Accensione riscaldamento 2024: date, orari e regole

L’Italia è divisa in distinte fasce climatiche ed è previsto un calendario di accensione riscaldamento 2024 differente da una zona all’altra.

Ego Core di MCZ (photo credit Blu Wom Milano)

Accensione riscaldamento 2024: quando si comincia?

Le temperature di questi ultimi giorni sono ancora al di sopra delle medie stagionali, tanto che l’ultimo week end festivo ha registrato il pienone nelle località di mare. Tuttavia, a breve è previsto un calo delle temperature più consono al periodo dell’anno.

Qualcuno comincia quindi a chiedersi quando potranno essere riaccesi i riscaldamenti anche perché, prima di farlo, è opportuno procedere a prove e interventi manutentivi. Agendo in questo modo infatti potrai evitare blocchi e malfunzionamenti al momento di riaccendere l’impianto.

Le diverse regole per la accensione riscaldamento

L’Italia è un Paese che si sviluppa in lunghezza e presenta quindi notevoli differenze nelle condizioni climatiche da Nord a Sud. Per questo motivo, le regole per l’accensione e l’utilizzo dei riscaldamenti durante la stagione invernale non sono uguali su tutto il territorio.

La Penisola è stata suddivisa in 6 diverse fasce climatiche, identificate con lettere dell’alfabeto che vanno dalla A alla F e indicano rispettivamente la zona più calda e quella più fredda.

Ciascuna zona è individuata in base ai Gradi Giorno rilevati. I gradi giorno sono definiti dal DPR 412/93 come la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento, delle sole differenze positive giornaliere tra la temperatura dell’ambiente, convenzionalmente fissata a 20°C, e la temperatura media esterna giornaliera.
In pratica, rappresentano la differenza tra la temperatura giornaliera media e i 20°C fissati dalla legge per tutti i giorni del periodo di riscaldamento.

Si tratta di un parametro molto importante non solo per l’individuazione delle zone climatiche ma anche, per esempio, per la progettazione degli edifici.

Suddividendo l’Italia in distinte zone climatiche, è stato possibile definire un calendario delle accensioni dei riscaldamenti differente da Regione a Regione.

Al di là di ciò che prevede la normativa nazionale, però, l’ultima parola in merito all’accensione dei riscaldamenti compete ai sindaci delle città che potrebbero dare disposizioni diverse.
Viste le attuali temperature elevate, quindi, diversi di loro potrebbero fissare proroghe all’accensione rispetto a quanto previsto dalla legge nazionale.

Vediamo allora come si articola il calendario base delle accensioni e quali sono date e regole a cui devi attenerti.

Accensione riscaldamento zona per zona

Partiamo dalla zona F, quella più fredda, in cui ci sono gradi giorno superiori a 3.000. Ne fanno parte Comuni come Cuneo, Belluno e Trento e non è soggetta ad alcuna limitazione, per cui gli impianti di riscaldamento possono essere accesi e spenti quando se ne sente il bisogno.

La zona E registra temperature meno rigide (Gradi Giorno compresi tra 2.101 e 3.000) ma comunque basse. Ne fanno parte molti Comuni di Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna ma anche alcuni del centro e sud Italia, come L’Aquila, Campobasso o Potenza.
In questa zona i riscaldamenti centralizzati possono essere accesi dal 15 ottobre al 15 aprile per una durata giornaliera massima di 14 ore.

La zona D registra Gradi Giorno compresi tra 1.401 e 2.100 e ne fanno parte la gran parte del Centro Italia e alcune città del sud come Avellino, Foggia e Vibo Valentia.
In quest’area gli impianti si possono accendere dal primo novembre al 15 aprile, per una durata giornaliera massima di 12 ore.

La zona C include le province con un clima più mite, registra infatti Gradi Giorno tra 901 e 1.400. In quest’area il riscaldamento può essere acceso dal 15 novembre al 31 marzo, con una durata massima giornaliera di 10 ore.

La zona B, con Gradi Giorno tra 600 e 900, si rivela decisamente più calda, per cui i riscaldamenti possono essere accesi solo in un periodo corrispondente più o meno al solo inverno, ovvero dal primo dicembre al 31 marzo, per non più di 8 ore al giorno.
Dell’area fanno parte le Province della Sicilia e della Calabria.

Della zona A fanno parte unicamente tre Comuni: Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle. Registrando Gradi Giorno inferiori a 600, si possono accendere i riscaldamenti solamente dal primo dicembre al 15 marzo, per 6 ore al giorno.

Le regole per i condomìni

Le indicazioni date dalla legge rappresentano dei limiti massimi da rispettare per evitare sanzioni, ma nulla vieta naturalmente, se non necessario, di accendere il riscaldamento per un periodo di durata inferiore.

Considerando infatti le temperature più elevate dalla norma registrate negli ultimi anni, l’aumento dei costi dei combustibili e una maggiore attenzione dei cittadini alle tematiche ambientali, questa scelta viene fatta oggi in maniera più oculata.

Mentre però il privato responsabile di un impianto autonomo può decidere in autonomia di accendere l’impianto per meno giorni e meno ore, la decisione in condominio diventa più complessa.
Occorre quindi discutere e deliberare la decisione in assemblea condominiale.

Controlli e sanzioni per l’accensione riscaldamento 2024

Il controllo del rispetto delle disposizioni su date e orari di accensione dei riscaldamenti compete agli enti locali.
Tali controlli vengono effettuati a campione e riguardano soprattutto condomini ed edifici pubblici.

Ma cosa succede se viene riscontrato il mancato rispetto delle disposizioni di legge? È prevista l’irrogazione di una sanzione fino a 3.000 euro a carico del proprietario, dell’affittuario, dell’amministratore di condominio o di un eventuale altro responsabile dell’impianto che sia stato nominato.

Si tratta della medesima sanzione prevista per il mancato rispetto degli obblighi di manutenzione periodica degli impianti termici.

Conclusioni

Per concludere, se vuoi conoscere date e orari in cui può essere acceso il riscaldamento di casa tua, devi tenere in considerazione tre livelli di provvedimenti:
• la legge nazionale: la tabella contenuta nell’allegato A del dPR n. 412 del 26 agosto 1993 che definisce le zone o fasce climatiche in cui è divisa l’Italia
• una eventuale ordinanza del sindaco che abbia stabilito una proroga a causa di condizioni climatiche fuori dall’ordinario
• la decisone dell’assemblea di condominio.




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