Le fughe delle piastrelle sono giunti tecnici presenti tra gli elementi, con la funzione di assorbire le tensioni a cui sono sottoposte nel corso del tempo.
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Le fughe delle piastrelle sono giunti tecnici presenti tra gli elementi, con la funzione di assorbire le tensioni a cui sono sottoposte nel corso del tempo.
Fughe colorate (photo credit www.bricoportale.it)
Le fughe delle piastrelle sono i giunti tecnici di alcuni millimetri presenti tra un elemento e l’altro. La loro funzione è quella di assorbire le tensioni a cui nel corso del tempo vengono sottoposte le superfici rigide. Accade, ad esempio per variazioni di temperatura o assestamenti strutturali dell’edificio.
A seconda della tipologia di piastrella, la fuga può essere molto stretta (appena 1 mm) o molto larga (5 mm e oltre).
In particolare, le piastrelle rettificate hanno i bordi perfettamente squadrati, per cui possono essere accostare in maniera da ridurre al minimo la fuga (1 o 2 mm). L’effetto risultante, adatto a pavimenti moderni, è quello di una superficie praticamente continua.
Per le piastrelle più classiche o rustiche, dove invece il bordo non è squadrato, è consigliabile allargare la fuga fino a 4 – 5 mm.
Non esistono comunque pavimenti senza fughe, ma si può solo ottenere un effetto di maggiore continuità delle superfici con fughe minime e grandi formati ceramici.
Per realizzare le fughe tra le piastrelle, si mettono in opera appositi distanziatori in plastica, in modo da configurare la larghezza desiderata.
Dopo aver incollato le mattonelle, i distanziatori vengono rimossi e le fughe ripulite da ogni residuo di polvere.
I giunti possono essere a questo punto stuccati con della boiacca, un composto liquido a base di acqua e cemento o prodotti sigillanti già pronti. Il lavoro si esegue con una spatola o con un frattazzo.
I prodotti sigillanti utilizzati devono essere conformi alla norma UNI EN 13888, in modo da proteggere le superfici da:
• sporco
• aggressioni chimiche
• infiltrazioni d’acqua
• proliferazione di batteri.
La parte del composto in eccesso deve essere rimossa prima che asciughi. Dopo l’essiccazione, si procede alla pulitura delle superfici con una spugna umida.
Tutto il procedimento descritto deve essere eseguito a perfetta regola d’arte. Una fugatura realizzata male può infatti incidere negativamente sull’estetica dell’intero rivestimento, anche utilizzando ceramiche di ottima qualità.
Anche alla scelta del colore va rivolta la dovuta attenzione. Insieme alla tipologia di piastrella e alla sua dimensione e colore, la fuga ha infatti un impatto estetico molto importante sull’effetto finale di un rivestimento.
Storicamente le fughe sono sempre state caratterizzate dal colore bianco, in modo da potersi mimetizzare il più possibile con la parete.
Solo in anni recenti stiamo assistendo a un’inversione di tendenza. Oggi queste interruzioni tecniche hanno incominciato a rivestire un ruolo estetico importante ai fini del risultato complessivo.
Il colore ha indubbiamente portato alcuni vantaggi:
• ha reso più semplice la pulizia e la manutenzione rispetto a ciò che accadeva con il bianco
• il colore solitamente si mantiene inalterato nel tempo, cioè non si presentano fenomeni di ingiallimento o alterazione della tonalità originaria.
Quest’ultimo aspetto è reso possibile dall’utilizzo di sostanze epossidiche, le stesse usate per resine e plastificanti. Queste rendono il materiale resistente all’azione di prodotti aggressivi come gli acidi.
In commercio sono comunque presenti prodotti che consentono di colorare le fughe nella stessa tonalità o a contrasto rispetto al pavimento e al rivestimento.
La scelta dell’una o dell’altra soluzione dipende dal risultato che desiderate ottenere: preferite assecondare o contrastare il colore delle piastrelle?
La scelta del colore delle fughe non è dettata da alcuna norma tecnica, ma è semplicemente frutto di un opportuno gusto estetico e di buon senso.
Attualmente in commercio esistono infatti prodotti sigillanti di svariati colori, da scegliere in base all’effetto finale che si vuole ottenere.
Il primo consiglio da seguire è comunque quello di adattare il colore a quello delle piastrelle.
È possibile scegliere un colore in abbinamento, tono su tono, oppure completamente in contrasto con la nuance del pavimento.
A differenza della ceramica, le fughe si sporcano molto facilmente. Per questo motivo, nei locali a elevato transito, come la cucina o un ingresso a diretto contatto con l’esterno, vi consiglio di evitare i colori chiari.
Se volete posare un pavimento in ceramica effetto legno, ricordate che il parquet non ha fughe. Quelle del vostro pavimento dovranno essere quindi ridotte al minimo e riempite con un colore quanto più possibile simile a quello della piastrella, in modo da risultare praticamente invisibili.
Per un pavimento in cotto la scelta più tradizionale è quella della fuga grigia. Se il pavimento è posato in esterno, si può però optare per l’alternativa del colore nero. In questo modo, soprattutto quando il pavimento è bagnato, si crea un gradevole contrasto con il rossiccio del materiale.
Per un pavimento in marmo, potete scegliere il colore della fuga adattandolo a quello di una delle venature.
Se per la vostra casa avete scelto un rivestimento a mosaico, la fuga avrà un’importanza ancora maggiore. Tessere molto piccole ne aumentano infatti il peso visivo e sarà fondamentale decidere se colorarle in un altra tonalità accentuando la loro presenza o nello stesso tono, in modo da mimetizzarle del tutto.
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