Bonus doccia 2023: tutto quello che devi sapere

Bonus Doccia 2023: il risparmio idrico a portata di mano. Approfitta di questo incentivo, per ottenere una doccia eco-friendly e risparmiosa.

Maniglioni della Serie 350 di Provex (photo credit Studio Roscio)

Bonus doccia 2023

La prima cosa che devi sapere sul bonus doccia 2023 è che non esiste nessun bonus doccia 2023.
Si tratta ancora una volta di titoli che appaiono sul web al solo scopo di acchiappare qualche click in più.

Certamente anche la doccia può rientrare in un contesto di lavorazioni che possono beneficiare di bonus edilizi. Tuttavia, come accade spesso, sul Web si trovano informazioni errate che è importante chiarire per evitare che siano fuorvianti per i lettori.

L’articolo che oggi mi accingo a sconfessare inizia con l’eclatante affermazione secondo cui con questo bonus puoi sostituire il tuo vecchio box doccia accedendo a numerose agevolazioni. Ti invita pertanto a continuare a leggere per scoprire quali sono.

Se ti imbatti in questo testo, mi permetto di fermarti. Non solo come ti ho già anticipato queste numerose agevolazioni non esistono ma, soprattutto, neanche lo stesso articolo ne parla.

Accenna soltanto a una di queste possibili agevolazioni e anche questa merita una serie di chiarimenti che vado a offrirti.

Bonus doccia per la sostituzione della vasca

L’articolo incomincia millantando la possibilità di usufruire del bonus doccia per la sostituzione di una vasca da bagno.

In realtà, già nell’ormai lontano 2016, con la circolare 3/E del 2 marzo, l’Agenzia delle Entrate aveva chiarito che la semplice sostituzione della vasca con una doccia non poteva usufruire della detrazione IRPEF 50% per due motivi:
• la semplice sostituzione di qualunque sanitario è un intervento di manutenzione ordinaria, non detraibile su una singola unità immobiliare
• i lavori non possono nemmeno essere giustificati come intervento di eliminazione delle barriere architettoniche, perché non rispettano i dettami del DM 236/89.

Se invece la sostituzione della vasca con una doccia avviene come parte di un intervento più ampio, come la ristrutturazione completa degli impianti del bagno o la modifica della configurazione stessa per eliminare le barriere architettoniche, allora l’intervento risulta agevolato./p>

Il principio è quello di assorbimento dell’intervento di categoria superiore su quello di categoria inferiore. In questo caso, siamo di fronte a un intervento di manutenzione straordinaria che assorbe uno di manutenzione ordinaria.

Bonus doccia per l’abbattimento di barriere architettoniche

Il testo analizzato prosegue chiarendo (finalmente!) che il bonus non può essere fruito per la semplice sostituzione della doccia ma solo quando questa è effettuata nell’ambito di un intervento più ampio, agevolato.

L’intervento agevolato in questione è proprio quello oggetto di bonus barriere architettoniche 75%.
Per questa agevolazione, la Legge prescrive esplicitamente il rispetto del DM 236/89 per individuare gli interventi rientranti, per cui la semplice installazione di una doccia non sarebbe mai agevolata.

La vasca da bagno in sé, infatti, non rappresenta una barriera architettonica ma lo diventa nel momento in cui nel bagno manca, ad esempio, lo spazio necessario per l’accostamento laterale della sedia a ruote o la presenza di un corrimano.

La stessa doccia richiede un adeguato spazio di manovra per essere priva di barriere architettoniche per cui non è sufficiente sostituirla a una vasca per risolvere il problema.
Sarà necessario anche che:
• sia a filo pavimento
• presenti adeguato spazio laterale per l’accostamento della sedia a rotelle
• sia dotata di sedile ribaltabile e doccia a telefono.

Requisiti per il bonus doccia 2023

L’articolo preso in esame prosegue raccontando che, per poter usufruire del bonus doccia, è necessario rispettare alcuni requisiti di spesa. E in effetti, per qualunque bonus edilizio esistono dei requisiti di spesa, nel senso che, a parte rare eccezioni, la spesa agevolata non può essere superiore a un limite prefissato.

Se non fosse però che, proseguendo nella lettura, di tutto si parla, fuorché di questi limiti di spesa.

Ma c’è di peggio: l’autore prosegue raccontando che i famosi limiti di spesa sono contenuti nel DM 236/89!
Niente di più falso. Il DM 236/89 non ha nulla a che vedere con i bonus edilizi, essendo tra l’altro di molti anni precedente e quindi non fa alcun riferimento ai limiti di spesa previsti per i bonus. Il decreto contiene in realtà le Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche.
Si tratta in sostanza delle prescrizioni che rendono attuabili le norme previste dalla legge 13 del 1989 per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Diversamente, è il Decreto Rilancio, come modificato dalla legge di Bilancio per il 2022, a dirci che gli interventi, per poter usufruire del bonus barriere architettoniche 75%, devono rispettare le prescrizioni del DM 236/89.

Bonus doccia per il risparmio idrico

Nonostante l’annuncio dei numerosi bonus di cui può essere protagonista la doccia, come abbiamo visto, l’articolo si sofferma unicamente sul bonus barriere architettoniche.

Non viene citato invece l’unico bonus di cui realmente la doccia può essere protagonista, ovvero il bonus idrico.

In questo caso l’agevolazione non riguarda la sostituzione di un piatto doccia o del box, ma proprio l’erogatore.
Tra i dispositivi a risparmio idrico che rientrano in questa agevolazione, infatti, non ci sono solo i normali rubinetti, ma anche i soffioni doccia. Sono inclusi quei dispositivi come le docce a basso flusso o gli aeratori che miscelano aria e acqua.

La legge di Bilancio per il 2023 ha prorogato questa agevolazione per tutto l’anno in corso, per cui potrai usufruirne per le spese che sosterrai fino al 31 dicembre 2023.




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