Presentata oggi in Parlamento la Legge di Stabilità per il 2016, con la quale ci sarà l’abolizione delle tasse sulla prima casa a partire dal prossimo anno.
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Presentata oggi in Parlamento la Legge di Stabilità per il 2016, con la quale ci sarà l’abolizione delle tasse sulla prima casa a partire dal prossimo anno.
L’annuncio dell’abolizione delle tasse sulla prima casa, fatto dal premier Renzi già dalla scorsa estate, è divenuto realtà con il varo della Legge di Stabilità per il 2016.
Tra i contenuti dell’ex Manovra Finanziaria, diversi sono gli aspetti riguardanti il mondo della casa:
• la già citata abolizione di IMU e TASI sulla prima casa
• l’introduzione del canone RAI in bolletta e la riduzione del suo importo
• la proroga delle detrazioni fiscali per ristrutturazione, riqualificazione energetica e bonus mobili.
Dopo essere stata approvata in Consiglio dei Ministri, la legge di Stabilità inizia oggi in Parlamento il suo iter legislativo, per cui passerà all’esame delle Camere dove potrà subire alcuni emendamenti, per poi entrare in vigore solo da gennaio 2016.
La notizia dell’abolizione delle tasse sulla prima casa in Italia non è risultata gradita a Bruxelles, per cui dall’Unione Europea si potrebbe anche registrare uno stop al provvedimento.
Bisognerà quindi attendere gli sviluppi dei prossimi giorni per avere una risposta definitiva. Nel frattempo cerchiamo di capire in cosa consiste il taglio delle tasse sulla casa, chi sono i destinatari e quali le abitazioni interessate.
La Legge di Stabilità per il 2014 ha introdotto la IUC, Imposta Unica Comunale, che racchiude tre tributi:
• IMU, tassa sulla casa
• TARI, imposta per lo smaltimento dei rifiuti
• TASI, tassa sui servizi indivisibili.
L’IMU, Imposta Municipale Unica, è quindi il tributo che sostituisce la vecchia ICI. Il suo importo si calcola moltiplicando la rendita catastale rivalutata, per un coefficiente variabile a seconda della categoria catastale dell’immobile, e poi per l’aliquota fissata dal comune.
La TASI ha rappresentato invece una novità ed è stata introdotta per finanziare i cosiddetti servizi indivisibili dei comuni.
Esistono due tipologie di servizi indivisibili:
• quelli non individualizzabili o generali: sono rivolti a tutta la collettività ed è difficile quantificarli per il singolo cittadino
• quelli individualizzabili o speciali: sono rivolti a chiunque ne faccia richiesta, come la scuola, il rilascio dei certificati, ecc.
A titolo di esempio tra i servizi indivisibili dei comuni ci sono:
• l’illuminazione pubblica delle strade
• i servizi cimiteriali
• la manutenzione delle strade e del verde pubblico
• i servizi di pubblica sicurezza e sorveglianza
• il servizio di protezione civile
• i servizi socio – assistenziali
• la tutela del patrimonio artistico e culturale.
Anche la TASI si calcola in base a un’aliquota fissata dal comune.
In base alla normativa fiscale attualmente in vigore l’IMU deve essere pagata per tutti gli immobili a esclusione della cosiddetta prima casa, l’abitazione utilizzata dal proprietario come dimora principale.
Fanno eccezione a questa esclusione le abitazioni definite di lusso e individuate nelle seguenti categorie catastali:
• A/1 abitazioni di tipo signorile
• A/8 abitazioni in ville
• A/9 castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici.
La TASI invece deve essere pagata non solo dal proprietario dell’immobile, ma anche da chiunque altro lo detenga in qualche modo, ad esempio l’affittuario, in misura diversa:
• una quota compresa tra il 10% e il 30% dell’importo dovuto è a carico dell’inquilino
• la restante parte è a carico del proprietario.
Da questo quadro appare evidente quindi che anche se l’IMU sulla prima casa non si paga, essa viene di fatto sostituita dal pagamento della TASI, per cui non esiste attualmente una vera esenzione dalle tasse sulla prima casa.
Cosa cambierà dal prossimo anno?
L’abolizione delle tasse prima casa significa di fatto abolizione della TASI per tutti gli immobili aventi i requisiti di prima casa, tanto per i proprietari che per gli inquilini. Per l’IMU, invece, tutto rimarrà uguale a prima, in quanto dovranno continuare a pagarla le cosiddette abitazioni di lusso, a differenza di quanto trapelato con le prime indiscrezioni.
Lo ha chiarito Renzi questa mattina, in occasione della presentazione della manovra in Parlamento.
L’intento del Presidente del Consiglio è quello di rilanciare il potere d’acquisto dei contribuenti e quindi l’economia, abolendo un balzello molto sentito in Italia dove la proprietà della casa di abitazione è diffusa presso la maggior parte delle famiglie.
Resta da vedere quali saranno le coperture finanziarie per garantire questa promessa e per il momento il Governo si è affrettato a smentire un aumento della pressione fiscale sugli altri immobili.
Inoltre è allo studio un provvedimento per accorpare IMU e TASI, in modo da facilitarne il pagamento ai contribuenti proprietari di seconde case e altri tipi di immobili.
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