Approvata la modulistica unificata per rendere operativo il Salva Casa

Finalmente è stata approvata la nuova modulistica unificata, necessaria per rendere pienamente operative le sanatorie del Decreto Salva Casa.

modulistica unificata

In arrivo la modulistica unificata per l’applicazione del Salva Casa

Habemus modulistica! Finalmente, dopo mesi di attesa, è stata approvata la nuova modulistica unificata necessaria per rendere pienamente operative le sanatorie introdotte dal Decreto Salva Casa. Sebbene il decreto sia entrato in vigore già da otto mesi, fino a oggi le procedure non potevano essere applicate in maniera efficace a causa della mancanza di moduli aggiornati e standardizzati.

Nella giornata di ieri, la Conferenza Unificata Stato Regioni ha dato il via libera ai nuovi modelli, che a quanto pare erano già pronti dallo scorso novembre ma per ragioni burocratiche non erano ancora stati ufficializzati. Ora, con l’approvazione ufficiale, si apre la strada per l’adeguamento delle pratiche edilizie alle nuove disposizioni legislative.

Ma cos’è esattamente la modulistica unificata e perché è così cruciale per il settore edilizio? Approfondiamo il tema per comprenderne il valore e l’impatto.

Cos’è la modulistica unificata

La modulistica unificata in edilizia è stata introdotta nel 2016 con la cosiddetta Riforma Madia, un intervento normativo volto a semplificare e standardizzare le procedure nella pubblica amministrazione e quindi anche nel settore delle costruzioni. Per capire bene di cosa si tratta, è necessario fare un piccolo passo indietro e analizzare il contesto normativo antecedente.

Fino al 2016, la presentazione delle pratiche edilizie era gestita in modo autonomo da ciascun Comune. Questo significava che ogni ente locale poteva stabilire le proprie modalità, ad esempio, per la richiesta di un Permesso di Costruire o per la presentazione di una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). Alcuni Comuni avevano adottato modelli standard interni, mentre in molti altri casi i tecnici potevano redigere le richieste in forma libera.

Il risultato era un panorama frammentato e disomogeneo: in Italia esistono circa 8.000 Comuni, di conseguenza vi erano altrettante modalità diverse per gestire la medesima procedura amministrativa. Questa situazione generava complessità, ritardi e incertezze sia per i professionisti del settore sia per i cittadini.

La Riforma Madia ha cercato di porre rimedio a questa confusione introducendo modelli standardizzati, con l’obiettivo di rendere le procedure uniformi su tutto il territorio nazionale. Tuttavia, poiché le Regioni hanno autonomia legislativa in materia urbanistica, ciascuna di esse può avere norme diverse. Pertanto, la riforma ha previsto che i moduli standard dovessero essere recepiti e adattati alle proprie specificità da ogni Regione prima di essere adottati dai Comuni.

Questo ha comportato la creazione di modelli che, pur avendo una struttura di base identica in tutto il Paese, possono presentare piccole differenze a seconda delle norme locali. Il principio fondamentale della modulistica unificata, però, resta quello di garantire un approccio coerente e semplificato alla burocrazia edilizia.

Perché si è reso necessario aggiornare la modulistica unificata

Sin dall’entrata in vigore del Decreto Salva Casa, i professionisti del settore edilizio, sia quelli operanti nella pubblica amministrazione che quelli del settore privato, ne hanno segnalato alcune criticità.

Tra le principali è stato evidenziato proprio il mancato adeguamento dei moduli alle nuove normative introdotte.

Le nuove procedure di sanatoria introdotte dal decreto, infatti, non sono supportate dalla modulistica esistente, rendendo impossibile applicarle in modo efficace.

Ad esempio:
• il modulo della SCIA attualmente in vigore include una lista di controllo della documentazione più breve rispetto a quella richiesta dal Decreto Salva Casa che ne ha aggiunti altri
• alcuni procedimenti edilizi che prima prevedevano la doppia conformità ora non la richiedono più, o meglio ne prevedono una che potremmo definire semplificata.

Inizialmente ai tecnici è stata data l’indicazione di modificare manualmente i moduli a disposizione, ma questa strada appare poco percorribile, visto che si potrebbe incorrere nel rischio di falsificare documenti ufficiali.

Alcuni Enti Locali si sono mossi in autonomia modificando opportunamente le proprie piattaforme digitali, ma si è trattato comunque di iniziative isolate.

Cosa prevede la nuova modulistica unificata

La bozza dell’accordo raggiunto in Conferenza Unificata prevede modifiche ai moduli attualmente in vigore per integrare le novità introdotte dal Decreto Salva Casa.

In particolare:
• nei moduli della CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) e della SCIA saranno aggiunti nuovi riquadri per consentire ai tecnici di dichiarare le nuove tolleranze costruttive ed esecutive introdotte dal decreto
• nei modelli della SCIA e della SCIA alternativa al Permesso di Costruire sarà necessario indicare se l’intervento comporta un cambio di destinazione d’uso.

Sarà inoltre modificato il riquadro destinato ad attestare la regolarità urbanistica e i precedenti interventi edilizi, con l’inserimento di nuove sezioni in cui si potrà dichiarare che:
• i titoli abilitativi risultano irreperibili
• l’immobile è stato costruito in un’epoca in cui non era richiesto alcun titolo edilizio
• per l’irregolarità edilizia è stata già pagata la sanzione dovuta.

L’obiettivo di queste modifiche è quello di semplificare il riconoscimento dello stato legittimo degli immobili, evitando che il cittadino debba dimostrare nuovamente quanto già accertato dalla pubblica amministrazione.

Quali sono le prossime scadenze previste

L’approvazione della nuova modulistica non significa che i moduli siano già operativi. Come accaduto in passato, sarà necessario un iter burocratico di recepimento da parte degli enti locali prima che possano essere effettivamente utilizzati.

Ecco i prossimi passi previsti:
• entro il 9 maggio 2025 le Regioni dovranno pubblicare e diffondere i contenuti informativi relativi ai nuovi moduli
• entro il 23 maggio 2025 i Comuni dovranno provvedere all’adeguamento della modulistica in uso, adottando i nuovi modelli.

Successivamente, sarà necessario aggiornare le piattaforme digitali per la presentazione delle pratiche edilizie, come i portali SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) e SUER (Sportello Unico per l’Edilizia Residenziale), per garantire la piena operatività delle procedure online.

Solo dopo il completamento di questi passaggi sarà possibile utilizzare i nuovi moduli per la presentazione delle pratiche edilizie legate al Decreto Salva Casa.

Conclusioni

L’aggiornamento della modulistica unificata rappresenta un passo fondamentale per rendere effettive le nuove possibilità di sanatoria previste dal Decreto Salva Casa.

La standardizzazione dei moduli dovrebbe consentire di velocizzare e semplificare le procedure burocratiche, riducendo l’incertezza normativa e garantendo ai cittadini e ai professionisti del settore strumenti più chiari e adeguati alla normativa vigente.

Ora non resta che attendere che le Regioni e i Comuni completino l’iter di adozione, per permettere finalmente di sfruttare a pieno le opportunità offerte dal decreto e rendere più efficiente la gestione delle nuove pratiche di sanatoria.




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