Rendere una casa antisismica è una necessità per chi vive in Italia, Paese ad elevato rischio sismico, come dimostrano i numerosi terremoti.
Iscriviti alla Newsletter
Rendere una casa antisismica è una necessità per chi vive in Italia, Paese ad elevato rischio sismico, come dimostrano i numerosi terremoti.
Navello finestre in legno Seta 2 0 per la ristrutturazione di una cascina dell’800 nelle Langhe (photo credit Threesixty Torino)
Indice
L’Italia è un Paese ad alto rischio sismico e idrogeologico e ce lo dimostrano quotidianamente tanti eventi, come lo sciame sismico di questi ultimi mesi nei Campi Flegrei o i numerosi terremoti che hanno colpito il nostro territorio nel corso degli anni.
Costruire o adeguare gli edifici con criteri antisismici è quindi fondamentale per garantire la sicurezza delle persone e la durabilità delle strutture. In questo articolo analizzeremo come si realizza una casa antisismica, le normative in vigore, i materiali da utilizzare e i costi da sostenere.
Una casa antisismica è progettata per resistere alle sollecitazioni di un terremoto senza subire crolli o danni strutturali gravi. In Italia, la costruzione di edifici antisismici è regolata dal Testo Unico per l’Edilizia (DPR 380/2001) e dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018), che impongono criteri di progettazione basati sulla zonazione sismica del territorio.
Le strutture antisismiche devono avere:
• fondazioni robuste e ben ancorate, dimensionate in base alla tipologia del suolo e al grado di sismicità della zona
• strutture leggere e duttili realizzate con materiali come acciaio, cemento armato e legno lamellare, preferiti per la loro capacità di assorbire le sollecitazioni sismiche
• giunti sismici, separazioni strutturali tra due parti di un edificio o tra edifici adiacenti che permettono di assorbire le oscillazioni generate da un terremoto, evitando danni dovuti all’urto tra strutture vicine
• sistemi di dissipazione dell’energia, isolatori sismici e smorzatori che riducono l’impatto delle vibrazioni.
Le costruzioni non adeguate al rischio sismico rappresentano un pericolo enorme per gli abitanti e possono causare gravi perdite economiche.
Le case antisismiche, invece, riducono:
• il rischio di crollo e quindi il numero di vittime in caso di terremoto
• i danni strutturali e i costi di ricostruzione
• il rischio di inagibilità post-sisma, permettendo alle persone di rientrare nelle proprie abitazioni senza lunghe attese.
Investire nella sicurezza sismica significa quindi proteggere vite umane e garantire la resilienza del patrimonio edilizio nazionale.
La maggior parte del patrimonio edilizio italiano è costituito da immobili datati, costruiti ben prima dell’entrata in vigore delle attuali normative tecniche e di sicurezza antisismica. Gli edifici esistenti richiedono quindi di essere ristrutturati in modo da essere messi in sicurezza dal punto di vista statico e garantire l’incolumità degli occupanti.
Le NTC 2018 distinguono tra interventi di adeguamento e di miglioramento:
• gli interventi di adeguamento sismico sono quelli atti ad aumentare la sicurezza strutturale preesistente, conseguendo i livelli di sicurezza fissati dalle NTC 2018
• gli interventi di miglioramento sismico sono quelli atti ad aumentare la sicurezza strutturale preesistente, senza necessariamente raggiungere i livelli di sicurezza fissati dalle NTC 2018.
Le principali tecniche per realizzarli comprendono lavori come:
• consolidamento delle fondazioni con utilizzo di micropali, iniezioni di resine o sottofondazioni per migliorare la stabilità
• rafforzamento della struttura portante, ad esempio mediante telai in acciaio o cemento armato, applicazione di intonaci armati o fibre di carbonio sulle pareti
• inserimento di dissipatori sismici o isolatori alla base per ridurre le sollecitazioni trasmesse all’edificio.
L’intervento più adatto dipende dallo stato dell’edificio e per deciderlo devi rivolgerti a un esperto strutturista che effettui le opportune valutazioni.
Date le considerazioni fatte, se devi acquistare casa, ti consiglio di verificare preventivamente se l’edificio è antisismico. Prima di iniziare, segui innanzitutto questi passaggi:
• controlla l’anno di costruzione: in base alla data, potrai conoscere quali normative sismiche sono state seguite per la progettazione
• verifica la classificazione sismica del Comune, consultando le mappe del Dipartimento di Protezione Civile.
In ogni caso, ti consiglio di affidarti a un ingegnere o a un architetto specializzato in strutture per una perizia tecnica. Del resto, la consulenza di un professionista è un elemento cruciale per valutare diversi aspetti prima dell’acquisto, tra cui la conformità urbanistica e catastale, l’agibilità e, appunto, la sicurezza statica dell’edificio.
Se la casa non risulta adeguata dal punto di vista sismico, puoi valutare di rinunciare all’acquisto o procedere comunque, ma programmando un ulteriore investimento per interventi di miglioramento. L’importante è essere consapevoli di ciò a cui si va incontro e non scoprirlo solo a cose fatte.
Una casa antisismica non è immune ai terremoti, ma è progettata per assorbire le sollecitazioni senza crollare. La sua resistenza dipende da:
• l’intensità e la durata del sisma
• i materiali e le tecnologie costruttive impiegate
• la corretta manutenzione e l’assenza di modifiche strutturali improprie.
Le case costruite rispettando le normative vigenti possono resistere a terremoti di magnitudo elevata senza subire danni irreparabili.
Il costo di una casa antisismica dipende da materiali e tecnologie impiegati ma anche dal mercato locale. In media:
• costruzione ex novo: tra 1.500 e 3.000 €/mq
• adeguamento sismico: da 300 a 1.200 €/mq, in base alla tipologia di intervento.
L’investimento iniziale può essere ammortizzato grazie agli incentivi fiscali disponibili, anche se purtroppo il Governo ha fortemente ridimensionato i bonus edilizi, eliminando quel meccanismo premiale che aveva consentito di applicare detrazioni fiscali fino all’85% della spesa, in base al grado di miglioramento ottenuto. Oggi le aliquote sono state appiattite e rese uguali per tutti gli interventi, indipendentemente dal risultato che conseguono.
Le agevolazioni attualmente in vigore sono le seguenti:
• sismabonus o bonus ristrutturazione con aliquote dal 36% al 50% in base alla tipologia di immobile
• superbonus 110%, ancora applicabile per ONLUS sanitarie e immobili ubicati in territori del cosiddetto cratere sismico; in passato ha permesso in tutto il Paese di ottenere la detrazione integrale delle spese sostenute per lavori antisismici.
Rendere una casa antisismica è una necessità per chi vive in Italia, un Paese ad alto rischio sismico. Che si tratti di una nuova costruzione o dell’adeguamento di un edificio esistente, l’importante è affidarsi a tecnici esperti e adottare soluzioni costruttive conformi alle normative vigenti. Grazie agli incentivi fiscali, è ancora possibile migliorare la sicurezza delle abitazioni senza sostenere costi proibitivi.
Iscriviti alla Newsletter