I grandi formati sono l’evoluzione delle tradizionali piastrelle e permettono di coprire superfici estese con un numero ridotto di elementi.
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I grandi formati sono l’evoluzione delle tradizionali piastrelle e permettono di coprire superfici estese con un numero ridotto di elementi.
Serie Lavica di Ceramica Keope (Studio Roscio)
Indice
Il mondo dell’architettura e del design d’interni ha assistito negli ultimi anni a una vera e propria rivoluzione: l’avvento delle piastrelle in gres porcellanato di grande formato. Ma cosa si intende esattamente per grandi formati nel settore ceramico?
Secondo le normative tecniche, vengono considerate di grande formato le piastrelle che superano i 60×60 cm di dimensione. Tuttavia, oggi il mercato offre lastre decisamente più grandi, che possono raggiungere i 120×240 cm, 160×320 cm e persino 120×360 cm.
Questi prodotti ceramici, che alcuni definiscono maxi lastre, rappresentano l’evoluzione tecnologica delle tradizionali piastrelle e permettono di coprire superfici molto estese con un numero ridotto di elementi.
La loro spettacolare dimensionalità sta trasformando radicalmente il modo di concepire e realizzare rivestimenti per pavimenti e pareti, aprendo scenari progettuali un tempo impensabili.
Il principale vantaggio estetico delle lastre di grande formato è la straordinaria continuità visiva che offrono. Queste piastrelle permettono infatti di rivestire ampie superfici con un numero minimo di giunzioni.
Le fughe, spesso considerate un elemento di disturbo estetico, vengono drasticamente ridotte, creando superfici continue. Questo aspetto risulta particolarmente apprezzato in spazi moderni e minimalisti, dove la pulizia delle linee è un elemento fondamentale del progetto.
Con meno fughe, si riducono anche i punti in cui possono annidarsi sporco, batteri e muffe. Le grandi superfici sono quindi molto più facili da pulire e mantenere igienizzate nel tempo.
Le grandi lastre offrono una versatilità progettuale senza precedenti. Possono essere utilizzate non solo per pavimenti e rivestimenti, ma anche per realizzare piani di lavoro, top per cucine e bagni, rivestimenti per mobili e complementi d’arredo. Questa multifunzionalità permette di creare ambienti coordinati con lo stesso materiale, garantendo un’armonia estetica difficilmente raggiungibile con altre soluzioni.
Le piastrelle di grande formato presentano una vasta gamma di dimensioni, ma i formati più comuni sono i seguenti:
• 120×120 cm
• 120×240 cm
• 120×278 cm
• 160×160 cm
• 160×320 cm
• 100×300 cm.
Esistono anche formati speciali che possono raggiungere dimensioni ancora maggiori, fino a 1600×3200 mm per applicazioni particolari.
Una delle innovazioni più interessanti è la disponibilità di diversi spessori, adattabili a differenti esigenze applicative:
• spessori sottili (3-6 mm), ideali per rivestimenti a parete, posa su pavimenti esistenti e applicazioni su mobili
• spessori medi (6-12 mm), adatti per pavimentazioni residenziali
• spessori elevati (12-20 mm), specifici per pavimentazioni ad alto traffico, esterni o piani di lavoro.
Il grande formato si declina in numerose finiture superficiali:
• naturale
• levigata
• lappata (semi-lucida, effetto intermedio tra naturale e levigata)
• strutturata, con rilievi e texture tridimensionali
• bocciardato, con effetto ruvido simile alla pietra naturale
• grip/R11, con trattamenti antiscivolo per esterni o ambienti umidi.
Grazie alle moderne tecnologie di stampa digitale, le grandi lastre in gres porcellanato possono riprodurre fedelmente qualsiasi materiale naturale:
• marmo, con venature continue su tutta la superficie
• pietra naturale, con sfumature e irregolarità tipiche delle rocce
• legno, con venature e nodi perfettamente riprodotti
• cemento o resina, per un look industriale e contemporaneo
• metallo, con ossidazioni e riflessi metallici.
