Ambiente confortevole e dedicato anche alle esigenze lavorative: è questo il punto di partenza per progettare le case vacanze in epoca post emergenza COVID.
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Ambiente confortevole e dedicato anche alle esigenze lavorative: è questo il punto di partenza per progettare le case vacanze in epoca post emergenza COVID.
Il lungo periodo che ci siamo lasciati alle spalle, principalmente trascorso tra le quattro mura domestiche, ha fatto comprendere ancor di più l’importanza di possedere una seconda casa confortevole (la cosiddetta casa vacanze).
Il mercato immobiliare registra chiaramente una fase interlocutoria, dove molte trattative che potevano andare in porto per l’acquisto di nuove case o seconde case si è arenato a causa delle restrizioni economiche e degli scarsi spostamenti dei mesi scorsi.
Ora che la situazione sembra essersi stabilizzata, il mercato delle case vacanze inizia a riprendere il suo percorso di crescita, facendo tesoro soprattutto dell’esperienza che molti italiani hanno maturato con il lockdown.
Vediamo da dove ripartire per poter venire incontro a una domanda che, anche se rimasta bloccata per alcuni mesi, resta sempre presente e con importanti potenzialità da sfruttare.
Trascorrere giornate intere all’interno di una casa, oltre a essere un’esperienza non sempre piacevole (soprattutto per la nostra abitudine a vivere con un certo dinamismo) diventa anche un momento di riflessione.
Piccoli difetti che prima non si notavano, spazi che non sembrano essere più così accoglienti, vicinanza con aree aperte, mancanza della natura e soprattutto del mare e della spiaggia (soprattutto per chi vive in zone interne come al Nord), sono tutti aspetti che assumono sempre più importanza e che si riflettono sulla scelta della casa vacanza ideale.
Sicuramente il timore di non potersi spostare e di rimanere vincolati in un’area cittadina con poco spazio a disposizione stimola ancor di più a scegliere una seconda casa in zone di montagna o con una certa vicinanza con il mare.
Quello che si richiede è avere a disposizione degli spazi molto più aperti dove non sentirsi prigionieri, sfuggire alla monotonia dell’appartamento di città e rigenerarsi appena se ne ha l’occasione.
Un esempio che ancor più deve far riflettere, è l’elevata richiesta di seconde case che si riscontra sulle isole.
Ettore Olivieri di Isola del Giglio Immobiliare, ci ha rilasciato un’interessante dichiarazione sul trend che si sta creando in questi mesi: Nonostante una stagione primaverile quasi azzerata, l’arrivo dell’estate e la ripresa della libera circolazione hanno cambiato completamente lo scenario di partenza. Riceviamo moltissime richieste, non solo da chi desidera venire qui per trascorrere qualche giorno di vacanza, ma anche da potenziali acquirenti, che vedono in una seconda casa al Giglio l’opportunità per vivere a stretto contatto con la natura, con ampi spazi all’interno dei quali potersi muovere liberamente (da questo punto di vista il territorio gigliese è l’ideale!).
Si guarda molto agli spazi interni e alle comodità che una casa può offrire (anche per poter lavorare in modalità smart working, ecco perché è fondamentale la presenza fissa della wi-fi) e si punta con forza alle case che sono a ridosso della costa. Credo che questo periodo abbia fatto comprendere ancor di più quanto importante sia la qualità del luogo nel quale si vive e quanto siano rilevanti gli spazi che ci circondano.
Vivere a due passi dalla spiaggia, almeno a mio modesto parere, non è la stessa cosa rispetto ad abitare all’interno di un’area residenziale affollata.
Chi cerca una casa vacanze è focalizzato anche su quello che l’edificio stesso riesce a offrire.
Tra le tipologie di case vacanze più richieste, sembrano andare forte soprattutto i trilocali, con spazio esterno che diventa un vero e proprio must-have (sappiamo bene quanta differenza possa fare l’avere un giardino o un bel terrazzo, rispetto al non possederlo).
Le case vacanze che hanno maggior appeal sono quelle che consentono anche la cosiddetta holiday working, un nuovo modo di concepire il soggiorno e la vacanza nella quale, alla parte di relax e divertimento, dove la fanno da padrone le aree esterne con giardini, terrazze, e aree interne con separazione degli ambienti, non si trascurano anche le esigenze lavorative che possono essere sbrigate in modalità smart-working.
In questo senso, chi desidera vendere una casa vacanze deve considerare di poter ristrutturare e progettare degli spazi più ampi e confortevoli, con stanze appositamente ideate per il lavoro da remoto (in realtà non è necessario chissà cosa di innovativo, è sufficiente che vi sia una separazione degli spazi interni, così da dedicare una parte della casa esclusivamente al lavoro, una buona postazione per lavorare con il PC, e soprattutto la presenza fissa della wi-fi).
Un ambiente confortevole e dedicato anche alle nuove esigenze lavorative, che potrebbero diventare un’abitudine consolidata anche al termine dell’emergenza coronavirus, è quindi il punto di partenza per tutti coloro che desiderano progettare una casa vacanze che possa diventare appetibile in un mercato immobiliare che dovrà sicuramente rinnovarsi nella sua offerta.
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