Il successo del programma Casa a prima vista è dovuto in gran parte alla simpatia e professionalità dei protagonisti: gli agenti immobiliari.
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Il successo del programma Casa a prima vista è dovuto in gran parte alla simpatia e professionalità dei protagonisti: gli agenti immobiliari.
Il cast di Casa a prima vista (photo credit RealTime)
Quando, oltre un anno fa, venne annunciata una nuova trasmissione dedicata alle case, attesi con impazienza la messa in onda della prima puntata. Essendo architetto e appassionata di tutto ciò che riguarda il mondo immobiliare, sapevo che non potevo perderla. Mi piace ammirare residenze mozzafiato che pochi fortunati possono permettersi, criticare i difetti di quelle meno riuscite e immaginare progetti per rinnovare quelle più datate, ma cariche di potenziale.
Per la verità, i canali del digitale terrestre offrono numerosi programmi dedicati alla ristrutturazione di abitazioni, spesso realizzati oltreoceano, in Canada o negli Stati Uniti. Tuttavia, questi show si concentrano su una realtà edilizia distante dalla nostra: strutture in legno deteriorate, bagni senza bidet, cucine e rivestimenti ormai superati da decenni in Italia.
Lo stile e il gusto che caratterizzano le case italiane sono invece unici al mondo. Ed è proprio per questo che attendevo con entusiasmo la trasmissione. Le mie aspettative non sono state deluse, ma non avrei mai immaginato di assistere alla nascita di un vero e proprio fenomeno televisivo, capace di coinvolgere non solo chi, come me, è appassionato per motivi professionali.
Il successo di Casa a prima vista si deve in gran parte alla simpatia e alla professionalità dei protagonisti: gli agenti immobiliari.
I sei protagonisti della trasmissione, tre della sede di Milano, a cui si sono aggiunti nella seconda edizione i tre di Roma, sono veri agenti immobiliari, alcuni con un’esperienza pluriennale nel settore. Tutti si sono dimostrati a proprio agio davanti alle telecamere, rivelando ciascuno le proprie peculiarità e punti di forza.
Complimenti, quindi, a chi ha curato la selezione del cast, perché ha saputo individuare professionisti disinvolti e capaci di catturare l’attenzione del pubblico televisivo. Conosciamo allora più da vicino i sei agenti.
Ida è una vera forza della natura, incarna la figura della tipica napoletana verace, pur essendo in realtà originaria della provincia di Salerno.
Sebbene sia forse l’agente con meno anni di esperienza nel settore, ha saputo guadagnarsi la fiducia dei clienti grazie alla sua empatia e al suo approccio schietto e coinvolgente.
Mariana, con il suo atteggiamento algido e leggermente distaccato, è il perfetto contraltare caratteriale di Ida. Sempre orientata alla massima professionalità, può vantare oltre quindici anni di esperienza nel settore immobiliare, nonostante sia ancora giovane.
Memorabile la puntata in cui è stata scherzosamente descritta come un cyborg progettato per vendere case.
Biscottino per gli amici (Ida), in arte Sassofono Blu, Gianluca non mostra case, ma porta gli acquirenti a fare una experience in appartamenti ready to live dove l’interest point è spesso la doccia walk in. Ma la vera killer application non può che essere il piano cucina in Corian!
Originaria di Trento, ma romana d’adozione, Nadia si distingue per classe ed eleganza, rivelando un passato di successo come modella.
Nonostante sia nel settore immobiliare da soli otto anni, ha saputo affermarsi rapidamente, conquistando un ruolo di primo piano nel mercato della Capitale grazie alla sua competenza e professionalità.
Al contrario di Gianlcuca, Blasco propone quasi sempre case da ristrutturare da cima a fondo, armato del fedele tablet per render l’idea (cit.).
Il proverbiale marron Blasco è ormai la nuance più di tendenza nel mondo dell’interior design e non mi stupirei di trovarla presto inserita nella palette Pantone.
Pur essendo il più giovane della compagnia, vanta già una discreta esperienza nel campo immobiliare, come rivelano anche i suoi impeccabili completi.
È il re del fuori zona, d’altro canto il suo obiettivo è quello di trovare case con la leggendaria vista Circeo.
