 2012).
In particolare, tale obbligo vige per i condomìni soggetti alla nomina dell’amministratore, vale a dire quelli con un numero di condòmini superiore a 8.
In passato gli amministratori aprivano un conto specifico solo se ciò era previsto dal regolamento, mentre più spesso usufruivano di uno intestato a loro nome.
La norma è nata con l’intento di rendere completamente tracciabili i flussi finanziari di un condominio e quindi combattere l’evasione fiscale. Infatti, in una realtà circoscritta come appunto quella di un condominio era ed è purtroppo frequente il ricorso al nero.
Ma la tracciabilità torna a favore anche degli stessi condòmini, rendendo più difficile la possibilità che possano incorrere in truffe nella gestione dei loro soldi.
Infatti, un conto di questo tipo non può essere utilizzato per prelevare denaro per scopi personali né dall’amministratore né dagli altri condòmini.
Il conto corrente dedicato è un obbligo legato alle funzioni dell’amministratore. Pertanto, nei piccoli condomìni, quelli fino a 8 unità immobiliari, viene meno in quanto non è obbligatoria la nomina dell’amministratore.
Se però l’amministratore viene nominato comunque, anche per i piccoli condomìni sussiste l’obbligo di apertura del conto.
Fin quando è rimasta una opzione facoltativa, l’apertura di un conto corrente per il condominio poteva essere fatta anche dall’amministratore a proprio nome.
Con l’entrata in vigore della Riforma, invece, essa deve essere fatta sempre dall’amministratore, ma obbligatoriamente a nome del condominio. Questa norma comporta quindi la richiesta del codice fiscale.
Nel caso in cui l’amministratore cambi, non è necessario aprire un nuovo conto corrente, ma basta effettuare un semplice passaggio di consegne, visto che quello esistente è intestato al condominio.
L’amministratore deve sempre essere autorizzato mediante un’apposita delibera.
Tutti i condòmini hanno comunque diritto di accesso al conto di condominio in ogni momento per visionarne l’estratto conto, che può essere richiesto sia all’amministratore sia direttamente alla banca.
Le eventuali spese per la produzione del documento sono a carico del richiedente.
Il conto corrente condominiale deve fornire tutti quei servizi particolari necessari per la gestione di entrate, acquisti e pagamenti, come:
• ricezione e invio di bonifici
• libretto degli assegni
• bancomat e carte di credito
• lista movimenti
• estratto conto.
Altri servizi che possono interessare un condominio sono quelli relativi a varie forme di credito bancario, come prestiti, mutui, fidi, utili in caso di interventi di ristrutturazione o manutenzione degli impianti.
Molto utile è anche il servizio di home banking che consente all’amministratore di svolgere le varie operazioni direttamente dal proprio ufficio o abitazione, senza doversi necessariamente recare in agenzia.
Il costo di un conto specifico per il condominio può ovviamente variare di molto da un istituto di credito all’altro.
In genere, il prezzo è proporzionato al numero di unità immobiliari del condominio stesso. Si può andare quindi dai 10 euro mensili per i condomìni più piccoli a canoni più elevati per quelli più grandi.
Sui costi può influire anche la possibilità di accedere al conto tramite Internet (home banking) o tramite smartphone (mobile banking).
Alcuni istituiti propongono conti completamente a zero spese, servizio offerto in particolare dalle banche on line.
Tra i costi obbligatori bisogna invece considerare quello dell’imposta di bollo. In questo caso, bisogna fare distinzione tra un conto aperto in forma individuale e quello in forma societaria.
L’imposta di bollo è infatti pari a:
• 34,20 euro l’anno per le persone fisiche
• 100 euro l’anno per le aziende.
In quest’ultimo caso, inoltre, si pagano anche le commissioni sullo scoperto.
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8 Commenti. Nuovo commento
Buongiorno Dott.ssa, Vivo in Belgio e sono co-proprietario di un appartamento in Italia (regione Campagnia) e l’anno scorso ho chiesto all’amministratore del condominio di sostituire il conto corrente tradizionale del condominio con un conto corrente online e gratuito, Il quale mi ha risposto che era illegale. Questo è vero secondo lei? Può cortesemente informarmi sulla legislazione in vigore relativa al conto corrente condominiale.
Con tutti i miei ringraziamenti.
Cordiali Saluti.
La normativa di riferimento è l’articolo 1129 del Codice civile, così come modificato dalla Legge n. 220/2012, e non prevede alcun divieto a ricorrere a un conto corrente online.
Buonasera le volevo chiedere un informazione se un condominio di 6 appartamenti senza amministratore deve fare dei lavori di manutenzione esterna può aprire un conto corrente anche senza amministratore? Per fare la detrazione delle spese! Come procedere?
Non è obbligatorio, ma si può fare. L’apertura può essere fatta da un condomino rappresentante, a nome del condominio, che dovrà avere un codice fiscale.
Gent.ma,
Non essendovi obbligatorietà della tenuta del c.c. bancario o postale,essendo un condominio in autogestione con meno di 9 unità abitative e nel caso specifico trattasi di 6 unità abitative ove non sussiste l’obbligatorietà, non capisco perchè occorre aprire un nuovo c.c. con altra banca. Tale c.c. è retaggio della precedente gestione con amministratore e sussisteva ,a quel tempo , l’obbligatorietà del c,c. In attesa voglia gradire i miei saluti.Armando
Ha ragione, mi era sfuggito che fosse un condominio con 6 unità.
gent.ma ,
Chiedo se per chiudere un .c. c. bancario intestato a condominio con 6 unità abitative e codice fiscale ma senza amministratore occorre una delibera del condominio?
Qual’è la percentuale millesimale per deliberare? Nel ringraziare porgo distinti saluti.
Non è necessaria la delibera per chiudere il conto, purchè se ne apra un altro, visto che è obbligatorio, il nuovo conto non sia significativamente più oneroso del precedente e l’operazione non comporti costi.