Come evitare le intossicazioni da monossido di carbonio

Il monossido di carbonio è un gas inodore, incolore, insapore, non irritante e quasi impercettibile e quindi subdolo e pericoloso per l’uomo.

Allarme monossido di carbonio

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Casi di avvelenamento da monossido di carbonio

Con l’arrivo dei primi freddi e la riaccensione degli impianti di riscaldamento, le cronache dei giornali tornano a riferire numerosi casi di avvelenamento da monossido di carbonio. Proprio ieri un’intera famiglia è stata intossicata alle porte di Firenze.

Ogni anno si registrano nel nostro Paese circa 400 eventi del genere, la maggior parte dei quali si verifica durante la stagione invernale, con un’escalation nei giorni più freddi.
Non a caso, gli esperti di tossicologia la considerano un’intossicazione stagionale e una delle principali cause di avvelenamento nei Paesi occidentali.

Il motivo è presto spiegato: le intossicazioni sono dovute in prevalenza alla cattiva combustione in impianti termici mal funzionanti o all’utilizzo di mezzi di riscaldamento inadeguati e si palesano proprio quando di questi si fa largo uso.

Le conseguenze possono essere molto drammatiche e, nei casi più gravi, condurre alla morte. Per questo è importante sapere quali precazioni seguire per evitare le intossicazioni.

Cos’è il monossido di carbonio?

Il monossido di carbonio (CO) è un gas estremamente tossico per l’organismo umano. Essendo inodore, incolore, insapore e non irritante è praticamente impercettibile, pertanto risulta particolarmente subdolo e pericoloso.

Il gas è emesso anche dagli scarichi delle automobili ma è particolarmente insidioso quando si sviluppa in ambienti chiusi, come appunto le stanze di una abitazione, garage e cantine.

È qui infatti che le vittime possono essere colpite, spesso nel sonno, senza che si rendano conto di quello che sta loro accadendo. Per questo motivo è noto anche come killer silenzioso.

Se non regolarmente espulso all’esterno, questo gas tossico può provocare gravi conseguenze per chi lo respira, fino a condurre alla morte per asfissia.

Come si forma il monossido di carbonio?

Il monossido di carbonio si forma dalla combustione incompleta per carenza di ossigeno di composti organici come metano, carbone, legname.
Questa condizione si verifica con tutti i processi combustivi dei sistemi di riscaldamento presenti in casa.

I casi più frequenti in cui si può sprigionare sono i seguenti:
• impianti di riscaldamento difettosi
• impianti di riscaldamento installati in maniera scorretta
• utilizzo di dispositivi impropri per riscaldare, come ad esempio bracieri
• stufe e camini mal funzionanti
• processi di combustione che avvengono in ambienti poveri di ossigeno.

Gli apparecchi a cui bisogna fare attenzione sono quindi caldaie murali e scaldabagno a fiamma libera, stufe a gas e a legna, caminetti, cucine.

Come evitare la formazione di monossido di carbonio

Troppo spesso si tende a sottovalutare il pericolo dovuto al monossido di carbonio e a risparmiare sui controlli periodici a cui devono essere sottoposti gli impianti.

L’imperativo categorico della prevenzione è invece quello di sottoporre gli impianti di riscaldamento a tutte le ispezioni previste per legge e attuare alcune semplici misure preventive.

I controlli descritti vanno compiuti soprattutto in questo periodo dell’anno perché l’interruzione dell’utilizzo durante i mesi caldi e l’assenza di manutenzione possono aumentare i rischi di intossicazione.

Precauzioni da seguire

Mentre per le caldaie sono fissate specifiche cadenze temporali per le verifiche di manutenzione ordinaria o straordinaria, non si può dire lo stesso per altri apparecchi presenti in casa.
Sta quindi al proprietario farne verificare la sicurezza, soprattutto se sono piuttosto datati.

Controlla pure periodicamente i requisiti di sicurezza dei vari dispositivi, ma non li modificare autonomamente. Non ti affidare mai al fai da te per la manutenzione di impianti e apparecchiature, ma rivolgiti sempre a ditte qualificate.

Se hai il camino in casa, controlla frequentemente il tiraggio della canna fumaria. Soprattutto se non usati per lungo tempo, questi condotti possono infatti essere ostruiti da nidi di uccelli o di insetti.
Analogamente, fai attenzione ai canali di fumo, ovvero i tubi che dalla caldaia o dalle stufe si immettono nelle canne fumarie o direttamente all’esterno.

Occorre garantire la corretta ventilazione dei locali in cui sono presenti caldaie o piani di cottura. Per questo, soprattutto in cucina, devono essere presenti le apposite griglie o bocchette d’aria atte ad assicurare l’afflusso di aria necessaria alla combustione e la fuoriuscita dei fumi.
Le dimensioni dei fori di aerazione devono essere idonee alla tipologia di impianto installato e alla destinazione d’uso del locale. Fai anche attenzione a non farle otturare.

Altri utili accorgimenti sono i seguenti:
• non utilizzare bracieri e barbecue in ambienti chiusi
• non usare stufe a gas o caldaie a fiamma libera nelle camere da letto
• evita l’uso di stufe trasportabili negli ambienti chiusi
• evita l’utilizzo di una stessa canna fumaria per più impianti
• evita la compresenza di impianti a gas e camini a legna (l’uso simultaneo potrebbe essere pericoloso per eventuali riflussi di monossido di carbonio).

Rilevatori di monossido di carbonio

La pericolosità del monossido di carbonio può essere scongiurata anche mediante l’installazione degli appositi rilevatori disponibili in commercio.

Si tratta di apparecchi dotati di sensori in grado di rilevare la presenza del gas già a basse concentrazioni e di avvisare gli utilizzatori mediante allarmi sonori o luminosi.

Il loro costo è piuttosto contenuto: si va dai 10 euro ai 100 euro dei modelli più sofisticati.

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Come comportarsi in presenza di monossido di carbonio

I primi sintomi di una intossicazione in atto sono mal di testa, percezione visiva sfocata, palpitazioni, stanchezza, confusione, nausea e vomito.
Spesso tali sintomi sono confusi con quelli di altri malesseri, come una comune sindrome influenzale o disturbi alimentari.

Se però colpiscono più persone presenti in un locale, devono subito far intuire l’avvelenamento e bisogna sapere come comportarsi.

In presenza di una sospetta intossicazione bisogna pertanto intervenire in questo modo:
• aerare i locali
• allontanare dall’ambiente contaminato tutte le persone presenti
• spegnere l’impianto da cui si sospetta tragga origine l’esalazione
• non provocare fiamme o scintille
• chiamare subito i soccorsi (118 e Vigili del Fuoco).

I soggetti colpiti da avvelenamento dovranno comunque essere sottoposti a ossigenoterapia, spesso condotta in camera iperbarica.




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