Come fare un reclamo per contestare una bolletta

Ci sono diversi casi in cui potrebbe essere opportuno presentare un reclamo, per contestare una bolletta: in questo post ti spiego come fare.

coppia alle prese con bollette

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Perché fare reclamo su una bolletta?

In questo periodo, a causa dell’aumento dei costi dell’energia legato alle tensioni internazionali, non è raro ricevere bollette delle utenze particolarmente elevate. Ti consiglio, però, di controllare sempre il dettaglio delle fatture perché l’importo potrebbe essere scaturito da un errore e potrebbe essere opportuno presentare un reclamo.

Ecco alcuni dei motivi più comuni per i quali una bolletta può essere contestata:
• se l’importo risulta molto più alto del solito, potrebbe esserci stato un errore nella lettura del contatore o nella stima dei consumi
• in alcuni casi, il fornitore potrebbe aver commesso un errore nel conteggio dell’IVA, degli oneri di sistema o di altre voci di spesa
• potresti aver ricevuto una bolletta duplicata per lo stesso periodo di consumo (doppia fatturazione)
• a volte vengono applicati costi per servizi non richiesti o modifiche al contratto senza il consenso del consumatore
mancata applicazione di bonus o sconti: se ad esempio hai diritto al bonus sociale o a sconti particolari, ma non li vedi applicati, puoi segnalarlo al fornitore
• se hai cambiato gestore, ma il vecchio fornitore continua a inviarti bollette, potrebbe esserci un problema amministrativo da risolvere.

Quando è possibile contestare una bolletta?

Per aumentare le probabilità di successo del reclamo, è importante agire tempestivamente, entro i termini indicati nella bolletta stessa o dalle normative ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

In ogni caso, è sempre opportuno farlo prima di pagare la bolletta su cui nutri dei dubbi. Tuttavia, se l’importo è stato già pagato e viene riconosciuto l’errore, il fornitore è tenuto a rimborsarti la somma non dovuta entro 5 anni.

A chi indirizzare il reclamo

Il reclamo va inviato direttamente al fornitore di energia o gas con cui hai stipulato il contratto. Ogni operatore è tenuto a fornire ai propri clienti i canali di contatto per la gestione delle contestazioni.

Generalmente puoi inviare il reclamo attraverso:
• lettera raccomandata con avviso di ricevimento
PEC (Posta Elettronica Certificata), che ha lo stesso valore legale della raccomandata A/R
telefono: alcuni fornitori accettano reclami anche via call center, ma è sempre meglio avere una prova scritta dell’invio
• se il fornitore ha uffici aperti al pubblico, puoi recarti di persona allo sportello fisico per presentare il reclamo
• alcuni fornitori mettono a disposizione form online, moduli digitali per inviare reclami direttamente dal sito web o richiedono una e-mail tradizionale.

Il mio consiglio è di preferire un metodo che lasci una traccia scritta, in modo da poter dimostrare in seguito l’invio della contestazione. Da questo punto di vista, la PEC è di certo il metodo più sicuro e tracciabile.

Come scrivere la lettera di reclamo

La lettera di reclamo deve contenere informazioni precise per essere presa in considerazione dal fornitore. Per prima cosa, inserisci i tuoi dati e quelli della fattura contestata:
• nome e cognome
codice cliente
• indirizzo di fornitura
codice del contatore (POD per l’elettricità, PDR per il gas)
• numero e data della bolletta.

Le informazioni come il codice cliente e quello del contatore le trovi riportate chiaramente sulla bolletta.

Nella motivazione, spiega in maniera semplice e dettagliata il motivo della contestazione, indicando cosa chiedi, ad esempio la correzione dell’importo o l’annullamento della fattura.

Se il problema riguarda un errore di lettura, puoi allegare anche una foto del contatore.

Non dimenticare di indicare i tuoi recapiti per la risposta, come il numero di telefono e l’e-mail per eventuali comunicazioni.

Esempio di lettera di reclamo

Oggetto: Reclamo per bolletta errata

Spett.le [Nome del fornitore],

Il/La sottoscritto/a [Nome e Cognome], titolare del contratto di fornitura n. [Numero Contratto] relativo all’indirizzo [Indirizzo di fornitura], segnala un errore nella bolletta n. [Numero Bolletta] emessa il [Data Bolletta].

L’importo fatturato risulta eccessivo rispetto ai miei consumi abituali. Ritengo che vi sia un errore dovuto a [spiegare il problema: lettura stimata errata, mancata applicazione del bonus, ecc.].

Allego una foto della lettura attuale del contatore per dimostrare i consumi reali.

Chiedo quindi la revisione della fattura e il ricalcolo dell’importo dovuto.

In attesa di un vostro riscontro, resto a disposizione per eventuali chiarimenti.

Cosa fare se il reclamo non viene accettato

Il fornitore è tenuto a rispondere al reclamo entro 40 giorni dalla ricezione. Se non risponde o non accoglie la contestazione, puoi agire in altri modi.

Ad esempio, un modo è quello di chiedere la conciliazione ad ARERA, che mette a disposizione un servizio gratuito per risolvere le controversie tra clienti e fornitori.

In alternativa, puoi rivolgerti a un’associazione dei consumatori come Altroconsumo o Codacons che possono aiutarti a far valere i tuoi diritti.

Solo in ultima analisi, puoi valutare di agire per vie legali. Solo se la contestazione riguarda somme elevate, però, varrà la pena di intraprendere un’azione legale con l’aiuto di un avvocato.

Seguendo questi passaggi, puoi tutelarti da eventuali errori e ottenere la correzione della bolletta in modo efficace. Ricorda sempre di conservare tutta la documentazione relativa al reclamo per poterla utilizzare in caso di necessità.




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