Per prevenire guasti e rotture della caldaia si consiglia l’installazione del filtro defangatore che depura l’acqua dell’impianto da fango e altre impurità.
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Per prevenire guasti e rotture della caldaia si consiglia l’installazione del filtro defangatore che depura l’acqua dell’impianto da fango e altre impurità.
Il calcare è sicuramente uno dei principali nemici della caldaia, ma non è l’unico. Anche fango, sabbia, terreno e sostanze ferrose possono depositarsi lungo le tubazioni di un impianto di riscaldamento e danneggiare seriamente le parti più delicate della caldaia, come lo scambiatore o la pompa di circolazione.
Il corretto funzionamento del generatore di calore può risultare quindi col tempo compromesso.
Uno scambiatore della caldaia in buono stato è importante non solo per garantire l’efficienza dell’impianto, ma anche per evitare spese esose. La sua sostituzione può costare infatti anche 700 – 800 euro. Quando si rompe lo scambiatore, a volte conviene sostituire tutta la caldaia!
Per prevenire il deposito delle sostanze dannose vi consiglio l’installazione di quel dispositivo detto filtro defangatore.
Il suo scopo è, come suggerisce il nome stesso, quello di depurare l’acqua dell’impianto da fango e altre impurità.
Per liberare l’acqua dalle impurità, il filtro defangatore deve decantare i flussi e lo fa sfruttando il principio fisico del magnetismo (si parla infatti anche di filtro defangatore magnetico). In pratica, quando l’acqua entra nel filtro, si genera un turbine che ne rallenta il flusso prima dell’ingresso nella caldaia. In questo modo le sostanze presenti si separano e depositano sul fondo.
Il magnete presente attira anche i residui ferrosi, impedendo che entrino nell’impianto provocando la formazione di ruggine.
Questo magnete è ricoperto da una guaina di protezione completamente removibile che facilita la pulizia. I residui di ferro si accumulano infatti intorno alla guaina, lasciando inalterato il magnete.
Tutte queste sostanze, ferrose e no, finiscono in una camera di raccolta di dimensioni variabili a seconda del modello di filtro installato, che deve essere ripulita costantemente.
Esistono due tipologie di filtro defangatore:
• il filtro grande
• il filtro compatto o small (ha dimensioni di circa 12 cm).
La scelta dell’uno o dell’altro dipende dalle dimensioni dell’impianto e dalle caratteristiche dell’acqua. Per conoscerle, occorre farla analizzare, ma si può operare anche in autonomia con un kit facilmente reperibile in commercio.
Il kit funziona in questo modo: prelevate un campione di acqua da un radiatore e versatelo nella provetta in dotazione. Aggiungete il reagente disponibile nel kit e attendete che avvenga la reazione chimica, quando l’acqua cambierà colore.
Se il liquido assume un colore tra il rosa e il rosso è indice della presenza di una certa quantità di ferro, mentre se resta incolore vuol dire che il ferro non è presente.
Il kit contiene indicazioni per quantificare l’entità del ferro presente, per cui, quanto maggiore è questa quantità, tanto più si avrà bisogno di un filtro di maggiori dimensioni e dalle maggiori capacità filtranti.
Il filtro defangatore si installa sul circuito di ritorno, all’ingresso della caldaia, in modo da filtrare il ciclo dell’acqua che va dall’impianto alla caldaia.
L’installazione non è molto complessa, ma vi consiglio comunque di farla eseguire sempre da un tecnico esperto, qualificato e certificato.
I modelli compatti, in particolare, hanno una notevole versatilità di installazione. Possono essere montati in diverse posizioni, con il corpo principale rivolto verso il basso o frontalmente, e sono pensati per essere installati anche in spazi ridotti.
In particolare, sono adatti per l’installazione sottocaldaia per caldaie installate in nicchie o in pensili, dove non c’è molto spazio per montare componenti aggiuntivi.
Se il filtro non viene installato contestualmente alla caldaia, ma in epoca successiva, vi consiglio di effettuare preventivamente un lavaggio dell’impianto.
Per il corretto funzionamento del filtro defangatore è importante la sua pulizia periodica. In particolare, risulta fondamentale la prima pulizia, che va eseguita a pochi giorni dall’installazione.
Il filtro viene infatti utilizzato solitamente per migliorare le prestazioni di nuove caldaie applicate a impianti vecchi, dove nel sistema di circolazione si sono accumulate nel corso del tempo parecchie impurità.
Queste particelle dovranno essere quindi rapidamente rimosse, per evitare che impediscano il corretto funzionamento del filtro stesso e di tutto l’impianto.
Dopo questa prima pulizia, basterà eseguirla regolarmente una volta l’anno. Se però non viene compiuta una costante manutenzione periodica, col tempo anche il filtro può diventare inefficace.
Negli ultimi anni il mercato del settore termoidraulico si è evoluto tanto da offrire soluzioni sempre più innovative e a costi contenuti.
I filtri defangatori, ad esempio, sono oggi disponibili in esemplari di ridotte dimensioni, ma in grado di offrire comunque ottime prestazioni, a un prezzo a partire dai 60 euro.
Si possono acquistare anche on line, su Amazon:
• Filtro Magnetico Defangatore Sotto Caldaia a Condensazione
• FERDOM FD090
• Defangatore Super Compact magnetico e ciclonico MUT.
Attenzione: contrariamente a quanto potrete trovare riportato in alcuni siti, l’installazione di un filtro defangatore sulla caldaia non è obbligatorio.
Ciò che è obbligatorio è la pulizia e la protezione dell’acqua tecnica, di cui l’uso del filtro defangatore rappresenta l’alternativa più economica.
Un intervento di pulizia per l’impianto di un appartamento di 100 metri quadri costa infatti intorno ai 350 – 400 euro e richiede mezza giornata di lavoro.
Il montaggio di un filtro defangatore da parte di un tecnico costa invece 150 – 200 euro e richiede un’oretta e mezza di lavoro.
Per concludere, ci sono diversi motivi per cui può convenire installare un filtro defangatore sulla vostra caldaia:
• migliora e allunga la vita della caldaia
• consente un risparmio in bolletta
• riduce il rischio di guasti.
Se infatti le tubazioni sono ostruite, l’impianto scalda meno e, per soddisfare le esigenze di chi lo utilizza, deve bruciare di più. Di conseguenza, aumenta la bolletta dell’energia.
Come detto in precedenza, inoltre, se si rompe lo scambiatore può essere necessario persino sostituire tutta la caldaia.
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