La periodica manutenzione del cappotto termico è importante per serbare inalterati i suoi requisiti prestazionali e garantirgli lunga durata.
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La periodica manutenzione del cappotto termico è importante per serbare inalterati i suoi requisiti prestazionali e garantirgli lunga durata.
Photo credit Depositphotos
Negli ultimi anni, complici gli incentivi fiscali di cui si poteva usufruire con il Superbonus, molte case italiane sono state interessate dalla posa in opera di un cappotto termico.
Il cappotto, qualunque sia il materiale utilizzato per realizzarlo, rappresenta infatti la scelta più diffusa tra i sistemi di isolamento termico che consentono di ottimizzare i consumi energetici e migliorare il confort abitativo.
L’isolamento a cappotto contribuisce a migliorare il comfort termico della casa, trattenendo all’interno il calore nei mesi più freddi e mantenendo freschi gli ambienti in estate.
Spesso si pensa alla sua posa in opera come a un intervento definitivo che non necessiti di ulteriori lavori nel corso del tempo. Come una normale facciata, invece, anche quella isolata in tal modo necessita di interventi periodici di manutenzione per essere tenuta in buono stato ed evitare di dover ricorrere a lavori più invasivi e costosi.
Per mantenere inalterati nel tempo i suoi requisiti prestazionali, il cappotto termico deve essere sottoposto periodicamente a operazioni di ispezione e manutenzione.
In questo articolo ti spiegherò quali sono gli interventi da svolgere e qual è la periodicità con cui effettuarli, in modo da programmare in modo adeguato le operazioni.
Un corretto percorso di manutenzione del cappotto termico è in grado di garantirgli un ciclo di vita di oltre 50 anni.
Di tanto in tanto è quindi necessario condurre degli attenti controlli visivi per andare alla ricerca di crepe, lesioni o altri piccoli danni di questo genere.
Sarà necessario pertanto monitorare i seguenti aspetti:
• contaminazione da alghe e funghi
• formazione di crepe
• danni, rotture, rigonfiamenti e distacchi
• tenuta delle connessioni e dei giunti di dilatazione
• tenuta all’acqua e pulizia di davanzali, balconi ed elementi sporgenti.
Il tecnico incaricato di effettuare queste rilevazioni dovrà provvedere anche a predisporre una opportuna documentazione fotografica che illustri la situazione.
La proliferazione di microorganismi come alghe e funghi è dovuta alla presenza di umidità. Pertanto, per evitarla, occorrerà procedere alla stesura di prodotti di finitura in grado di rendere le superfici idrorepellenti e favorire lo smaltimento delle acque meteoriche.
La presenza di crepe di dimensioni inferiori a 0,2 mm può manifestarsi anche pochi mesi dopo l’installazione ed è trascurabile. Crepe di dimensioni maggiori destano invece preoccupazione perché sono causate da difetti di installazione o da accostamento di materiali non compatibili tra loro.
All’interno di queste possono generarsi infiltrazioni di acqua che, col tempo, porterebbero alla creazione di danni più gravi.
Se viene riscontrato questo tipo di crepe, quindi, è opportuno procedere tempestivamente alla loro risarcitura.
Eventuali fessure strutturali sono invece indice di problemi più gravi dell’edificio, indipendenti dalla presenza del cappotto.
A ogni modo, per crepe di lieve entità, è consigliabile eseguire un nuovo ciclo di rasatura armata con rete e decorazione in modo da ripristinare la planarità e correggere i piccoli danni superficiali.
In caso di danni più estesi dovuti alla sottovalutazione di quelle più piccole o causati da eventi atmosferici sarà opportuno effettuare lavori più complessi.
Tra i danni più frequenti ai cappotti termici ci sono infatti quelli provocati dalla grandine o da urti accidentali.
In questo caso dunque potrebbe essere necessario anche prevedere la sostituzione di parti danneggiate, come interi pannelli o qualcuno dei tasselli usati per fissarli. Questo tipo di intervento si rende necessario anche nei casi in cui la posa in opera non è stata eseguita a regola d’arte.
Infine, periodicamente, potrebbe essere necessario procedere al rifacimento o alla riparazione degli strati di finitura, ovvero l’intonaco e la tinteggiatura.
Gli interventi di manutenzione sono preceduti da periodiche ispezioni visive condotte seguendo queste tempistiche:
• le prime, già dopo 4-6 mesi dalla posa in opera
• la successiva dopo un anno
• a seguire, possono essere condotte anche ogni 2-3 anni.
Gli interventi veri e propri invece non devono necessariamente essere programmati, ma possono essere effettuati ogni qual volta se ne presenti la necessità.
In ogni caso, la loro esecuzione periodica servirà a mantenere in perfetta efficienza la coibentazione per molti anni, scongiurando quei problemi che hanno interessato invece le prime installazioni che sono state effettuate nel nostro Paese.
La vigenza del Superbonus e dell’ecobonus ordinario infatti hanno rappresentato l’occasione non solo per effettuare la prima installazione in molti edifici ma anche per procedere alla sostituzione di cappotti ormai soggetti a grave degrado, frutto di errate operazioni di posa in opera.
Dopo 25-30 anni dall’installazione, bisognerà procedere invece a un intervento di restauro del cappotto termico. Alcune aziende propongono anche il raddoppio del cappotto, cioè l’installazione di un nuovo strato isolante su quello esistente.
Per ridurre al minimo il verificarsi di questi danni e le conseguenti operazioni di manutenzione del cappotto, come sempre, è utile mettere in atto adeguate misure di prevenzione.
Vediamo dunque cosa consigliano gli esperti in proposito.
Al momento della posa in opera del cappotto bisognerà seguire questi accorgimenti:
• allontanare l’acqua dalla facciata, in modo da ridurre la presenza di umidità dovuta all’acqua stagnante
• proteggere copertine, davanzali e sporti per evitare il depositarsi dello sporco
• installare in modo corretto i carichi sulla facciata (a questo proposito è fondamentale una corretta progettazione)
• proteggere la parte bassa dell’edificio.
A parte le semplici operazioni di pulizia, i lavori di manutenzione del cappotto termico possono essere oggetto di bonus ristrutturazione.
Gli interventi che ti ho descritto rientrano nella manutenzione ordinaria di cui all’art. 3, comma 1, lettera a), del Testo Unico dell’Edilizia.
Pertanto, potrai usufruire del bonus 50% per le spese sostenute, soltanto nel caso in cui il cappotto termico sia installato sulle parti comuni di un fabbricato condominiale. In caso contrario, se cioè l’edificio è una villetta unifamiliare, le spese non sono detraibili.
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