Il bonus affitto è un contributo riconosciuto dallo Stato e erogato attraverso i Comuni ai cittadini in difficoltà con il pagamento del canone di locazione.
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Il bonus affitto è un contributo riconosciuto dallo Stato e erogato attraverso i Comuni ai cittadini in difficoltà con il pagamento del canone di locazione.
Lo Stato prevede diverse tipologie di aiuti a sostegno delle famiglie in difficoltà con le spese per la casa, in primis l’affitto, come:
• un contributo al pagamento del canone di locazione
• detrazioni IRPEF variabili in base alla propria situazione reddituale
• un sostegno all’affitto compreso all’interno del reddito di cittadinanza
• il bonus per il pagamento delle bollette di luce, acqua e gas.
Il bonus affitto in particolare è un contributo riconosciuto dallo Stato ed erogato tramite i Comuni ai cittadini con un reddito basso (al di sotto di una certa soglia ISEE) che si trovano in difficoltà a pagare il canone di locazione.
Ricordo che l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è uno strumento che consente di misurare la condizione economica di una famiglia tenendo conto di reddito, patrimonio e caratteristiche del nucleo familiare.
Con la legge n. 431 del 9 dicembre del 1998 è stato istituito il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, destinato ad aiutare economicamente per il pagamento dell’affitto le famiglie disagiate.
Ma come funziona questo fondo? Ogni anno, la Legge di Bilancio fissa una somma da destinare all’aiuto per le locazioni, successivamente ripartita prima tra le Regioni e poi tra i Comuni.
Per il 2020 la dotazione è pari a 50 milioni di euro.
I Comuni pubblicano ogni anno appositi bandi che disciplinano le modalità con cui i contributi saranno erogati ai cittadini.
I bandi sono pubblicati di solito in primavera, per cui proprio in questo periodo gli interessati possono iniziare a informarsi presso le amministrazioni di appartenenza.
Ogni Comune ha regole proprie, con le quali fissa i requisiti che occorre possedere per ricevere l’aiuto e qual è la documentazione da presentare. Le soglie ISEE, ad esempio, sono diverse da un Comune all’altro.
Pertanto, se sei interessato, dovrai fare riferimento al tuo Comune per avere indicazioni più precise. Intanto, in questo articolo, incomincio a darti alcune informazioni di carattere generale.
In linea generale i requisiti per poter avere il bonus affitto sono i seguenti:
• avere la cittadinanza italiana, di un Paese dell’Unione Europea o un regolare permesso di soggiorno
• avere la residenza anagrafica nel Comune al cui bando si risponde e nell’abitazione per la quale si richiede il contributo per il pagamento dell’affitto
• essere titolare di un contratto di affitto (con esclusione di quelli per immobili di lusso) regolarmente registrato
• essere in regola con il pagamento del canone di affitto
• rispettare i requisiti reddituali fissati dal Comune (soglia ISEE, valore di incidenza dell’affitto, ecc.)
• non beneficiare di altri contributi a sostegno della locazione erogati da enti e istituzioni.
Altri requisiti devono essere rispettati da tutti i componenti del nucleo familiare:
• nessuno di loro deve essere titolare di un diritto di proprietà o di altro tipo (uso, usufrutto, diritto di abitazione, ecc.) su un alloggio adeguato alle esigenza della famiglia e ubicato nello stesso territorio di riferimento
• nessuno deve essere assegnatario di alloggi di edilizia agevolata convenzionata.
Mediamente, considerando le somme erogate nei principali Comuni italiani, l’importo del bonus affitto si aggira intorno ai 3.000 euro l’anno.
Se invece consideriamo l’aiuto all’affitto come detrazione IRPEF, il contributo non è espresso in quota percentuale, ma in misura fissa variabile in funzione della soglia di reddito a cui si appartiene e del tipo di contratto di locazione sottoscritto.
Ecco allora gli importi, distinti per fascia di reddito:
• affitto abitazione principale: 300 euro per redditi che non superano 15.493,71 euro
• affitto abitazione principale: 150 euro per redditi compresi tra 15.493,72 e 30.987,41 euro
• locazione con cedolare secca: 495,80 euro per redditi che non superano 15.493,71 euro
• affitto con cedolare secca: 247,90 euro per redditi compresi tra 15.493,72 e 30.987,41 euro
• affitto per giovani tra i 20 e i 30 anni: 991,60 euro per redditi che non superano 15.493,71 euro
• locazione per lavoratori dipendenti fuori sede: 991,60 euro per redditi che non superano 15.493,71 euro
• affitto per lavoratori dipendenti fuori sede: 495,80 per redditi compresi tra 15.493,72 e 30.987,41 euro.
Analoga agevolazione IRPEF è prevista per i canoni di locazione per studenti fuori sede. In tal caso però è calcolata in percentuale, al 19% del canone di locazione per un massimo di 2.633 euro.
Per poter fruire di questa agevolazione è però necessario che l’Università a cui lo studente è iscritto sia ubicata almeno a 100 Km di distanza dal proprio Comune di residenza.
Per avere la detrazione IRPEF 19% sui canoni di affitto, dal primo gennaio 2020 è richiesto che il pagamento sia fatto esclusivamente con il bonifico o con un’altra modalità che risulti tracciabile.
Questa discriminante non è stata introdotta per chi usufruisce del bonus affitto per l’abitazione principale. Pertanto, per avere l’aiuto di Stato sulle locazioni, è ancora possibile effettuare i pagamenti in contanti.
Chi invece usufruisce dell’agevolazione per alloggi che non presentano i requisiti di abitazione principale (pensiamo ad esempio a studenti e lavoratori fuori sede) è tenuto ad eseguire i pagamenti esclusivamente con sistemi tracciabili.
Se possiedi i requisiti per ottenere il bonus affitto, devi farne richiesta presso il tuo Comune, seguendo le modalità previste nel bando.
Per sapere se il tuo Comune ha pubblicato il bando, informati presso un CAF oppure direttamente in Municipio.
Nel bando sono indicati, oltre ai requisiti richiesti, anche i documenti che dovrai allegare alla domanda. In linea di massima dovrebbe trattarsi di questi:
• documento di identità (o permesso di soggiorno se sei un cittadino extracomunitario)
• copia del contratto di affitto
• copia della registrazione del contratto presso l’Agenzia delle Entrate
• ISEE.
Ovviamente solo leggendo con attenzione il bando della tua amministrazione potrai sapere se sono richiesti altri documenti.
All’atto della presentazione della domanda, riceverai un numero di protocollo (vale anche se inoltri la richiesta online).
Sulla base delle richieste pervenute, il Comune pubblicherà una graduatoria. Se risulti escluso dalla graduatoria, secondo te ingiustamente o per errore, puoi presentare ricorso.
Per chi è inserito nella graduatoria, di solito, prima di ricevere il contributo, trascorrono circa tre mesi.
Foto di Mediamodifier da Pixabay
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COME FARE DUMANDA BUONIS AFFITO
Deve informarsi presso il suo comune.