Però… c’è un però. Finché si tratta di una trasmissione televisiva, tutto bene, ma guai a pensare che una compravendita immobiliare possa svolgersi in quel modo!
In diverse puntate di Case a prima vista sono state mostrate situazioni al limite dell’abusivismo edilizio, con immobili che difficilmente otterrebbero l’agibilità necessaria per essere abitati. Senza contare alcune solution proposte… (gli agenti dovrebbero limitarsi a vendere, non a proporre progetti!).
Tra le tante situazioni che mi hanno fatto venire i brividi, ne ho selezionate tre che meritano un posto su un podio ideale. Cominciamo dalla numero 3.
La richiesta era semplice: una famiglia desiderava una casa più spaziosa, con tre camere da letto e un’area esterna. Corrado propone una graziosa villetta con un grande giardino, perfetta per il figlio piccolo, appassionato di calcio.
Peccato che l’appartamento abbia solo due camere da letto. E la terza? Nessun problema, basta scendere al piano interrato, completamente privo di finestre, dove suggerisce di ricavare una camera da letto con bagno!
In alcune regioni italiane esistono leggi per il recupero abitativo dei seminterrati, ma gli ambienti completamente interrati ne sono in ogni caso esclusi. D’altro canto, lo stesso recupero dei seminterrati è consentito a patto di rispettare rigidi requisiti minimi di ventilazione e illuminazione. È poi necessario garantire la presenza di un vespaio aerato o di barriere impermeabilizzanti per prevenire la penetrazione del gas radon.
Un locale come quello proposto va bene al massimo come cantina per far stagionare i salami.
I sottotetti spacciati per mansarde abitabili non mancano quasi mai, ma la proposta più incredibile è arrivata da Blasco. Due amiche cercavano una spaziosa casa di montagna, dove trascorrere le vacanze con le rispettive famiglie e amici. Servivano quindi almeno tre camere da letto. Blasco propone una soluzione dal design molto particolare, con finiture di pregio e persino una spa privata. Peccato che, ancora una volta, le camere fossero solo due.
La soluzione? Sistemare i bambini in una soffitta alta poco più di un metro, dove le due signore sono costrette ad accedere piegandosi letteralmente in due.
In tutta Italia esistono normative per il recupero abitativo dei sottotetti, ma anche in questo caso devono essere rispettati criteri precisi. Le altezze interne, pur potendo derogare rispetto agli standard minimi previsti per le abitazioni, devono comunque permettere a un adulto di stare in piedi comodamente.
Uno spazio come quello mostrato da Blasco può essere utilizzato solo come ripostiglio.
In trent’anni di carriera ho visto cose che voi umani… ma quella che ha guadagnato il gradino più alto del podio ancora non mi era mai capitata. Una camera da letto a cui si accede passando per il bagno… Gianluca, giustamente perplesso, osserva: E se uno deve andare in camera mentre l’altro è sotto la doccia?. Io, molto più prosaicamente, ho pensato a situazioni anche peggiori.
Mariana propone una soluzione che peggiora il problema: creare un secondo ingresso attraverso la cabina armadio, passando però per la seconda camera!
Per ottenere l’agibilità, i bagni devono essere separati dagli ambienti abitativi tramite un disimpegno o un antibagno, con l’unica eccezione proprio della camera da letto, che può avere accesso diretto. Tuttavia, non è possibile accedere alla camera passando attraverso il bagno!
Mi chiedo come questa casa abbia ottenuto l’agibilità; anzi, credo che il progetto avrebbe dovuto essere bocciato dal Comune prima ancora della realizzazione.
Se stai acquistando casa, affidarti a un agente immobiliare per gestire gli aspetti burocratici e contrattuali e accompagnarti nelle visite, è sicuramente la scelta migliore per ridurre lo stress. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli dei reali compiti di questi professionisti.
Per garantire la conformità urbanistica e catastale dell’immobile ed evitare di acquistare un aliud pro alio (come un sottotetto spacciato per abitazione), la consulenza di un architetto o di un altro tecnico abilitato è insostituibile. Anche la fattibilità di eventuali interventi di ristrutturazione deve essere valutata con il supporto di esperti del settore.
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