Per efficienza energetica s’intende la capacità di un sistema di ottimizzare il proprio rendimento consumando una minore quantità di energia.
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Per efficienza energetica s’intende la capacità di un sistema di ottimizzare il proprio rendimento consumando una minore quantità di energia.
Foto di Yip da Pixabay
Con la discussione all’Europarlamento della famosa Direttiva case green si fa un gran parlare di efficienza energetica degli edifici. Ma di efficienza energetica ci interessiamo anche quando dobbiamo scegliere un nuovo elettrodomestico. Cosa si intende allora con questi termini? E come si fa ad avere case ed elettrodomestici efficienti?
Dal punto di vista fisico, l’efficienza energetica indica la capacità di un sistema di massimizzare il suo rendimento consumando una minore quantità di energia. In parole povere, quindi, un sistema è efficiente quando è in grado di ottimizzare i risultati, riducendo i consumi energetici e di conseguenza i costi di esercizio.
Un edificio energeticamente efficiente consente di risparmiare energia, ad esempio per il riscaldamento invernale e per il raffrescamento estivo.
Gli interventi di efficientamento energetico sono quindi quelli miranti a migliorare l’efficienza energetica dell’edificio.
La direttiva UE di cui tanto si sta parlando in questi giorni è soltanto l’ultimo tassello di un percorso intrapreso già da molti anni che mira a culminare con la completa decarbonizzazione dell’edilizia per il 2050.
Gli studi scientifici hanno infatti messo in evidenza come i consumi energetici siano cresciuti in maniera esponenziale negli ultimi 40-50 anni e siano tra i principali responsabili delle emissioni di CO2 in atmosfera e di conseguenza dei cambiamenti climatici. L’obiettivo carbon neutral è quindi diventato prioritario nell’agenda politica degli ultimi anni.
In Italia, la prima legge in materia di efficienza energetica applicata a questo settore risale al 2005 ed è il d. Lgs 192. Da questo sono discesi poi numerosi decreti attutativi e di recepimento delle direttive europee che hanno regolamentato ad esempio la materia della certificazione energetica e quella delle agevolazioni fiscali per gli interventi di efficientamento.
D’altro canto, i bonus per l’efficientamento energetico, come l’ecobonus, il bonus per il fotovoltaico o il Conto Termico, sono stati concepiti proprio per incentivare questo tipo di lavori da parte del cittadino.
Gli interventi miranti alla riduzione dei consumi energetici, non possiamo infatti nasconderlo, sono piuttosto onerosi dal punto di vista economico.
L’efficienza energetica degli elettrodomestici è attestata dall’etichetta energetica in cui troviamo indicata proprio la loro classe di efficienza.
Dal primo marzo 2021 sono in vigore le nuove etichette energetiche che non contengono più le classi con il +. Si è proceduto pertanto a una ridefinizione della scala delle classi.
L’etichetta non è ancora obbligatoria per tutti gli elettrodomestici. Quelli di maggior utilizzo, però, come frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, lampadine, forni elettrici, televisori e climatizzatori, la prevedono.
Una maggiore efficienza energetica si ottiene però non solo utilizzando elettrodomestici di ultima generazione ma anche utilizzandoli in maniera virtuosa.
Alcuni consigli tornano sempre utili:
• evita i programmi di prelavaggio o di lavaggio a temperature elevate
• avvia lavatrice e lavastoviglie solo quando sono a pieno carico.
Anche per gli immobili, da diversi anni, è prevista una classificazione energetica simile a quella degli elettrodomestici. La classe energetica di un fabbricato si determina mediante l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) ed è individuata su una scala che va da G ad A4.
L’APE è un documento obbligatorio in caso di trasferimento immobiliare, quindi vendita o locazione, e la classe e l’indice di prestazione energetica devono essere obbligatoriamente indicati negli annunci immobiliari.
L’Attestato contiene tutte le informazioni riguardanti i consumi energetici dell’edificio: dal tipo di impianti installati alla fonte di energia utilizzata. Molto importanti sono però le raccomandazioni finali dove sono suggerti gli interventi da mettere in atto per rendere l’edificio più efficiente, ad esempio il cambio degli infissi o della caldaia.
Quando si realizza un fabbricato ex novo è facile pensare alla sua efficienza energetica sin dalla progettazione. D’altro canto oggi le normative lo impongono, ma è sempre possibile fare qualcosa in più.
Ad esempio, dal 2021 è obbligatorio costruire edifici nZEB (a energia quasi zero). Nulla vieta però di costruirli addirittura ZEB (cioè a zero emissioni)…
I problemi sorgono invece quando bisogna intervenire sull’esistente perché, come detto in precedenza, i lavori sono onerosi e qualche volta anche invasivi. Inoltre, il nostro patrimonio edilizio è piuttosto datato e spesso coperto da vincoli ambientali e architettonici che riducono il campo di azione.
È possibile comunque intervenire anche con lavori di minore impatto che consentono comunque di ottenere una maggiore efficienza energetica rispetto allo stato di fatto di partenza.
Se vuoi rendere la tua casa più efficiente, ti suggerisco quindi di partire proprio dall’Attestato di Prestazione Energetica o di fartelo redigere se ancora non ce l’hai.
Lì potrai trovare, come detto, i consigli da mettere in pratica per rendere l’immobile più efficiente.
L’APE ti indicherà anche i tempi di rientro economico della spesa sostenuta, in base al risparmio energetico ottenuto.
Vediamo allora alcuni di questi interventi di riqualificazione energetica, piccoli e grandi, che potresti realizzare:
• acquista nuovi elettrodomestici nella classe energetica più alta
• isola l’involucro, realizzando un cappotto termico per le pareti, coibentando il tetto e sostituendo i vecchi infissi
• installa un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria
• installa un impianto fotovoltaico per la produzione autonoma di energia elettrica da utilizzare senza ricorrere alla rete di distribuzione
• sostituisci il vecchio impianto di riscaldamento, preferibilmente con uno a pompa di calore o con generatore ibrido, visto l’avvicinarsi del divieto di utilizzare caldaie a gas
• installa un sistema di building automation per ottimizzare i consumi di tutti gli impianti in casa.
Chiaramente nel corso di una ristrutturazione importante questi interventi possono essere realizzati tutti ma, se non hai in programma lavori rilevanti, potresti fare soltanto qualcuno di quelli consigliati.
Tutti gli interventi descritti possono usufruire di agevolazioni fiscali.
Il decreto legge 11/2023 ha purtroppo segnato una cesura importante nel campo dei bonus edilizi, vietando il ricorso alla cessione del credito o allo sconto in fattura.
I bonus restano sempre fruibili, ma soltanto in versione detrazione IRPEF e quindi destinati a una platea ridotta di contribuenti.
A ogni modo, questo è il quadro delle agevolazioni attualmente disponibili:
• Superbonus 90%
• Ecobonus (65% o 50% in base al tipo di intervento)
• Bonus ristrutturazione 50%
• Bonus elettrodomestici 50% (solo per chi usufruisce del bonus ristrutturazione).
A questi incentivi possiamo aggiungere poi il Conto Termico che viene invece erogato sottoforma di contributo.
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