La Stella di Natale è una pianta piuttosto delicata: se ti piacerebbe conservarla a lungo, ricordati di seguire gli accorgimenti consigliati.
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La Stella di Natale è una pianta piuttosto delicata: se ti piacerebbe conservarla a lungo, ricordati di seguire gli accorgimenti consigliati.
Photo credit Depositphotos
In occasione delle festività natalizie, la Stella di Natale è uno dei regali più frequenti. Secondo le statistiche pare se ne vendano ogni anni ben 20 milioni di esemplari ed è stata anche adottata dall’AIL per la raccolta fondi per la ricerca.
I suoi colori hanno probabilmente contribuito a renderla un dono tipico di questo periodo. Tuttavia, non è questo l’unico motivo per cui si regala a Natale.
L’origine pare sia un’antica leggenda messicana. Narra di una bambina molto povera che, in chiesa la notte di Natale, voleva mostrare a Gesù il proprio amore, ma non aveva i mezzi per farlo.
Una voce misteriosa le suggerì di uscire a raccogliere un fascio di sterpaglie che, una volta deposto sull’altare, si trasformò in splendide stelle rosse.
L’amore alla base della leggenda accompagna questa pianta in altre sue declinazioni, infatti:
• in Francia viene chiamata Étoile d’amour (Stella d’Amore) e si usa per la Festa della Mamma
• in Centro America è denominata Hoja encendida (Foglia infuocata) e simboleggia la passione.
In Italia è arrivata un paio di secoli fa, quando fu utilizzata per adornare la basilica di San Pietro.
Il nome scientifico della pianta comunemente conosciuta come Stella di Natale è Euphorbia pulcherrima o Poinsettia.
É originaria del Messico, quindi anche se da noi si usa a Natale, è abituata a temperature calde, superiori ai 14 gradi centigradi. In natura cresce in esemplari fino a due metri di altezza.
La parte rossa che siamo abituati a considerare fiore è in realtà costituita da foglie modificate, le cosiddette brattee. Il vero fiore è quello piccolo e giallo che si vede al loro interno.
Le brattee assumono diverse tonalità a seconda della varietà e del periodo dell’anno:
• bianco
• rosa
• rosso cupo
• rosso acceso.
Possono essere anche a fiore doppio o con petali stropicciati.
La pianta è però piuttosto delicata, per cui se vuoi conservarla a lungo per i prossimi mesi devi seguire i dovuti accorgimenti.
La collocazione della Stella di Natale deve cambiare col mutare delle stagioni.
Nell’immediato, in questo periodo invernale, lasciala pure in casa, in una stanza bene illuminata e arieggiata.
In estate, portala all’esterno, ma facendo attenzione a scegliere un luogo ombreggiato e non a diretto contatto con la luce del sole.
In autunno, rientrala in casa, ma non metterla a contatto con fonti di luce artificiale, come lampade o schermi televisivi.
In linea generale, collocala in un luogo lontano da spifferi ma anche da stufe, caminetti e termosifoni, per evitare danni causati dagli sbalzi termici.
La Stella di Natale ha bisogno davvero di poca acqua in tutti i periodi dell’anno. Del resto, è una pianta proveniente dal Centro America e va innaffiata sporadicamente, solo quando il terriccio è davvero asciutto in superficie.
Fai attenzione in particolare ai ristagni d’acqua nel sottovaso e ai marciumi, che sono davvero deleteri. Possono infatti causare malattie fungine e il veloce deperimento delle radici da cui la pianta potrebbe non riprendersi più.
Bada poi a non bagnare direttamente le foglie.
Se ti regalano una Stella di Natale, non è necessario rinvasarla subito. Dovrai pensare a questa operazione solo quando le foglie incominceranno a cadere.
Il rinvaso va effettuato in tarda primavera, verso maggio. Scegli un vaso un po’ più grande di quello originario, per evitare che crescano tante foglie e pochi fiori.
Disponi sul fondo uno strato di argilla espansa per lasciare la terra sempre ben drenata.
Per far rifiorire in estate la pianta, effettua una cimatura verso febbraio, quando cadranno le prime foglie rosse, tagliando i rami per una decina di centimetri.
Tieni la pianta in ombra durante l’estate e concima il terreno. Se tutto va bene, la vedrai rifiorire in settembre.
Un segreto importante per far rifiorire la pianta è però quello di tenerla al buio, nel periodo tra settembre e ottobre.
Più precisamente, tieni la pianta in un luogo ben illuminato di giorno e al buio durante le ore notturne.
La Stella di Natale è una pianta del tipo foto-periodico o brevidiurna, ovvero a giorno corto. L’induzione alla fioritura viene pertanto innescata dalla diminuzione delle ore di luce rispetto a quelle di buio. Seguendo questa indicazione si dovrebbe garantire una bellissima fioritura.
Se invece metterai la pianta in una stanza in cui la sera accendi la luce, purtroppo in questo modo comprometterai la fioritura.
Attenzione: l’ideale è tenere la pianta al buio dalle 5 del pomeriggio alle 7 del mattino, più o meno come avviene nelle serre.
Nelle altre ore del giorno, però, è bene che assuma la giusta quantità di luce naturale perché la fotosintesi clorofilliana possa avvenire e la pianta non muoia.
Volendo, in primavera è possibile anche moltiplicare l’Euphorbia, attraverso le talee.
Dovrai a tal fine recidere piccole porzioni di rami e farle radicare in un bicchiere d’acqua, per poi interrarle in vaso e concimarle.
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Al momento dell’acquisto la pianta deve essere in buona salute e non già compromessa, perché altrimenti durerà solo qualche settimana.
Cerca di acquistare delle piante di dimensioni non troppo piccole, superiori ai 5 cm. Quelle più piccole sono infatti talee provenienti dal vivaio con radici non molto sviluppate, mentre per la sopravvivenza serve un buon apparato radicale.
La Poinsettia è particolarmente sensibile alle correnti d’aria fredda, per cui se non viene adeguatamente riparata durante il trasporto, potrebbe deperire irrimediabilmente.
Perde tuttavia fisiologicamente le sue foglie e può apparire secca. Per questo motivo si può commettere l’errore di crederla morta e buttarla, quando potrebbe ancora tranquillamente continuare il suo ciclo vegetativo.
Le foglie, i fusti e gli steli della Stella di Natale contengono sostanze urticanti dannose per la pelle e l’apparato digerente.
Se ingerita, la linfa può provocare:
• vesciche dolorose in bocca
• spasmi allo stomaco.
Il contatto con la pelle può invece provocare:
• prurito
• bruciore temporaneo.
Particolarmente pericoloso è quel liquido che puoi vedere se stacchi una foglia o recidi un ramo.
Quindi, se in casa ci sono bambini o animali domestici, fai molta attenzione a tenere la pianta lontano dalla loro portata.
Quando esegui una cimatura o rimuovi le foglie secche, indossa sempre un paio di guanti per evitare di entrare in contatto con il liquido urticante.
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