La posa in opera dell’impermeabilizzazione con guaina bituminosa deve essere svolta in modo meticoloso, per garantire la continuità anche nei punti critici.
Iscriviti alla Newsletter
La posa in opera dell’impermeabilizzazione con guaina bituminosa deve essere svolta in modo meticoloso, per garantire la continuità anche nei punti critici.
Posa in opera di guaina bituminosa (photo credit www.marchiediliziacasa.it)
La guaina bituminosa è uno dei materiali più utilizzati per impermeabilizzare terrazzi e lastrici piani di copertura.
Si tratta di un derivato del petrolio commercializzato in genere in membrane prefabbricate, spesso provviste di armatura in:
• velo vetro
• rete in vetro tessuto,
• poliestere non tessuto, ecc..
Queste sono le principali caratteristiche tecniche del materiale:
• buona resistenza meccanica
• elevato allungamento a rottura
• elevato spessore, non inferiore a 4 mm per le membrane applicabili in un solo strato.
Quest’ultima caratteristica è molto importante per garantire la calpestabilità del materiale.
La guaina bituminosa, come tutti i materiali impermeabilizzanti, ha la funzione di proteggere gli strati sottostanti di un solaio di copertura dalle infiltrazioni d’acqua.
La corretta stratigrafia in copertura dovrebbe essere la seguente:
• massetto pendente
• eventuale barriera antivapore
• isolante termico
• impermeabilizzazione
• rivestimento superiore.
I fogli di guaina bituminosa sono disponibili di solito in rotoli da 10 x 1 metro, ma in diversi spessori.
Quelli più usati per le impermeabilizzazioni sono in genere da 3 o 4 mm.
La guaina bituminosa può essere posata sia in caso di ristrutturazione sia nelle nuove costruzioni. Un manto di guaina bituminosa è tra l’altro sovrapponibile a uno preesistente senza che sia necessario rimuoverlo. In questo modo, anzi, si aumenta lo spessore della stratigrafia rendendo l’impermeabilizzazione ancora più performante.
Quando si devono impermeabilizzare edifici esistenti, è fondamentale per prima cosa valutare le condizioni dei supporti su cui si dovrà intervenire.
Lo scopo è quello di stimarne la resistenza, l’eventuale presenza di avvallamenti e delle corrette pendenze.
In base ai risultati, si potrà decidere come applicare la guaina:
• in sovrapposizione alla pavimentazione esistente
• previa rimozione della pavimentazione esistente
• demolendo pavimentazione e massetto con ripristino totale.
Il periodo migliore per effettuare la posa in opera è sicuramente la stagione estiva.
Il caldo persistente facilita infatti l’adesione dei fogli sullo strato sottostante, trattato con bitume. Durante i periodi più freddi, invece, il rotolo rimane rigido e si fa fatica a srotolarlo con il rischio che si spezzi durante il lavoro.
Più che in ogni altro settore, la posa dell’impermeabilizzante deve essere davvero meticolosa, per garantire la continuità anche in punti critici come attacchi della ringhiera, scarichi, canalette, raccordi tra verticale e orizzontale, giunti.
Poiché si tratta di fogli prefabbricati, la posa in opera è comunque piuttosto semplice. L’assenza di fissaggi meccanici, visto che l’applicazione avviene per incollaggio, fa sì che non si corra il rischio di foratura dello strato e il conseguente rischio di ingresso di acqua.
Anzi, l’incollaggio in totale aderenza (che di solito avviene a fiamma), riduce il passaggio di acqua in caso di perdite e ne aumenta la rintracciabilità.
La prima operazione da svolgere consiste nell’applicare sulla superficie da trattare uno strato di catrame liquido.
Dopo aver misurato la superficie da rivestire, si tagliano con il cutter i pezzi da applicare, considerando almeno 15 cm in abbondanza.
Utilizzando un cannello a gas si riscalda la superficie esposta della guaina e lo strato di bitume, srotolando la guaina in modo che si incolli progressivamente allo strato di bitume.
L’operazione si ripete più volte incollando uno dopo l’altro tutti i fogli necessari a ricoprire l’intera superficie, ma con l’accortezza di sovrapporli di almeno 10 cm l’uno altro. Le stesse giunzioni andranno sigillate con il cannello a gas.
L’accavallamento dei bordi è necessario per evitare che si formino zone non protette, da cui l’acqua si possa infiltrare.
Nel punto di raccordo della superficie piana con pareti verticali deve essere realizzato un opportuno risvolto, di altezza superiore a quella dove si prevede possa arrivare l’acqua. Tale altezza non deve essere comunque inferiore a 15 cm.
Dopo la posa in opera, i manti devono essere verniciati con pitture protettive acriliche all’acqua.
Le vernici protettive per manti bituminosi hanno lo scopo di impedire ai raggi UV di degradare la guaina e riflettere gran parte dei raggi luminosi, per impedire il surriscaldamento degli ambienti coperti.
Prima di stendere la pittura (a rullo, a pennello o a spruzzo) è necessario però attendere la stagionatura della guaina che richiede almeno 30 giorni. La stagionatura è fondamentale per evitare che la vernice si stacchi.
Durante la posa in opera della guaina bituminosa, in particolare nel corso dell’operazione di sfiammatura, il riscaldamento del materiale può provocare l’emissione di gas e vapori di condensazione pericolosi in caso di inalazione.
Per questo motivo è indispensabile per gli operai che svolgono il lavoro dotarsi di tutti i necessari dispositivi di protezione individuale.
Ricordo inoltre che la guaina bituminosa è un materiale inerte non biodegradabile, per cui non si smaltisce ma persiste durevolmente in ambiente.
La sua applicazione non è indicata dove l’uso di fiamme libere non è permesso, ad esempio su strutture in legno o altri materiali sensibili al calore o in prossimità di prodotti altamente infiammabili.
Iscriviti alla Newsletter
9 Commenti. Nuovo commento
Salve Carmen.
Come si procede una volta arrivati al colmo del tetto?
grazie
Nei tetti a falda, la guaina va posata in senso ortogonale alla linea di gronda, con il suo risvolto sul colmo.
In ogni caso faccia riferimento al manuale di posa dell’azienda produttrice.
Buongiorno, per il rifacimento di una copertura di garage, l’impermeabilizzazione esistente dopo 40 anni ha una perdita, ed e’ composta di un solo strato di 4 mm guaina bituminosa, il rifacimento sopra il vecchio strato necessita di due strati o di uno utilizzando guaina bituminose di 4,5 mm?
grazie e saluti Gianpaolo Canziani
Dopo 40 anni sarebbe opportuno rimuovere completamente i vecchi teli e rifare del tutto l’impermeabilizzazione. Anche un solo strato va bene.
Posso chiederLe se per la legge antisismica è possibile inserire una guaina catramata tra un muro ed un altro per evitare una risalita della umidità? Grazie per il tempo dedicatomi.
Non esiste una “legge antisismica”… Si fa riferimento alle NTC 2018 per le costruzioni in zone sismiche. Non mi pare che l’inserimento di una guaina catramata come descritto possa incidere sul comportamento sismico degli edifici. A ogni modo chieda conferma a uno strutturista.
Descrizione tecnica altamente professionale
la seconda guaina va posata sempre allo stesso verso con sormonta al 50per cento, o va incrociata grazie
Se è prevista la posa di un secondo strato, va steso a cavallo delle sormonte dello strato precedente nello stesso verso.