Il costo delle piastrelle di grande formato varia considerevolmente in base a diversi fattori e oscilla mediamente tra:
• 40-60 €/mq per le soluzioni base
• 70-120 €/mq per finiture di fascia media
• 130-250 €/mq o più per le proposte di alta gamma, come riproduzioni di marmi pregiati o finiture particolari.
Ti ricordo che questi sono prezzi indicativi che possono variare in base al produttore, alla collezione e al punto vendita.
La posa delle grandi lastre richiede competenze specifiche e attrezzature particolari, quindi incide sul costo finale dell’intervento e può variare da:
• 30-50 €/mq per la posa standard
• 60-100 €/mq per pose complesse (pareti, tagli particolari, ecc.).
A questi costi vanno aggiunti gli interventi di preparazione del fondo, fondamentali per garantire una posa corretta e duratura.
Quando parliamo di grandi lastre, anche piccole imperfezioni che passerebbero inosservate con formati tradizionali possono compromettere l’intero lavoro. La posa parte da una meticolosa preparazione del sottofondo, che deve presentarsi assolutamente planare, stabile e perfettamente asciutto.
La planarità è verificata utilizzando una staggia di almeno due metri e sono tollerati dislivelli massimi di appena 3 mm. Qualsiasi irregolarità maggiore dovrà essere corretta con l’utilizzo di prodotti autolivellanti o rasanti specifici.
Il fondo deve inoltre essere completamente asciutto, con un’umidità residua inferiore al 2%, e privo di fessurazioni o crepe. Per i massetti tradizionali a base cementizia è necessario rispettare un periodo di stagionatura di almeno 28 giorni prima di procedere alla posa.
La movimentazione e l’installazione di questi prodotti richiedono attrezzature specifiche e una tecnica impeccabile. Telai di movimentazione con sistemi a ventosa, sistemi di taglio specifici per grandi formati, battitori lunghi per eliminare le bolle d’aria e sistemi livellanti sono strumenti indispensabili per garantire un risultato professionale. Le maestranze stesse devono essere adeguatamente formate e operare sempre in coppia o in squadra.
La tecnica di posa prevede la doppia spalmatura: il collante va applicato sia sul fondo che sul retro della lastra, garantendo una copertura del 100% della superficie. Questa accortezza, spesso trascurata, è invece fondamentale per evitare vuoti che potrebbero causare rotture quando la piastrella viene sottoposta a carico.
I collanti da utilizzare non sono quelli standard, ma devono appartenere alla classe C2TE S1 o S2, specificamente formulati per grandi formati, con caratteristiche di deformabilità in grado di assecondare i naturali movimenti delle lastre.
Un altro aspetto cruciale riguarda le fughe e i giunti di dilatazione. Anche se l’effetto ricercato è quello della continuità visiva, dal punto di vista tecnico è assolutamente necessario prevedere fughe di almeno 2 mm per le applicazioni in interno, che dovranno aumentare per gli ambienti esterni.
I giunti di dilatazione, poi, sono essenziali per compensare i movimenti strutturali e devono essere previsti ogni 25-30 mq in interno e ogni 9-12 mq in esterno. Trascurare questi aspetti può portare nel tempo a fessurazioni, sollevamenti o distacchi delle piastrelle.
La posa vera e propria deve avvenire gradualmente, partendo generalmente dal basso verso l’alto nel caso dei rivestimenti a parete, con un’attenta pressione della lastra per favorire l’adesione e l’eliminazione di eventuali bolle d’aria.
Dopo la posa è fondamentale rispettare i tempi di pedonabilità e messa in esercizio indicati dal produttore del collante, che generalmente variano dalle 24 alle 72 ore per la pedonabilità leggera e almeno 7 giorni per il carico completo.
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