Una casa prefabbricata è realizzata con un processo costruttivo che usa elementi costruiti in fabbrica e assemblati direttamente nel luogo di edificazione.
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Una casa prefabbricata è realizzata con un processo costruttivo che usa elementi costruiti in fabbrica e assemblati direttamente nel luogo di edificazione.
Casa prefabbricata (photo credit www.haus.rubner.com)
Mentre la prefabbricazione è diffusa e utilizzata da decenni nel Nord Europa, da noi continuano a persistere luoghi comuni e false credenze duri a morire.
Il primo mito che vorrei sfatare è quello che considera un’abitazione prefabbricata una sorta di casa mobile: assolutamente falso! Per essere installata, una casa di questo tipo necessita di fondazioni e quindi risulta fissata stabilmente al suolo.
Altra errata convinzione è quella secondo cui una casa prefabbricata si può liberamente installare anche su suolo agricolo senza alcun permesso. Vedremo in seguito che così non è.
L’edilizia prefabbricata non è altro che un processo costruttivo che utilizza elementi pre fabbricati, appunto, realizzati in genere in fabbrica e poi assemblati sul luogo di costruzione.
Pertanto, pareti, solai, tetti, ecc., non sono realizzati in opera ma arrivano in cantiere già pronti per essere montati.
Prefabbricazione non significa standardizzazione e scarsa personalizzazione, perché chi acquista un edificio può scegliere, ad esempio, la tipologia di porte e finestre, la ripartizione interna, le finiture e così via.
La durata di un edificio di questo genere è del tutto paragonabile a quella di una casa convenzionale e può essere garantita anche per 80 anni. Le strutture sono di solito omologate come antisismiche.
La tipologia più diffusa di case prefabbricate è quella in legno, ma in realtà ne esistono anche di altri materiali, come lo stesso cemento armato.
Per le case in legno è possibile scegliere tra due differenti tipi di strutture:
• telaio portante in legno massiccio, tamponato con pannelli coibentati e rifiniti a intonaco o perlinati
• pannelli di legno lamellare preassemblati e coibentati.
Di solito si distingue anche tra case:
• da finire
• chiavi in mano.
La casa da finire è fornita a uno stato di grezzo avanzato e l’acquirente deve occuparsi solo degli impianti e delle finiture, come pavimenti, rivestimenti e sanitari.
Quella consegnata chiavi in mano è invece completa anche di tutti questi elementi.
Il ricorso alla tecnologia della prefabbricazione presenta indubbiamente numerosi vantaggi:
• i costi sono fissi perché preventivamente concordati e non possono lievitare come avviene di solito in edilizia
• i tempi di realizzazione sono ridotti rispetto all’edilizia tradizionale
• gli edifici sono energeticamente efficienti perché grazie all’elevato isolamento termico è possibile ridurre i consumi energetici
• le strutture sono antisismiche
• è possibile dotare la casa di ogni confort, dagli impianti da fonti rinnovabili alla domotica
• gli interni sono completamente personalizzabili.
Le case prefabbricate sono considerate soluzioni green perché hanno un bassissimo impatto ambientale. Del resto, gli elementi costruttivi possono essere facilmente smontati e recuperati.
Anche dal punto di vista estetico le case prefabbricate hanno oggi una marcia in più. Dimenticate l’idea del prefabbricato come container utilizzato per le emergenze abitative post cataclisma e rendetevi conto che ormai queste tipologie abitative non hanno nulla da invidiare a quelle tradizionali.
Le aziende del settore propongono interni particolarmente eleganti e curati ed esterni adatti al contesto urbano e ambientale in cui devono essere inseriti.
Quando si pensa alla prefabbricazione ci si riferisce in genere alle case prefabbricate in legno.
Del resto questa rappresenta oggi una delle soluzioni abitative migliori dal punto di vista della sostenibilità ambientale, un vero e proprio caposaldo della bioedilizia.
Molte sono però le resistenze legate all’idea che una casa in legno sia più esposta al pericolo di incendio.
In realtà, le costruzioni sono sottoposte a test rigorosi e le pareti sono certificate R 60, cioè hanno una resistenza al fuoco di 60 minuti.
Pertanto, il rischio di incendio è identico a quello di una casa tradizionale. In caso di incendio, anche questa non sarebbe più riutilizzabile, in quanto i materiali che la costituiscono perdono le loro proprietà strutturali.
Nelle case prefabbricate si può comunque avere una resistenza maggiore aumentando lo spessore dei rivestimenti interni.
Le strutture prefabbricate sono considerate dal punto di vista normativo come qualsiasi altro edificio adibito ad abitazione e sono sottoposte alla normativa edilizia e urbanistica vigente. Per prima cosa, quindi, devono essere costruite su un terreno edificabile e libero da vincoli.
Prima di intervenire, il suolo dovrà essere sottoposto a un’indagine geologica, come avviene per qualsiasi costruzione.
Per realizzare l’intervento, è necessario richiedere un Permesso di Costruire, per cui dovrete rivolgervi a un architetto per attivare le procedure.
Per quanto riguarda invece il progetto, in genere le ditte offrono un servizio di progettazione avvalendosi della collaborazione di qualche studio o di progettisti interni.
Anche se si acquista una casa a catalogo, il ruolo del progettista è fondamentale per eseguire tutte le eventuali modifiche necessarie per personalizzare la casa in base alle esigenze del cliente.
Poiché i terreni liberi edificabili non sono molti, tenente presente che la realizzazione della casa può avvenire anche attraverso la demolizione e ricostruzione di un fabbricato esistente, magari in condizioni talmente precarie che non valga la pena ristrutturarlo.
In questo caso, se si mantiene la stessa volumetria esistente, potrebbe essere sufficiente per l’intervento una SCIA.
Una volta ottenuti i necessari permessi, occorre far realizzare le fondazioni, per le quali bisogna rivolgersi a un’impresa tradizionale. Alcune aziende produttrici di case prefabbricate offrono anche questo intervento, ma lo fanno realizzare da ditte esterne con le quali collaborano.
L’assemblaggio delle strutture fuori terra è però molto più veloce di quello di una casa tradizionale, anche se naturalmente varia in base alla grandezza. Per una casa da 100 – 110 mq i tempi possono andare dai 2 mesi e mezzo ai 5 mesi.
Una casa in legno con pareti in Xlam o intelaiate, a basso consumo energetico (la tipologia che oggi riscuote maggior interesse sul mercato) ha un prezzo medio al metro quadro di 1.400 – 1.500 euro chiavi in mano.
A questi costi vanno però sommate molte altre voci di spesa, da aggiungere al costo del terreno:
• le opere che dovrà necessariamente realizzare un’impresa di costruzione, come fondazioni, recinzioni, cancelli, allacciamenti, rampe, percorsi e sistemazioni esterne
• le spese tecniche per autorizzazioni, direzione dei lavori, calcolo e deposito delle strutture, relazione geologica, coordinamento della sicurezza, collaudo statico, accatastamento, certificazione energetica
• gli oneri comunali e catastali.
Mettete poi sempre in conto un margine per gli imprevisti.
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