In questa guida vedremo come cambiare utenze di luce e gas, facendo chiarezza su un aspetto particolare: il rimborso del deposito cauzionale.
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In questa guida vedremo come cambiare utenze di luce e gas, facendo chiarezza su un aspetto particolare: il rimborso del deposito cauzionale.
Molto spesso, quando si prende in considerazione la possibilità di cambiare gestore di energia elettrica e gas, si ha il timore di finire in pasto alla burocrazia e quindi di commettere qualche errore che potrebbe costare molto caro in futuro.
In realtà tutta l’operazione è più semplice di quel che si creda. Determinate lungaggini, infatti, sono oramai solamente un ricordo passato.
A dare una svolta alla situazione c’è stata sicuramente la liberalizzazione del mercato energetico. Numerose infatti sono le norme che hanno agevolato la libera concorrenza degli operatori, a tutto vantaggio dei consumatori. In questa breve guida, dunque, vedremo insieme come cambiare le utenze di luce e gas, facendo chiarezza su un particolare aspetto tanto a cuore a qualsiasi cliente: il rimborso deposito cauzionale.
Valutare le varie offerte del mercato libero di luce e gas è una pratica che dovrebbe diventare una buona abitudine. Molto spesso più per abitudine che per validi motivi, infatti, magari perché si è legati a un determinato gestore da molti anni, si corre il rischio di pagare una tariffa più cara di altre. Questo spreco di denaro, moltiplicato per le bollette energetiche di un anno, rischia di diventare anche piuttosto consistente.
A ogni modo, dopo aver individuato la migliore offerta sulla base delle proprie necessità, per cambiare il gestore luce e gas è opportuno tenere a portata di mano:
• Codice fiscale o partita IVA. Il primo nel caso delle utenze domestiche, mentre la partita IVA nel caso di quelle aziendali.
• Ultima bolletta. Dalla fattura sarà possibile ricavare una serie di dati da comunicare al nuovo gestore.
• Codice POD e codice PDR. Il primo riguarda l’utenza elettrica. Si tratta di un codice univoco che non varia a seconda del fornitore e che identifica il punto di contatto tra le rete elettrica nazionale e l’abitazione dove questa è attiva per la fornitura. Il PDR è del tutto simile al POD ma fa riferimento alle utenze del gas.
• Codice Iban. Da comunicare nel caso l’intenzione fosse quella di pagare le utenze attraverso la domiciliazione bancaria. È opportuno sottolineare che molto spesso i gestori luce e gas riservano particolari condizioni e offerte per i clienti che optano per questa modalità di pagamento.
Uno dei vantaggi del cambio di gestore luce e gas risiede nella totale gratuità dell’operazione. Ciò che un fornitore può però richiedere è un deposito cauzionale da versarsi solitamente con la prima bolletta. Parliamo di una determinata cifra che viene richiesta dall’azienda fornitrice per tutelarsi da potenziali situazioni di morosità del cliente. Nel momento in cui quest’ultimo recede dal contratto secondo le modalità previste, è previsto il rimborso deposito cauzionale, scalato dal conguaglio sull’ultima bolletta.
In realtà esistono situazioni in cui l’operatore non è tenuto alla restituzione del deposito cauzionale, possibile sia per il gas sia per l’energia elettrica. Questo è valido per Enel come per Eni e qualsiasi altro gestore del mercato libero. Solitamente ciò avviene quando il cliente non ha rispettato i termini del contratto, magari effettuando il recesso anticipato rispetto a quanto previsto originariamente in cambio di una tariffa agevolata.
A ogni modo è opportuno ricordare che tutte queste clausole sono sempre riportate sul contratto, motivo per cui il consiglio è quello di leggerlo sempre molto attentamente. Ci sono altri casi, però, dove il deposito cauzionale non viene nemmeno richiesto. A seconda del gestore questo può accadere quando si richiede la domiciliazione bancaria delle utenze, grazie alla facoltà di poter accedere ai pagamenti direttamente sul conto corrente di cui l’operatore stesso si avvale attraverso la domiciliazione.
Dobbiamo comunque sottolineare che il deposito non è determinato interamente dall’operatore. A farlo è invece ARERA, che ha fissato un tetto massimo per le utenze domestiche di luce (34,5 euro) e gas (25 euro). Per quanto riguarda invece quelle aziendali, il deposito può variare in base ai consumi previsti.
Pertanto, la cauzione non potrà mai prevedere un importo più alto rispetto a quanto previsto da ARERA. Oltre alla minore burocrazia, anche le tempistiche del passaggio a un altro operatore sono inferiori rispetto al passato. Solitamente sono comprese tra i 30 e i 60 giorni e possono comunque variare sulla base del tipo di cliente e del periodo in cui il nuovo contratto è stato sottoscritto.
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