Il bonus porte blindate rientra in realtà nel bonus ristrutturazione 50% che agevola le opere volte a evitare il compimento di atti illeciti.
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Il bonus porte blindate rientra in realtà nel bonus ristrutturazione 50% che agevola le opere volte a evitare il compimento di atti illeciti.
Dierre porta blindata D180 (photo credit Threesixty Torino)
Parlare di bonus porte blindate significa ancora una volta citare un’agevolazione che, detta così, non esiste.
In verità l’installazione di porte e portoni blindati è un intervento edilizio che può usufruire di una agevolazione fiscale, ma si tratta del più vasto bonus ristrutturazione.
Quest’ultima è infatti un’agevolazione che ricomprende un’ampia categoria di interventi edilizi, tra cui ci sono le opere volte a evitare il compimento di atti illeciti. E le porte blindate rientrano proprio tra queste.
La spesa sostenuta per l’installazione di una porta blindata, pertanto, usufruisce di una detrazione IRPEF del 50%, ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Ciò significa che potrai recuperare la metà della spesa sostenuta in 10 anni.
Questa aliquota resterà in vigore fino al 31 dicembre 2024. Dal primo gennaio 2025, invece, si tornerà all’aliquota del 36% prevista per legge.
Il bonus ristrutturazione infatti non è soggetto a scadenza, a differenza delle altre agevolazioni fiscali per l’edilizia, ma è soggetta a scadenza soltanto la maggiorazione dell’aliquota e del massimale.
Ovviamente per questo tipo di intervento non è possibile usufruire di sconto in fattura o cessione del credito, non solo perchè queste opzioni non sono più esercitabili per interventi avviati dal 16 febbraio 2023, ma proprio perché questi lavori ne sono sempre stati esclusi.
L’intervento rientra infatti tra quelli compresi nell’articolo 16-bis, comma 1, lettera f) del Testo unico sulle imposte sui redditi, non citati dall’art. 121 del Decreto Rilancio.
Le porte blindate sono un dispositivo di sicurezza fondamentale per proteggere la casa da intrusioni. Sono costituite da un telaio in acciaio, un’anta in acciaio o legno rinforzato e una serratura di sicurezza.
Il telaio è la parte della porta che si incassa nel muro. È solitamente in acciaio e ha uno spessore di almeno 2 mm. Il telaio è dotato di zanche, perni in acciaio che si fissano al muro per rendere la porta più robusta.
L’anta è solitamente in acciaio o legno rinforzato con pannelli in acciaio ed è dotata di cerniere, che consentono di aprirla e chiuderla, e di una serratura.
Questa è il meccanismo che blocca la porta. È solitamente in acciaio e ha un cilindro, ovvero la parte che si gira con la chiave. Può essere dotata di defender, una piastra in acciaio che protegge il cilindro da tentativi di effrazione.
Il funzionamento di una porta blindata è semplice. Quando si chiude la porta, le zanche del telaio si incastrano nei fori del muro, bloccando l’anta. La serratura blocca l’anta impedendo che venga aperta dall’esterno.
Le porte blindate sono classificate in sei classi di resistenza antieffrazione, da 1 a 6. La classe di resistenza di una porta blindata indica il tempo necessario a un ladro per scassinarla utilizzando attrezzi manuali o elettrici.
Queste porte richiedono una manutenzione periodica per garantire il loro corretto funzionamento. È importante lubrificare le cerniere e la serratura per evitare che si blocchino. È inoltre consigliabile controllare periodicamente le zanche del telaio per assicurarsi che siano ben fissate al muro.
Il bonus è fruibile tutte le volte che si sostituisce una porta o un portone esterni con un modello blindato, anche di tipologia diversa (ad esempio un portone a due ante al posto di uno ad anta unica, o viceversa).
E se si sostituisce un vecchio modello già blindato con uno nuovo? Anche in questo caso si può avere il bonus.
La guida dell’Agenzia delle Entrate cita infatti gli interventi di nuova installazione o sostituzione con altre aventi sagoma o colori diversi. Pertanto, purché si tratti di un modello differente, anche il portone blindato sostituito con uno nuovo è un intervento agevolato.
Ti ricordo inoltre che sono detraibili le spese per:
• acquisto della porta blindata
• installazione della stessa.
L’acquisto della porta puoi farlo anche su Amazon:
• Porta Blindata d’Ingresso
• Portone Blindato 90×197
• Porta Blindata Bianca.
Puoi richiedere il bonus porte blindate sia se sei proprietario dell’immobile interessato dall’intervento, sia nel caso in cui tu ne sia solo detentore (affittuario o comodatario). In tutti i casi naturalmente dovrai essere tu ad aver sostenuto le spese.
Il bonus si può avere per le installazioni su singole unità immobiliari ma anche per quelle effettuate in condominio.
Quindi, se ad esempio nel tuo condominio si decide di sostituire la porta delle scale con una blindata, potete avere il bonus. Naturalmente, in questo caso, il recupero fiscale sarà fruito da tutti i condòmini che ne hanno diritto, in proporzione ai millesimi di proprietà.
Distinguiamo, come di consueto, gli adempimenti tecnici da quelli fiscali.
La sostituzione di una porta con un modello blindato o rinforzato è un intervento di edilizia libera e, come tale, non richiede alcun titolo abilitativo per essere realizzato.
L’Agenzia delle Entrate richiede però la predisposizione di una dichiarazione avente valore di atto di notorietà nella quale dovrai dichiarare:
• che l’intervento rientra tra quelli agevolati
• la data di inizio dei lavori.
Per avere valore di atto notorio, dovrai allegare alla dichiarazione una copia di un tuo documento d’identità valido. Non dovrai inviare la dichiarazione a nessuno, ma semplicemente stamparla, firmarla e conservarla per poterla esibire in caso di eventuali controlli.
In questo articolo ti ho spiegato tutti i dettagli per la predispostone dell’autocertificazione.
Diverso è il caso in cui la porta debba essere realizzata ex novo, cioè con l’apertura di un vano. In questo caso, sarà necessario presentare una CILA o una SCIA a seconda dei casi. Rivolgiti a un architetto di fiducia per avere maggiori dettagli.
Dal punto di vista fiscale, invece, dovrai conservare:
• copie delle fatture
• ricevute dei bonifici effettuati.
Il bonifico cosiddetto parlante è l’unica modalità di pagamento accettata; dovrai scegliere quello predisposto per il bonus ristrutturazione (interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente).
Per il resto, non dovrai far altro che inserire negli appositi righi della dichiarazione dei redditi l’importo delle spese sostenute e gli estremi catastali dell’unità immobiliare interessata dai lavori.
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2 Commenti. Nuovo commento
Buongiorno Architetto Granata,
le chiedo cortesemente delle informazioni veloci.
Ho acquistato la porta blindata tramite efficientamento energetico (Ecobonus 50%), con valori di trasmittanza inferiori alla zona climatica di appartenenza e al di sotto del costo massimale per MQ, mi chiedo se la pratica va inserita nel portale ENEA e in quale sezione: “Serramenti e Infissi”? non è molto chiaro poiché quando entri in questa sezione appare a primo impatto il riferimento esclusivamente agli infissi.
Infine, le chiedo se i 90 giorni per elettrodomestici, infissi e porta partono da saldo data fattura acquisto o al momento della chiusura lavori con rilascio verbale architetto (ho aperto una CILA)?
Grazie e buone feste
La sezione per inserire la porta blindata è la stessa degli infissi.
I 90 gg partono dalla data di ultimazione lavori attestata dal direttore dei lavori.