La caldaia a biomassa è un generatore di calore che usa come combustibile materiali organici come legna o pellet, e può fruire dell’ecobonus.
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La caldaia a biomassa è un generatore di calore che usa come combustibile materiali organici come legna o pellet, e può fruire dell’ecobonus.
Devi cambiare la caldaia? Una valida alternativa alla caldaia tradizionale è rappresentata da quella a biomassa. Ma cos’è una caldaia a biomassa?
Le varie tipologie di caldaie si distinguono in base al combustibile con cui sono alimentate (caldaia a gas, caldaia a gasolio, ecc.). Pertanto, si definisce caldaia a biomassa un generatore di calore che utilizza come combustibile la biomassa, appunto.
Le biomasse sono materiali organici, di derivazione vegetale o animale, che possono essere bruciati per generare energia elettrica o termica. Si tratta in genere di residui provenienti da coltivazioni agricole, dalla deforestazione e da attività industriali della lavorazione del legno e della carta.
Per l’alimentazione delle caldaie a uso domestico, possono essere utilizzate biomasse di vario tipo:
• legna da ardere, di solito di provenienza boschiva
• pellet, scarti di lavorazione del legno resi in cilindretti pressati
• cippato, pezzettini di legno ricavati da scarti di segherie o da potature
• segatura derivante da scarti industriali.
La maggior parte delle caldaie a biomassa possono essere alimentate con un solo tipo di combustibile (ad esempio caldaia a legna, caldaia a pellet e così via). Non mancano però apparecchi più versatili che possono utilizzare vari tipi di biomasse.
Una caldaia di questo tipo si può acquistare anche online, direttamente dal produttore:
• Caldaia a Pellet Vulkano
oppure su Amazon:
• zm Stufa Caldaia a Pellet
• Dianclima CALDAIA POLICOMBUSTIBILE
• Prity, caldaia a combustibile multiplo
• STUFE A PELLET ITALIA SRL.
Ricorda, però, che per installarla serve sempre un tecnico qualificato.
Il funzionamento di una caldaia a biomassa è del tutto simile a quello di una tradizionale caldaia a gas: la combustione delle biomasse viene infatti utilizzata per riscaldare l’acqua che circola nell’impianto di riscaldamento.
Le caldaie moderne hanno l’accensione automatica, sono modulabili e si interfacciano perfettamente con un termostato.
Di solito l’impianto richiede l’abbinamento con un bollitore ad accumulo (puffer) per garantire un continuo approvvigionamento di calore all’impianto di riscaldamento.
Puoi inoltre collegare la caldaia a biomassa a un’altra tipologia di caldaia oppure a pannelli solari termici per la produzione di acqua calda.
Se vuoi installare questo tipo di generatore di calore, un altro consiglio che voglio darti è quello di mettere anche un rilevatore di monossido di carbonio, perché non tutto il combustile brucia e possono generarsi vari gas, come questo.
Devi inoltre disporre di un locale asciutto dove poter stoccare la scorta di combustile.
L’installazione di una caldaia a biomassa presenta due importanti vantaggi. Il primo è per l’ambiente: il bilancio di anidride carbonica (CO2) è neutro, in quanto la quantità emessa nella combustione è pari a quella di cui hanno bisogno le piante per crescere.
Le biomasse legnose rappresentano inoltre una fonte energetica rinnovabile, perché le foreste ricrescono, a differenza dei giacimenti petroliferi che si esauriscono.
Il secondo vantaggio è per il tuo portafogli: a fronte di un investimento inziale per l’acquisto che è decisamente superiore a quello necessario per l’acquisto di una caldaia a gas, puoi ottenere col passar del tempo un risparmio economico. Il prezzo delle biomasse è infatti inferiore e non subisce tutte quelle oscillazioni legate ai mercati che riguardano invece i combustibili fossili.
Di contro, le caldaie a legna sono un po’ faticose da gestire. È infatti necessario caricare a mano la legna e svuotare la cenere ogni due, tre giorni (anche se alcuni dispositivi possono farlo automaticamente).
Le caldaie a pellet, da questo punto di vista, sono molto più comode. La cenere può essere svuotata solo una volta l’anno e la gestione è molto simile a quella di una caldaia a gas.
La convenienza a installare questo tipo di impianto si presenta quando non si ha difficoltà ad approvvigionarsi del combustibile. Se, ad esempio, vivi in un luogo dove è difficile procurarsi legna da ardere, il vantaggio di usare un combustibile meno costoso sarà annullato dalle spese di trasporto che ti dovrai sobbarcare.
Anche per l’ambiente i vantaggi saranno annullati, considerando le emissioni inquinanti in atmosfera provocate dai mezzi di trasporto.
Diverso è il caso del pellet, molto più semplice da procurare.
Se devi riscaldare una singola unità immobiliare, dovrai escludere l’utilizzo del cippato. Questo tipo di combustibile richiede infatti un grosso silos e un estrattore e conviene solo per impianti superiori ai 50kW.
Può andare bene quindi per impianti centralizzati di condominio o per impianti di teleriscaldamento che interessano più edifici.
Per la singola abitazione sono molto più convenienti la legna o il pellet.
L’installazione di una caldaia a biomassa può fruire dell’ecobonus al 50% nei seguenti casi:
• sostituzione di un generatore di calore esistente
• nuova installazione.
Quest’ultima rappresenta un’eccezione alla regola, perché solitamente, per fruire dell’ecobonus, è necessario che l’immobile interessato sia già dotato di un impianto di riscaldamento. Per la caldaia a biomassa, invece, non è necessario, ma è sufficiente che l’immobile sia accatastato o in corso di accatastamento.
La spesa massima detraibile per l’intervento è di 30.000 euro e la detrazione si ripartisce in rate uguali in 10 anni.
L’ENEA ha pubblicato un utile vademecum che ricapitola gli adempimenti necessari per poter godere dell’agevolazione.
Dal punto di vista tecnico, la caldaia deve soddisfare i seguenti requisiti:
• avere un rendimento utile nominale minimo non inferiore all’85%
• essere dotata della certificazione ambientale di cui al D.M. 07/11/2017 n. 186, in attuazione del D.Lgs. 152/2006 (art. 290, comma 4), in base al punto 1 dell’allegato 2 del D.Lgs. 28/2011
• rispettare le normative locali per il generatore e per la biomassa
• essere conforme alle norme UNI EN ISO17225-2 per il pellet, UNI EN ISO17225-4 per il cippato e UNI EN ISO 17225-5 per la legna.
Devi poi conservare alcuni documenti, da esibire in caso di controlli:
• ricevuta della comunicazione ENEA
• asseverazione di un tecnico abilitato
• scheda tecnica dell’apparecchio
• copia della dichiarazione di conformità ai sensi del D.M 37/08
• libretto di impianto.
In alternativa, potresti usufruire del bonus ristrutturazione, per il quale sono previsti un minor numero di adempimenti, tutti quelli richiesti in genere per la detrazione 50%.
(Prima pubblicazione 6 aprile 2020)
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