Scopri il segreto per eliminare il mortale gas radon, il pericolo nascosto nel tuo seminterrato

Il radon è un gas radioattivo, quindi potenzialmente pericoloso per la salute umana, che può trovarsi nei piani terra e interrati delle case.

gas radon

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Cos’è il gas radon?

Il radon è un elemento chimico naturale, un gas nobile derivante dal decadimento del radio. Si tratta dunque di un gas radioattivo e, in quanto tale, particolarmente pericoloso per la salute umana.
Gli effetti dannosi non sono immediati, ma si manifestano tardivamente e possono purtroppo provocare anche il cancro ai polmoni. Un killer invisibile, insomma.

I danni alla salute dipendono non solo dalla concentrazione del gas in ambiente ma anche dalla durata dell’esposizione da parte del soggetto colpito.

Il gas, presente nel terreno, è in grado di spostarsi rapidamente lungo gli interstizi e penetrare nelle abitazioni soprattutto attraverso i piani interrati.
Per questo, i locali in cui la sua presenza è maggiore sono cantine, scantinati, taverne, garage, ambienti a diretto contatto con il terreno.

Solitamente la concentrazione diminuisce con l’altezza ma, in alcuni casi, la conformazione dei vani scala determina una sorta di effetto camino che può provocare il risultato inverso.

In che modo il radon può penetrare nelle abitazioni

Il radon può avere vari punti di ingresso per penetrare in una abitazione e la sua presenza dipende da diversi fattori.

Generalmente, terreni e rocce compatti costituiscono una barriera abbastanza sicura. Terreni permeabili e rocce fratturate possono invece rappresentare una comoda via di uscita.

Variabili importanti sono anche la temperatura e la pressione dell’aria. Solitamente, infatti, in inverno si presenta una maggiore concentrazione rispetto all’estate, così come di notte rispetto al giorno.

Negli edifici, a causa dei moti convettivi dovuti al riscaldamento, si crea un effetto camino che provoca una depressione nei piani bassi e facilita l’ingresso del radon.

L’infiltrazione nelle abitazioni può avvenire attraverso diversi punti:
• lacune in pavimenti e pareti
• giunti di costruzione
• fori di passaggio dei cavi
• tubazioni dell’acqua
• fognature
• pozzetti
• prese di luce e altre aperture nelle pareti delle cantine
canne fumarie
• ascensori e montacarichi
• vani scala
• elementi permeabili come solai in legno, laterizi forati, muri in pietra.

In particolare risultano pericolose le murature costruite con pietre di origine vulcanica, come la pozzolana o il tufo.

Perchè monitorare la presenza di radon in casa

In Italia non esistono ancora norme che impongano la misurazione della presenza di radon negli immobili a uso abitativo. Con questo gas però non si scherza, visto che le statistiche segnalano nel nostro Paese migliaia di morti ogni anno.

Poiché è incolore, inodore e insapore, il radon non è percepibile dai nostri sensi, per cui è difficile individuarne la presenza.

Se vivi in un immobile a rischio, soprattutto al piano terra o in un piano seminterrato (in alcune Regioni è possibile il loro recupero abitativo), ti consiglio di effettuare una misurazione per conoscerne la concentrazione.

L’unità di misura è quella delle sostanze radioattive, ovvero il Bq/m3 (Bequerel al metro cubo). Una direttiva europea fissa come limite un valore medio annuale di 300 Bq/m3.

Come si effettua la misurazione

La misurazione va effettuata nell’arco di un anno, perché la concentrazione fluttua come abbiamo visto in base alle stagioni e al momento della giornata.

La strumentazione per effettuare le misurazioni può essere di tipo attivo o passivo, a seconda che i rilevatori abbiano o meno un’alimentazione. I primi effettuano misurazioni in tempi brevi, ma sono piuttosto costosi; i secondi, invece, hanno un prezzo più accessibile (tra essi rientrano i canister a carboni attivi e i film a tracce) ma sono meno attendibili.

Ci sono due modi per effettuare la misurazione:
• rivolgersi a tecnici qualificati (come gli Esperti in Edificio Salubre)
• acquistare un kit fai da te, al costo di circa 30–40 euro compresa l’analisi di laboratorio.

Il kit comprende un piccolo dosimetro da posizionare nella zona che si desidera monitorare e che, al termine del periodo di verifica, va restituito per l’analisi. Di solito per questa ci si rivolge a enti come l’ENEA, l’ARPA, oppure a laboratori qualificati.

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Per effettuare il monitoraggio occorre seguire tutte le indicazioni riportate sulla confezione, che possono comprendere:
• la chiusura di porte e finestre per tutta la durata del campionamento
• la ventilazione del sistema di riscaldamento e di climatizzazione per garantire agli ambienti un ricircolo di aria
• il divieto di utilizzo di macchinari che possano introdurre aria dall’esterno.

Bonifica dell’interrato dal gas radon

Nel caso in cui venga accertata la presenza di gas radon nel piano interrato della tua abitazione, potrai pianificare insieme a un tecnico esperto un intervento di bonifica finalizzato all’eliminazione o alla notevole riduzione del gas.

Per limitare i danni, nel frattempo, puoi mettere in atto un intervento diciamo così palliativo che consiste nell’aprire tutte le finestre per almeno 10 minuti, tre volte al giorno. È chiaro che in inverno questo tipo di operazione può risultare piuttosto dispendiosa.

Gli interventi di bonifica possono essere diversi. Comprendono l’apertura di alcuni fori per la ventilazione forzata del vespaio o la creazione di condotte di aerazione naturale nel sottosuolo.

Nel caso in cui l’intervento non risulti soddisfacente si può provare ad aumentare il numero di fori o di condotte di ventilazione, o preferire l’applicazione di un certo numero di aspiratori per la depressurizzazione.

Altri interventi efficaci prevedono l’impermeabilizzazione del pavimento, la sigillatura di crepe e fessure o l’isolamento di porte comunicanti con le cantine.

Il costo di un intervento di bonifica dipende dalla grandezza dell’edificio e dalla quantità di gas presente in ambiente e può variare dai 500 ai 3.000 euro.

Qualunque sia la tipologia di intervento scelto, comunque, la sigillatura delle vie di accesso deve avvenire sempre per ridurre le infiltrazioni del gas verso l’interno.

Come prevenire il problema gas radon nei nuovi edifici

Quando si costruisce un nuovo edificio è molto più semplice ovviare al problema, perché è possibile prevenirlo con un’adeguata progettazione.

Per prima cosa deve essere opportunamente sondata la tipologia del terreno su cui si va a costruire.

In fase di realizzazione della struttura, poi, si possono mettere in atto alcuni interventi come:
• l’isolamento delle strutture dal terreno
• l’aerazione del vespaio o delle cantine
• la sigillatura delle vie di accesso del gas all’interno con opportune guaine, rendendo impermeabili i solai
• l’isolamento di fessure e condutture
• l’isolamento delle canalizzazioni degli impianti.





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