I pannelli termoriflettenti sono sottilissime lastre di polietilene, da inserire tra parete e calorifero, in modo da isolare questo dal muro.
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I pannelli termoriflettenti sono sottilissime lastre di polietilene, da inserire tra parete e calorifero, in modo da isolare questo dal muro.
Photo credit Amazon
Come dice il nome stesso, lo scopo di un pannello riflettente è quello di riflettere il calore ricevuto dal termosifone e restituirlo all’ambiente, in modo da evitare le dispersioni termiche.
Il pannello termoriflettente è una sottilissima lastra di polietilene, materiale resistente alle alte temperature e agli urti, che va inserito nello spazio tra parete e calorifero in modo da isolare quest’ultimo dal muro. Grazie alla sua superficie argentata riflettente, il calore viene trattenuto e poi irraggiato solo verso il resto della stanza in modo da lasciare l’ambiente confortevole a lungo.
Pare che, grazie a questo accorgimento, la resa di un termosifone possa aumentare fino al 10%. Prima di darlo per certo, preferirei sentire l’opinione di un termotecnico ma non c’è dubbio che l’uso di questi pannelli possa dare una mano per ridurre gli sprechi energetici.
Mettiamo quindi una cosa in chiaro: non aspettarti miracoli dai pannelli termoriflettenti. Se ad esempio l’impianto di riscaldamento non è adeguatamente dimensionato per la tua casa, non riuscirai di certo in questo modo a ottenere un clima più confortevole.
I pannelli termoriflettenti rappresentano comunque una soluzione economica e di facile messa in pratica almeno per alleviare il problema delle dispersioni termiche.
Le dispersioni di calore sono un fenomeno che contribuisce ad accrescere i costi in bolletta a causa degli sprechi energetici che provoca.
Di solito, si concentrano in punti poco isolati dell’involucro dell’edificio, come il tetto, vecchi serramenti poco performanti ma, paradossalmente, anche in corrispondenza dei termosifoni.
Questi ultimi sono infatti spesso posizionati proprio in quei punti dove più facilmente avvengono le dispersioni. Spesso i caloriferi sono collocati sui muri perimetrali, quelli più freddi della casa o, peggio ancora, nelle tipiche nicchie murarie poste sotto le finestre. In questo caso la parete esterna ha anche uno spessore ridotto, attraverso il quale può disperdersi fino al 40% del calore prodotto.
Esistono pannelli termoriflettenti di varie tipologie:
• in multistrato a bolle, formati da bolle di aria con doppia lamina in allumino, spesso completati da materiali espansi
• lisci metallizzati, con una finitura lucida impermeabile da un lato e l’altro in alluminio
• metallizzati con superficie goffrata
• con superficie goffrata a rombo concavo, costituito da una pellicola di polietilene alluminizzata, impermeabile e anticondensa con un reticolo interno di polietilene espanso ad alta densità
• con goffratura a nido d’ape in rilievo, la tipologia con la migliore riflessione di calore, impermeabile su ciascun lato, evita la condensa.
Al momento della scelta, ricorda che la densità delle celle è proporzionale al livello di isolamento che il pannello ti permette di raggiungere.
Altre caratteristiche importanti da valutare sono l’impermeabilità e la protezione dalla condensa, ottenute grazie a uno spessore maggiore.
La scelta potrà essere orientata non solo in base a queste caratteristiche tecniche, ma anche a esigenze estetiche. La classica superficie argentata di questi prodotti può risultare infatti piuttosto brutta da vedere. Ma non c’è da preoccuparsi: in commercio puoi trovare anche pannelli bianchi molto più semplici da ambientare nel contesto di una abitazione.
Oltre a essere utilizzati per aumentare l’efficienza dei caloriferi, i pannelli possono trovare impiego anche in altre applicazioni.
Nel riscaldamento a pavimento, ad esempio, vengono posti sul solaio per evitare che il calore emesso dalle serpentine si disperda.
Altro caso in cui possono essere utilizzati è l’isolamento dei sottotetti.
