La doccia a pavimento senza piatto, come suggerisce il nome stesso, è contraddistinta dall’assenza del piatto doccia e quindi del dislivello.
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La doccia a pavimento senza piatto, come suggerisce il nome stesso, è contraddistinta dall’assenza del piatto doccia e quindi del dislivello.
Rivestimenti Fap Ceramiche (photo credit Studio Roscio)
Nonostante le pesanti limitazioni inferte dal Decreto Legge 212/2023 al bonus barriere architettoniche 75%, sono ancora molti gli italiani che hanno la possibilità di usufruire di questa agevolazione per rinnovare il proprio bagno.
Uno degli interventi più gettonati per rendere i servizi igienici accessibili a chi ha problemi di mobilità è la sostituzione della vasca da bagno con una doccia a pavimento.
Il DM 236 del 1989, il cui rispetto è propedeutico alla fruizione del bonus, impone infatti che la doccia sia installata a filo pavimento e dotata di un sedile ribaltabile.
Per ottenere questo obiettivo è possibile:
• montare un piatto doccia estremamente sottile, allo stesso livello della pavimentazione
• in alternativa, realizzare la doccia senza piatto, con la stessa superficie continua offerta dal pavimento.
In questo articolo mi occuperò della seconda soluzione ma, in entrambi i casi, il risultato non solo sarà funzionale a garantire l’accessibilità a chiunque, ma anche esteticamente di rilievo.
Come suggerisce il nome, la doccia a pavimento senza piatto è priva del tradizionale piatto doccia, essendo formata dalla superficie stessa della pavimentazione.
In questo modo, l’ingresso all’interno del box doccia avviene senza dover superare alcun dislivello, neanche minimo.
Naturalmente, per consentire un corretto deflusso dell’acqua, in questa zona il pavimento deve avere una opportuna pendenza per farla confluire all’interno di una canalina di scarico.
Fondamentale è poi l’esecuzione di una adeguata impermeabilizzazione, per evitare di provocare problemi di infiltrazioni che si rivelerebbero disastrose soprattutto se abiti in condominio.
Dalla descrizione di questi aspetti appare evidente come l’installazione di una doccia a pavimento richieda di essere eseguita necessariamente in corso di costruzione o di ristrutturazione completa del bagno.
Non è pensabile infatti poterla realizzare senza rifare del tutto il pavimento.
Realizzare una doccia a pavimento senza piatto significa garantire l’accessibilità del proprio bagno anche a chi ha problemi di mobilità.
E, al di là di poterlo oggi fare grazie agli interessanti vantaggi economici offerti dai bonus edilizi, questa rappresenta sempre una scelta di civiltà e, diciamolo, anche di lungimiranza. Il tempo trascorre per tutti e anche chi adesso non ha particolari problemi, con il passare degli anni potrebbe incontrare maggiore difficoltà nei movimenti.
I vantaggi di una doccia di questo tipo sono però anche altri. Dal punto di vista estetico, la continuità della superficie del pavimento elimina la barriera visiva rappresentata dal tradizionale piatto doccia, creando un ambiente aperto e senza confini. Il risultato è uno spazio che appare visivamente più grande e accogliente.
Se in abbinamento installi un box con le pareti in cristallo completamente trasparenti, questo effetto risulterà ancora più accentuato.
La scelta di una doccia senza piatto consente di non essere legati alle forme e dimensioni standard dei piatti. È possibile quindi realizzare docce di qualunque forma e misura senza essere vincolati dal costo superiore conseguente alla richiesta di un fuori standard.
Anche la pulizia, infine, risulta notevolmente più semplificata per l’assenza del gradino. Non ci sono infatti angoli e interstizi, più facilmente soggetti all’accumulo di sporco e difficili da pulire.
Come tutte le scelte progettuali, anche la doccia senza piatto presenta pro e contro. Tuttavia, è corretto osservare che, nel complesso, questi ultimi sono abbastanza poco rilevanti e sono superabili con una attenta progettazione.
Più che in altri casi, l’installazione di una doccia a pavimento richiede infatti uno studio quanto mai oculato.
La posa in opera deve poi essere realizzata a perfetta regola d’arte da un’impresa o un artigiano qualificati.
Per anni questa scelta è stata ingiustamente sconsigliata dagli idraulici che paventavano allagamenti, infiltrazioni e danni di ogni sorta, mentre per scongiurarli è sufficiente eseguire i lavori come si deve.
L’attenzione è fondamentale innanzitutto per la definizione della corretta pendenza e della posizione dello scarico, affinché l’acqua defluisca in modo corretto e non finisca per invadere il resto della stanza. La pendenza dei tubi di scarico dovrebbe essere di circa il 2,5%.
Bisogna poi partire dalla predisposizione di una opportuna impermeabilizzazione nella quale il tubo di scarico e la piletta si incastrino perfettamente.
La soluzione migliore, a dire il vero, è la predisposizione di uno scarico lineare al posto della tradizionale piletta, da installare all’ingresso, lungo la parete o al centro dell’area doccia a pavimento.
Le canaline di scarico sono infatti appositamente studiate per accorpare piletta e sifone garantendo un migliore convogliamento delle acque di scarico in installazioni di questo tipo.
Realizzate in acciaio inox, in versione opaca o lucida, queste canaline consentono il deflusso dell’acqua attraverso uno o più fori, sono dotate di griglia removibile (unico elemento visibile), filtro raccogli capelli o residui vari e sono semplici da pulire.
Per darti un’idea di cosa parlo, dai un’occhiata a queste che puoi vedere su Amazon:
• SaniteModar
• Plumbsys
• Scarico per doccia lineare.
Non ci sono limiti alla tipologia di materiale da utilizzare per creare la superficie continua della doccia.
Puoi scegliere tra piastrelle, mosaico, resina, cemento levigato o persino legno, in base alle tue esigenze e alle tue preferenze.
A seconda della scelta stilistica che preferisci, potrai realizzare la pavimentazione del vano doccia con lo stesso materiale della pavimentazione del bagno, oppure con uno a contrasto.
Piuttosto, indirizza la tua scelta verse quelle soluzioni che offrono rivestimenti antiscivolo, garantendo un’esperienza di doccia sicura e confortevole.
Per concludere, vediamo come chiudere la zona della doccia senza piatto.
Il vano doccia può essere perimetrato in tre modi diversi:
• completamente aperto: è la soluzione migliore per l’utilizzo riservato a disabili e anziani
• chiuso con una, due o tre pareti, completamente vetrate o con le spallette laterali in muratura: si tratta del tradizionale box doccia utilizzato anche per le consuete docce con gradino
• walk in: una sola parete vetrata fissa, senza chiusura sul lato di accesso.
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