Bonus Inquinamento Acustico 2024: come ottenere le agevolazioni per ridurre il rumore

Non tutti lo sanno, ma anche le misure per il contenimento dell’inquinamento acustico in una casa possono fruire del bonus ristrutturazione.

contenimento inquinamento acustico

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Cosa si intende per inquinamento acustico in casa?

L’inquinamento acustico in ambito residenziale è determinato dall’insieme di rumori indesiderati e disturbanti che possono penetrare all’interno di un’abitazione, alterando il comfort abitativo e riducendo la qualità della vita degli occupanti.

Il rumore, secondo le normative acustiche vigenti, è definito come un suono che supera una determinata soglia di tollerabilità per l’udito umano, provocando fastidio e, a lungo termine, possibili danni alla salute psicofisica.

Le strutture degli appartamenti moderni, spesso progettate per ottimizzare la distribuzione degli spazi e ridurre i costi di costruzione, non sempre garantiscono un adeguato isolamento acustico.

Le pareti sottili e l’uso di materiali leggeri contribuiscono ad aumentare la propagazione dei suoni, rendendo gli ambienti interni vulnerabili ai rumori provenienti sia dall’esterno sia dall’interno.

Le sorgenti esterne includono traffico stradale, ferroviario e aereo, attività industriali, cantieri edili e impianti di ventilazione o condizionamento posti all’esterno dell’edificio. A queste si aggiungono anche eventi di tipo sociale, come locali notturni, manifestazioni e feste all’aperto.

All’interno dell’abitazione, invece, possono essere presenti fonti di disturbo acustico legate all’utilizzo di elettrodomestici, impianti tecnici, come quelli idrico-sanitari, o rumori prodotti da vicini di casa.

La normativa per la progettazione acustica

Il comfort acustico in un’abitazione è quindi un parametro di fondamentale importanza in fase di progettazione e ristrutturazione, visto che influisce direttamente sul benessere degli occupanti.

Le caratteristiche costruttive dell’edificio, la qualità dei materiali utilizzati per l’isolamento e l’efficacia delle chiusure, come porte e finestre, sono fattori che determinano il livello di isolamento acustico di un edificio.

Le normative edilizie, in primis la Legge 447 del 1995 e il D.P.C.M. del 5 dicembre 1997, stabiliscono limiti di esposizione sonora per le diverse destinazioni d’uso degli edifici e prescrivono criteri per la progettazione acustica.

Tuttavia, spesso gli edifici esistenti, soprattutto quelli più datati, non rispettano tali requisiti e necessitano di interventi mirati per migliorare la qualità acustica degli ambienti interni.

Quali misure si possono adottare per ridurre l’inquinamento sonoro?

Per ridurre questo problema in una casa è fondamentale intervenire su più livelli, adottando soluzioni tecniche che mirano all’isolamento acustico dell’involucro edilizio e alla mitigazione delle fonti di rumore interne.

Gli interventi si suddividono in misure passive e attive:
• le prime agiscono direttamente sull’isolamento della struttura
• le seconde mirano a ridurre la diffusione del rumore attraverso dispositivi tecnici o accorgimenti nell’uso degli spazi.

Misure passive

Le finestre rappresentano una delle principali vie di trasmissione del rumore proveniente dall’esterno. Per migliorare l’isolamento acustico, potresti optare per serramenti con doppi o tripli vetri, con una camera d’aria interposta che funga da barriera fonoassorbente. Il telaio deve essere realizzato con materiali isolanti e il giunto di posa correttamente sigillato per evitare infiltrazioni acustiche.

Anche le pareti perimetrali giocano un ruolo chiave nell’isolamento acustico. In caso di edifici esistenti, si possono applicare pannelli fonoisolanti a base di materiali come lana di roccia, sughero o fibre minerali, che riducono la trasmissione del rumore aereo.

Per migliorare l’isolamento delle pareti divisorie interne, soprattutto negli appartamenti, puoi invece installare sistemi a secco, come contropareti in cartongesso accoppiate a materiali isolanti, che offrono un’ottima protezione dai rumori provenienti dagli spazi adiacenti.

Altro aspetto da considerare è l’isolamento del pavimento. Le vibrazioni derivanti dai passi, da mobili spostati o dalle attività domestiche possono propagarsi attraverso le strutture rigide dell’edificio, generando rumori fastidiosi per i piani inferiori.

La soluzione più efficace è l’interposizione di un tappetino realizzato con materiali polimerici tra il massetto e il pavimento finito. Questo accorgimento impedisce la trasmissione delle vibrazioni verso il solaio sottostante.

Anche i soffitti possono essere trattati con controsoffittature fonoassorbenti, che riducono la trasmissione dei rumori aerei e strutturali.

Misure attive

Oltre agli interventi sull’involucro edilizio, esistono altri accorgimenti da adottare per ridurre i rumori interni. L’uso di tappeti, tende pesanti e mobili imbottiti può contribuire a smorzare la propagazione del suono all’interno dell’ambiente.

Gli elettrodomestici e gli impianti tecnologici devono essere scelti con attenzione, prediligendo apparecchi a bassa rumorosità, mentre per i sistemi di riscaldamento e ventilazione è importante prevedere tubazioni e condotti insonorizzati.

Bonus ristrutturazione per misure di contenimento dell’inquinamento acustico

Non tutti lo sanno, ma anche l’adozione di misure per il contenimento dell’inquinamento acustico rientra tra gli interventi incentivati dal bonus ristrutturazione.

Grazie a queste agevolazione fiscale, puoi ottenere una detrazione IRPEF pari al 50% delle spese sostenute, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare. Ma affrettati! Dal primo gennaio 2025 l’aliquota di detrazione scenderà al 36%.

Gli interventi ammessi comprendono la sostituzione di infissi, l’isolamento delle pareti, dei pavimenti e dei soffitti, nonché l’installazione di contropareti e controsoffitti fonoassorbenti.

L’incentivo è disponibile sia per edifici unifamiliari che per appartamenti situati in edifici condominiali. Nel caso di interventi condominiali, la detrazione può essere applicata alle parti comuni dell’edificio, come l’isolamento delle pareti perimetrali e dei vani scala, mentre per le unità abitative singole è possibile intervenire su serramenti e partizioni interne.

Cosa fare per avere il bonus

Per ottenere il bonus ristrutturazione per l’isolamento acustico, devi seguire una serie di passaggi burocratici e tecnici.

Prima di tutto, è fondamentale incaricare un professionista abilitato (ingegnere, architetto o geometra), che valuterà le condizioni iniziali dell’edificio e ti proporrà le soluzioni più idonee per ridurre l’inquinamento sonoro.

Il progetto proposto dovrà rispettare le normative nazionali in materia di isolamento acustico e i requisiti previsti dalla legge.

Le spese sostenute dovranno essere pagate tramite bonifico bancario o postale parlante, nel quale indicare il codice fiscale del beneficiario della detrazione, la partita IVA dell’impresa esecutrice e la causale del pagamento, che faccia riferimento alla normativa sul bonus ristrutturazione.

Ricorda di farti rilasciare dall’impresa esecutrice apposita documentazione (scheda tecnica del produttore dei materiali utilizzati) che attesti l’abbattimento delle fonti sonore interne o esterne all’abitazione, nei limiti fissati dalla normativa (L. 447/95). Conserva questo documento, insieme alle fatture e alle ricevute dei pagamenti, per eventuali controlli fiscali.

Infine, potrai richiedere la detrazione fiscale, che sarà suddivisa in dieci quote annuali di pari importo, in sede di dichiarazione dei redditi.




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