L’applicazione di un pannello termoriflettente dietro il termosifone è un lavoro molto semplice da fare in fai da te anche da parte di chi non è troppo esperto.
Per prima cosa devi acquistare il materiale, che puoi trovare anche su Amazon:
• THERMORADIANT
• Radflek
• VERDELOOK.
Il costo varia dai 6 agli 8 euro al metro quadro per i pannelli di spessore standard (tra i 3,5 e i 6 mm).
Il polietilene è un materiale flessibile e facile da sagomare. Viene venduto in rotoli per cui può essere tagliato a piacimento in base alle proprie esigenze e rappresenta la soluzione ideale se hai molti termosifoni da trattare.
Munisciti pertanto di:
• un metro
• un pennarello per evidenziare la zona di taglio
• delle forbici
• del nastro biadesivo per fissare il pannello una volta tagliato.
Dovrai poi effettuare dei tagli in corrispondenza dei ganci che sorreggono il termosifone e inserire il pannello dal basso, senza nemmeno doverlo smontare.
In alternativa, potresti utilizzare dei pannelli venduti già tagliati e sagomati per adattarsi alle tipologie di termosifoni più diffuse.
Per assolvere correttamente al proprio compito, i pannelli devono essere mantenuti sempre perfettamente puliti.
L’accumulo di polvere può infatti col tempo ridurre la loro efficacia.
Per effettuare la corretta pulizia, è sufficiente estrarre il pannello dal retro del termosifone e rimuovere tutta la polvere con uno straccio pulito.
I pannelli descritti possono essere senza dubbio utili in un periodo come quello che stiamo vivendo, di crisi energetica e di aumento per i costi del riscaldamento. Come hai potuto vedere, la loro installazione non solo è molto semplice ma risulta anche piuttosto economica.
Tuttavia, presentano anche dei punti deboli, per cui ci si può chiedere se vale effettivamente la pena di utilizzarli.
I pannelli possono ad esempio contribuire ad aumentare l’umidità e la condensa in casa.
Ovviamente la soluzione migliore per evitare le dispersioni termiche sarebbe quella di affrontare lavori più importanti di isolamento del fabbricato, come la coibentazione dell’involucro (cappotto termico) o la sostituzione degli infissi.
Certamente si tratta di opere invasive e costose ma, almeno dal punto di vista economico, molto possono essere di aiuto i diversi bonus fiscali disponibili.
Alla luce di quanto detto sopra, l’utilizzo di questo tipo di pannelli può risultare utile in quei casi in cui non si ha la possibilità di effettuare lavori più importanti.
Ad esempio, se vivi in affitto in una abitazione non ben coibentata, questo è un lavoro che potresti realizzare senza effettuare alcuna modifica alla struttura dell’immobile e quindi senza arrecare alcun disturbo alla proprietà altrui.
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3 Commenti. Nuovo commento
Brava, isolare è certamente utile soprattutto dove il muro dietro il termosifone è più sottile.
Buongiorno.
Schermatura magnetica?!?!?!?!?!?!? Ma dove legge simili castronerie!
P.S. le “serpentine” non trasmetto calore per irraggiamento, ma per CONTATTO con il massetto.
P.S. 2 La radiazione elettromagnetica emessa dai termosifoni (60/70°) ha una lunghezza d’onda tale da essere praticamente totalmente assorbita (e non riflessa) dal pannello. Quindi la superficie argentata risulta praticamente inutile. Ciò che importa ė lo spessore del pannello, che per evitare (la pur minima) condensa è necessario pannello a cellule chiuse (poliuretano, pvc espanso, vetro cellulare, no polistirolo) ed ADERENTE alla superficie muraria.
Cordialmente
La ringrazio per le critiche costruttive.
Una cosa è certa: ti puoi “smazzare” 365 giorni all’anno ma se una sera, stanca, ti distrai un attimo e non approfondisci adeguatamente, non c’è scampo… 🙂
Ma per me è una cosa positiva: vuol dire che il Blog è seguito ed è seguito con attenzione.