Bagno open space in camera da letto: l’ultima frontiera del design

Il bagno open space è quello in cui servizi e camera da letto sono fusi in un unico ambiente senza essere separati da divisori di alcun tipo.

bagno open space

Cabina doccia Provex (photo credit Studio Roscio)

Come è fatto un bagno open space?

Negli ultimi anni il concetto di bagno in camera si sta rapidamente evolvendo, passando dall’idea di servizio con accesso diretto dalla stanza a vero e proprio ambiente unico, senza soluzione di continuità.
Il bagno open space è così diventato una tendenza di interior design molto in voga e apprezzata.

Il concept trae le sue origini dal settore dell’ospitality e degli alberghi di lusso. Ti sarà capitato molto probabilmente, viaggiando, di soggiornare nell’hotel di una spa, dove vasca o doccia erano inseriti direttamente nella camera da letto.

Ma anche i cosiddetti hotel budget, destinati a una clientela di fascia economica più bassa, offrono proposte di questo tipo, in cui puoi trovare doccia e lavabo direttamente in camera e solo il wc è collocato in uno spazio separato con una porta.

Il bagno open space, in poche parole, è quello in cui bagno e camera da letto sono fusi in un unico ambiente, senza essere separati da pareti e divisori di alcun tipo.

Perché il bagno open space riscuote tanto successo

In base alla mia esperienza e alle richieste ricevute dai committenti, il bagno direttamente in camera rappresenta una scelta molto gettonata in particolare da una committenza giovane.

Le nuove generazioni sono probabilmente più a proprio agio quando riescono a essere al centro dell’attenzione, come nell’uso di una vasca o di una doccia presenti in camera da letto.

Diversamente, per una persona matura e più riservata la scelta potrebbe risultare invece meno confortevole, costringendo a rinunciare a un minimo di privacy anche nei confronti del proprio partner.

In ogni caso, l’eliminazione delle pareti di separazione tra i due locali e la configurazione di uno spazio continuo contribuisce sempre a rendere l’ambiente più spazioso e luminoso, anche visivamente.

Queste sono le stesse ragioni per le quali la zona giorno open space, senza separazione tra cucina e living, ha preso ormai piede nella maggior parte delle abitazioni.

Quale normativa rispettare per realizzare un bagno open space?

Naturalmente ogni progetto deve confrontarsi con i paletti dettati dalla normativa. Quando si parla di bagni, in particolare, bisogna fare i conti con il rispetto dei requisiti igienico sanitari, per i quali devi considerare sia i riferimenti validi a livello nazionale sia la normativa locale, variabile da Comune a Comune.

Il primo principio da rispettare è quello secondo cui un bagno di questo tipo non sia l’unico e il principale della casa. Quest’ultimo infatti deve rispondere a requisiti ben precisi:
• avere una dotazione completa di sanitari (doccia o vasca, lavabo, vaso e bidet)
• essere finestrato, per avere aerazione e illuminazione dirette
• essere disimpegnato rispetto agli altri locali della casa.

In caso contrario, la tua casa rischierebbe di non rispettare i canoni per ottenere l’agibilità. Il secondo bagno può invece derogare a queste regole.

A proposito: è necessario richiedere permessi per realizzare un bagno open plan? Se devi semplicemente inserire vasca, doccia o lavabo nella camera da letto, puoi farlo liberamente. Dovrai infatti realizzare unicamente lavori impiantistici che rientrano nelle opere di edilizia libera e non richiedono alcun permesso.

Se invece devi effettuare modifiche planimetriche (ad esempio abbattimento o spostamento di pareti non portanti) dovrai presentare una CILA al Comune.

Regole progettuali per realizzare un bagno open space

La progettazione di un bagno aperto sulla stanza deve tenere ovviamente conto degli spazi a disposizione.

La normativa prevede una dimensione minima per le camere da letto pari a:
• 14 mq per le matrimoniali
• 9 mq per le singole.

Ne deriva che una stanza matrimoniale con bagno integrato non potrà avere una superficie inferiore a 20 metri quadri. Dovrai anche tenere in considerazione infatti gli spazi d’uso necessari per i vari sanitari.

Quali sanitari scegliere per un bagno open space?

Il successo del bagno aperto è dovuto senza dubbio alla presenza di elementi fortemente evocativi e scenografici come un lavabo o una vasca freestanding.

Sanitari di questo tipo sono dotati di una notevole presenza scultorea che li rende protagonisti dell’ambiente, in grado di conferire fascino ed eleganza a tutta la stanza.

Particolare attenzione va dedicata anche alla rubinetteria che dovrà essere oltre che funzionale anche molto curata dal punto di vista stilistico.

Bidet e wc dovranno invece, per motivi igienici, essere confinati in un locale a parte, separato da una porta e con aerazione artificiale, se cieco.

Una soluzione ibrida

Se ti piace l’impatto visivo di un bagno open ma temi problemi pratici quali odori e umidità, non manca ancora una volta la soluzione di compromesso.

Puoi infatti ripiegare su una soluzione ibrida, come quella rappresentata da una parete di separazione vetrata. In questo caso il bagno sarà completamente a vista ma comunque separato.
Magari per la zona wc e bidet potresti scegliere un vetro opaco per salvaguardare in ogni caso la privacy.

Aspetti negativi del bagno open space

Non possiamo naturalmente nascondere che un open plan bathroom presenta diverse criticità.
Prima tra tutte, la mancanza di privacy: se per te è un requisito fondamentale nell’uso della stanza da bagno, scarterei decisamente questa soluzione.

Altri problemi molto temuti sono l’umidità eccessiva dovuta all’uso di acqua, soprattutto calda, che col tempo potrebbe causare problemi di salubrità dell’ambiente, e poi i rumori provocati dalle tubazioni.

Pertanto, prima di farti prendere dall’entusiasmo per la soluzione all’ultima moda, valuta attentamente tutti i pro e i contro e fai una scelta ponderata.

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