Fake News: benvenuti nel circo della disinformazione digitale

Stanca delle fake news che appaiono tutti i giorni nei primi risultati dei browser, oggi ho deciso di fare le pulci a uno di questi articoli.

fake news

Immagine generata da ChatGPT

Non si contano più le fake news sulla casa

Ci sono notizie che mi fanno letteralmente saltare sulla sedia. Succede quando, scorrendo le news di Google, mi imbatto in titoli come quello che mi ha appena colpito:

Casa, con la nuova legge te ne puoi costruire una nuova anche senza permessi

Come, davvero? E io non ne so nulla? Proprio io, che per mestiere passo le giornate a scovare novità normative in ambito edilizio, a seguire ogni minimo aggiornamento legislativo, a decifrare i labirinti burocratici di questo Paese? Possibile che questa nuova legge mi sia sfuggita? Qualcosa non quadra.

Spinta dalla curiosità – e dal sospetto – apro questo sito (chiamiamolo con il suo nome: un’accozzaglia di pixel e clickbait, per gli amici corrierino.com), pronta a scoprire quale straordinaria svolta normativa ci permetta di gettare fondamenta senza permessi, come se fossimo nel Far West.

I contenuti fake dell’articolo

Leggiamo insieme questa perla di giornalismo a firma Beatrice Martini, che sicuramente meriterebbe un Pulitzer:

Grazie a un importante provvedimento non servono più tante scartoffie: stop all’attesa, inizia a costruire casa da zero.

Fantastico. Quindi, oltre al piacere di progettare edifici, noi architetti possiamo dire addio anche a quel poco di burocrazia che ci rimaneva. Nessuna scartoffia, niente stress, un colpo di pala e via, si parte con la costruzione! Che bello vivere in un Paese in cui le leggi urbanistiche si riscrivono con un colpo di bacchetta magica.

Proprio in questi giorni si è tenuto un importante tavolo di discussione in merito alla questione edilizia. A occuparsene è il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il cui ministro incaricato è Matteo Salvini.

Tralasciando l’italiano da prima elementare – che già di per sé basterebbe a qualificare l’autrice – è vero che si è tenuto un tavolo di discussione. Ne ho parlato anch’io, nell’articolo sulle Linee guida del Salva Casa. Peccato che da qui a dire che possiamo costruire senza permessi ci sia un abisso grande come la voragine che certi articoli scavano nella credibilità del web.

La questione edilizia in Italia è piuttosto spinosa, spesso per arrivare anche solamente a fare ristrutturazioni piuttosto importanti sono necessari alcuni permessi.

Ma dai!? Davvero? Non avrei mai immaginato che servissero dei permessi per intervenire sugli edifici! E magari, incredibile ma vero, potrebbero richiedere documenti persino per demolire e ricostruire una casa!

Per ottenerli, oltre a una serie di passaggi da svolgere presso gli enti preposti, è necessaria, in genere, anche una certa attesa. Sappiamo quanto le lungaggini burocratiche paralizzino il Paese, probabilmente proprio per questo motivo sta per giungere un decreto fondamentale per consentire la costruzione di una casa senza aspettare anni per tutti i permessi.

Ah, quindi sta per giungere un decreto, ma non è ancora arrivato. Ora è chiaro perché non ne sapevo nulla! La giornalista deve avere accesso a fonti segrete di cui noi comuni mortali non possiamo beneficiare.

Costruisci la tua casa senza aspettare tutte le carte: devi ringraziare il Ministero delle Infrastrutture.

Il capolavoro continua. Quindi niente più permessi, basta ringraziare il Ministero e il gioco è fatto. Che sia questa la nuova procedura edilizia: un grazie mille e via con la betoniera?

Le fake news iniziano a svelarsi

Primo prodotto frutto degli incontri relativi all’edilizia da parte del Governo è un documento fondamentale. Questo spiega, infatti, le linee guida che riguardano la possibilità di regolarizzare alcuni tipi di costruzioni.

Ecco, finalmente cominciamo a capire dove si vuole andare a parare. Si parla di linee guida e regolarizzazioni. Che tradotto dal linguaggio degli incompetenti significa: non si parla affatto di nuove case da costruire senza permessi ma di sanatorie per edifici già esistenti.

Grazie a queste novità sarà possibile intervenire con una procedura sanatoria in seguito alla costruzione piuttosto che attendere l’ok da tutte le pubbliche amministrazioni coinvolte o altri enti collaterali.

Ah, quindi il trucco è questo! Prima costruisco abusivamente, poi mi affido a questa innovativa possibilità di sanatoria e risolvo tutto. 

Il provvedimento mira, infatti, alla semplificazione della procedura di regolarizzazione degli immobili: ecco quali sono le novità messe in campo dal Ministero col Decreto Salva Casa.

Chi scrive, evidentemente, non ha la più pallida idea di cosa preveda il Decreto Salva Casa. Non sa cosa sia una difformità parziale, non sa cosa significhi variazione essenziale e, di sicuro, non ha mai letto nemmeno di sfuggita il testo normativo.

Nuova procedura sanatoria, finalmente non vivi più nella paura nella tua casa.

La paura? Ma perché? Ah, giusto! Perché, secondo questa logica, si dovrebbe costruire a casaccio per poi sperare che arrivi una sanatoria provvidenziale a mettere tutto in ordine.

Le linee guida pubblicate vanno, appunto, a semplificare la possibilità di regolarizzazione di un immobile. Nello specifico, va a introdurre il silenzio assenso per le pratiche edilizie entro 45 giorni e non solo.

Anche qui, inutile sottolineare che la giornalista non ha la minima idea di cosa sia il silenzio assenso in una procedura amministrativa.

Il Decreto va anche a istituire sportelli comunali unici e nuove regole per immobili vincolati da sanare.

Notiziona: lo sportello unico per l’edilizia esiste già dal 2001. In compenso una notizia vera l’ha finalmente azzeccata, perché effettivamente sono state introdotte nuove regole per immobili vincolati da sanare. D’altro canto, per la legge dei grandi numeri, qualcosa di corretto prima o poi doveva pur scriverlo.

Conclusioni

La cosa più deprimente di questa vicenda è che articoli fake come questo non sono un caso isolato ma si trovano ovunque. Il web ne è saturo.

Del resto, basta fare un po’ di copia-incolla qua e là, scrivendo cose senza capirne il senso, e il gioco è fatto. L’articoletto è pronto per essere monetizzato con un po’ di banner pubblicitari e l’autore si porta a casa i suoi tre-quattro euro di compenso.

Ma la colpa non è solo del giornalista che non sa scrivere o dell’editore con il braccino corto. No, la colpa è soprattutto dei colossi del web come Google che permettono a queste sciocchezze di finire in prima pagina. Così il cittadino comune legge la notizia e davvero si convince di poter costruire una casa abusiva perché tanto, poi, si sanerà tutto.

E mentre il web pullula di disinformazione, ci sono professionisti che ogni giorno studiano, cercano di interpretare le norme e di spiegarle con chiarezza. Peccato che spesso non abbiano la stessa visibilità.

Quanto è frustrante tutto questo.




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